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McLaren-Honda: lassù in cima c'è il radiatore dell'ERS

Sulla MP4-30 confermata la presenta dell'MGU-H fra compressore e turbina che sono vicini senza alberino

La McLaren vuole rasserenare Fernando Alonso, molto nervoso nel vedere la sua MP4-30 lontana “anni luce” dalla Ferrari SF15-T, la macchina che lo spagnolo ha giubilato, preferendo tagliare il contratto con la squadra del Cavallino alla fine del 2014.

Tutto il team di Woking, che ha realizzato una monoposto con alcuni temi tecnici interessanti, fa quadrato intorno alla power unit Honda. Il 6 cilindri turbo giapponese siglato RA615H si è rivelato molto più acerbo del previsto nella prima sessione di test a Jerez, sommando una serie di cedimenti in più parti del propulsore che ora preoccupano Yasuhisa Arai, responsabile del programma in F.1 di Honda Motorsport.

La troika tecnica McLaren, formata da Tim Goss, Matt Morris e Peter Prodromou ha cercato di sfruttare al massimo il progetto estremo della Honda, che i giapponesi stanno portando avanti, cercando di “cucire” intorno al motopropulsore una macchina molto compatta che sviluppa alcune soluzioni quanto meno particolarii. L’aspetto più appariscente è sicuramente il fatto che il radiatore dell’ERS è stato montato molto in alto, sopra il gruppo di sovralimentazione, ben nascosto sotto al cofano motore che non ha più la forma di una pinna nella parte dorsale.

L’intercooler aria/aria, quindi, è in una posizione più tradizionale. Avevamo detto che anche nella disposizione del turbo l’installazione Honda è diversa dalle altre power unit: se la Mercedes ha sistemato il compressore e la turbina ai bordi del 6 cilindri collegando le due parti con un alberino e mettendoci in mezzo l’MGU-H, i nipponici, invece, il motore elettrico lo hanno collocato nell’accoppiamento fra compressore e turbina IHI di tipo aero, scegliendo una soluzione che è già stata portata avanti nelle realizzazioni navali.

Era quasi scontato, quindi, che ci fossero dei problemi di surriscaldamento nella zona dell’ERS e anche il cedimento di uno scarico ha rivelato che la MP4-30 era forse troppo chiusa nella configurazione che si è vista a Jerez. Molte cose verranno cambiate per la sessione di Barcellona che inizierà il 22 gennaio, anche se sarà da vedere cosa potrà essere effettivamente montato in arrivo dal Giappone.

Positivo, invece, il debutto delle trombette ad altezza variabile: una complicazione del sistema di alimentazione, concesso quest’anno dalla FIA, che ha funzionato a dovere dal primo vagito del 6 cilindri.

La sensazione è che il progetto RA615H non sia affatto male nelle scelte di base, ma paga l’anno di ritardo nei confronti degli altri Costruttori, dal momento che la modernissima struttura di Sakura era ancora in via di definizione e, in particolare, i banchi dinamici sono arrivati pronti con grande ritardo rispetto alle tempistiche iniziali. Questa deriva ha avuto un forte impatto sugli sviluppi, ma la speranza di Yasuhisa Arai è di recuperare in fretta, visto che le modifiche che hanno girato in sala prova avrebbero dato dei buoni risultati…

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