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Marussia MR03 - Ferrari con l'intercooler ad acqua!

La monoposto di Banbury sfrutta le soluzioni della power unit Ferrari: poca fantasia, ma molta concretezza

La Marussia MR03 non vuole essere la Cenerentola del Circus: anche se fra le monoposto viste a Jerez è l’ultima a essersi mostrata, la monoposto di Banbury ha l’ambizione di schiodare la squadra dal ruolo di fanalino di coda del mondiale, in una sfida privata che l’ha sempre vista in lizza con la Caterham. L’INTERCOOLER E’ AD ACQUA Disegnata da Dave Greenwood, giovane tecnico che sta crescendo alla corte di John Booth, la MR03 punta molto sul fatto di avere sostituito il V8 aspirato della Cosworth con la power –unit della Ferrari. Già solo questo passaggio dovrebbe garantire un consistente salto di qualità, ma ci sono altri aspetti che non vanno affatto disattesi. Un tecnico della Marussia, con un certo compiacimento, ha ammesso che il retrotreno è piuttosto filante perché anche la MR03 dispone di un intercooler del turbo Henywell che è acqua-aria, per cui Greenwood è riuscito a compattare le masse radianti nelle fiancate, seguendo le indicazioni degli uomini del Cavallino. LA SCOCCA E’ ABBASTANZA ALTA La Marussia, infatti, nel confronto proprio con la Caterham sembra una “libellula” : la MR03 non ha goduto di una vera e propria presentazione, ma si è vista direttamente in pista giovedì 30 gennaio con Max Chilton. Nell’anteriore adotta il muso a formichiere: il becco è piuttosto pronunciato e si manifesta a sbalzo dell’ala anteriore, dato che la scocca è piuttosto alta nella parte inferiore per assicurare un buon passaggio di aria da indirizzare nel diffusore posteriore. BOCCHE LARGHE, MA FILANTE IN CODA La sospensione anteriore non si è orientata allo stile Ferrari me resta fedele al classico schema push-rod, con soluzioni molto tradizionale, mentre le pance hanno un’imboccatura piuttosto generosa per cui nella parte superiore arrivano quasi alla massima larghezza per poi stringersi in una zona a Coca Cola piuttosto accentuata e pulita che porta a scaricare l’aria calda in coda ai lati del cambio che l’8 marce della Ferrari con aperture piuttosto contenute nelle forme a dispetto di altre monoposto molto più giunoniche in quella zona. AIRSCOPE DIVISO IN TRE PARTI Interessante è l'airscope del motore: non è di dimensioni ridotte come in altre esecuzioni e mostra delle divisioni i tre parti grazie alle quali viene separato il flusso per l’alimentazione del turbo da quello destinato al raffreddamento. Il cofano motore è piuttosto lungo ed è caratterizzato dall’ormai immancabile deriva verticale: a metà si notano due piccole prese d’aria utili a raffreddare alcuni servizi vitali della power –unit Ferrari. SOSPENSIONE PULL DIETRO Lo scarico unico posto per regolamento in alto soffia fra i supporti dell’ala che sono chiaramente di disegno Ferrari. C’è anche un monkey seat che è fissato alla struttura anti-crash posteriore. La sospensione posteriore mantiene lo schema pull-rod imperante, mentre le paratie dell’ala posteriore non hanno soffiaggi verticali, ma mostrano le frange nella parte bassa in coda. POCA FANTASIA, TANTA CONCRETEZZA La Marussia MR03 non colpisce certo per la fantasia: si tratta di una realizzazione molto scolastica che ha puntato a soluzioni concrete con un obiettivo abbastanza chiaro. Cercare una buona affidabilità di base per puntare alla conquista di punti preziosi nelle prime gare, quando è prevedibile una moria di vetture. E, per il momento, il solo fatto di non disporre di un motore Renault deve essere un bel vantaggio. Vedremo come se lo saranno giocare nel team di Banbury, ora che possono contare sulla consulenza degli uomini del Cavallino…

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