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F1 | McLaren: sulle pinze niente PIN, ma solo "caloriferi"

La squadra di Woking attira l'attenzione per la nuova livrea "triple crown" che si vede a Monaco e che sarà confermata a Barcellona, ma all'occhio attento di Giorgio Piola non è sfuggita la pinza dei freni che utilizza dei sistemi di raffreddamento che sono sostanzialmente diversi da quelli svilupatti dalla Red Bull sulla RB19. Brembo è in grado di fornire prodotti specifici per ogni squadra.

Il freno anteriore della McLaren MCL60

Foto di: Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

La McLaren si distingue a Monaco con la livrea celebrativa “triple crown” che verrà utilizzata anche a Barcellona nel GP di Spagna, ma l’occhio attento di Giorgio Piola non si è limitato a osservare i colori che contraddistinguono la MCL60, visto che ci propone un particolare interessante dell’impianto frenante anteriore.

Carrozzeria della McLaren MCL60

Carrozzeria della McLaren MCL60

Photo by: Giorgio Piola

La squadra di Woking ha sviluppato più il concetto dei caloriferi che quello dei PIN che hanno caratterizzato in particolare i progetti di Brembo tailor made per Red Bull e Aston Martin. Ogni squadra, infatti, può disegnare in stretta collaborazione con i tecnici capeggiati da Mario Almondo un prodotto che sia studiato specificatamente per le caratteristiche della propria monoposto, senza massificare le esperienze.

La McLaren punta alla leggerezza del caliper e alla straordinaria capacità di migliorare la dissipazione del calore per garantire il necessario raffreddamento all’impianto dei freni.

Red Bull RB19: la pinza dei freni anteriori con i PIN

Red Bull RB19: la pinza dei freni anteriori con i PIN

Photo by: Giorgio Piola

L’immagine di Giorgio Piola ci mostra una sostanziale differenza fra il concetto Red Bull che disperde il calore attraverso degli aghi con la capocchia e delle specifiche aree forate, mentre a Woking preferiscono fare affidamento sulle lamelle che in parallelo sporgono dalla superficie in più punti della pinza: sono due modi diversi per raggiungere lo stesso risultato.

Non è facile cogliere questi particolari perché sulle monoposto a effetto suolo le pinze vengono vestite da cover in carbonio che devono indirizzare il calore nelle canalizzazioni destinate a espellere l’aria ad alta temperatura con delle canalizzazioni verso gli sfoghi che soffiano nel lato interno del cerchio: I tecnici vogliono mantenere freschi i flussi che circolano fra i due cestelli in carbonio, per evitare che il riscaldamento del cerchio potesse facilitare il surriscaldamento delle gomme.

In passato c’era l’esigenza contraria, visto che si usava l’aria calda dei freni per innescare il warm up degli pneumatici. Con l’adozione di coperture ribassate sono cambiate le esigenze e la definizione di impianti molto diversi.   

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