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McLaren preoccupata: Norris è a rischio di saltare un GP

Con la penalità scattata nei primi giri del GP d'Austria, Lando si è visto togliere anche due punti dalla Super Licenza, sommando 10 dei 12 punti che automaticamente per la FIA fanno scattare un GP di squalifica. "Non ho fatto manovre pericolese che possano portare a una sanzione così grave" si difende Norris, mentre Seidl attacca: "Credo che il sistema delle penalità debba essere rivisto". Masi, invece, è deciso: "Non se ne parla.

Podio: terzo posto Lando Norris, McLaren

Foto di: Alessio Morgese

La penalità di cinque secondi costata a Lando Norris la seconda posizione nel Gran Premio d’Austria non è stata l’unica sanzione inflitta la pilota della McLaren. Come previsto per chi infrange l’articolo 2 del quarto capitolo dell’International Sporting Code, vengono sommati due punti sulla licenza di guida, una sorta di patente a punti che prevede una gara di squalifica quando si raggiunge quota dodici.

Con la penalità rimediata a Spielberg per non aver lasciato spazio a Sergio Perez, Norris ha raggiunto quota dieci, una soglia al limite della sanzione massima.

Il regolamento prevede che i punti di penalità abbiano una durata di dodici mesi, e per fortuna di Norris i primi due (rimediati nel Gran Premio di Gran Bretagna dello scorso anno) scadranno proprio alla vigilia del prossimo weekend,  ma in McLaren c’è comunque allarme, visto che Lando ha rimediato cinque punti nelle ultime quattro gare.

Il sistema di penalità è al centro di discussioni, perché, come spiegato dallo stesso Norris, è molto standard e non tiene realmente conto della pericolosità o meno di una manovra in pista, portando invece a rischio stop un pilota che ha commesso delle infrazioni minori.

“Zak (Brown) è pronto a saltare in macchina qualora io dovessi essere fermato – ha iniziato sorridendo Lando – ma tornando al problema, personalmente credo che queste decisioni dovrebbero considerare se un pilota ha innescato o meno delle situazioni di pericolo, diciamo una valutazione di buon senso".

"A Baku (circostanza in cui Norris per un’incomprensione con il suo ingegnere ha completato un giro di pista in regime di bandiera rossa) non ho davvero messo in pericolo nessuno, anzi, ho fatto il massimo per restare in sicurezza. Perché devo scontare tre punti?".

"Anche a Spielberg abbiamo visto che un mio avversario è passato nella ghiaia, e ho scontato una penalità in gara. Ma non credo che sia stata una situazione pericolosa, scontare i cinque secondi in pista dovrebbe essere sufficiente”.

“Altro conto è se si sorpassa in regime di bandiera gialla – ha proseguito Norris – perché potenzialmente metti in pericolo delle persone, e in questo caso capisco e approvo una penalità anche sui punti della licenza, e se un pilota continua con questo genere di violazioni è giusto che sia squalificato per una gara, ma onestamente per le infrazioni che ho commesso, mi sembra stupido che debba essere a rischio. Non credo che la Formula 1 debba funzionare in questo modo, e spero che altre persone mi sostengano nella mia opinione”.

Dalla parte di Lando c’è Andreas Seidl.
“Credo che il sistema abbia bisogno di una revisione – ha commentato il team principal della McLaren – penso che siamo tutti d’accordo che rischiare di perdere una gara per una manovra come quella fatta da Lando in Austria non sia la cosa giusta”.

Secondo Seidl anche la penalità è stata eccessiva:
“Per quanto mi riguarda quello che abbiamo visto in Austria è correre, le corse che vogliamo vedere. Non credo che Lando abbia fatto qualcosa di sbagliato, e sappiamo bene che nei primissimi giri di gara c’è sempre bagarre".

"Era nella sua traiettoria, non ha fatto nulla di stupido, ogni pilota impara sin dal karting che se vai all'esterno nel primo giro di gara, hai alte possibilità di finire nella ghiaia! Inoltre, non capisco perché lo steward ex pilota (sempre presente nel Collegio di ogni weekend di gara) non spieghi ai colleghi questi aspetti”.

Ci sono stati alcuni piloti che hanno appoggiato la posizione di Norris, tra i quali Max Verstappen, ma il direttore di gara Michael Masi, interrogato in merito, ha difeso il regolamento FIA e non ritiene necessaria una revisione delle normative.
“Il sistema in vigore – ha spiegato – non è diverso da quello adottato da molti paesi per regolamentare il traffico di tutti i giorni. Non credo che sia una normativa troppo severa, e aggiungo che se ne è parlato alla fine dello scorso anno, coinvolgendo le squadre, la FIA e Formula 1, senza che emergesse la necessità di revisionare alcun aspetto”.

“Non cambieremo mai questa tipologia di regole a stagione in corso – ha concluso Masi – le penalità previste dal regolamento sono concordate ad inizio anno, e i Commissari Sportivi si basano su queste indicazioni per svolgere il loro lavoro”.

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