Nel weekend la
Formula 1 torna in pista a Shanghai per il Gp della Cina, quarto appuntamento del mondiale 2010. La Ferrari si sposta verso oriente con la certezza di disporre di una vettura competitiva, che per ora le ha permesso di portarsi in testa al mondiale costruttori e anche a quello piloti con
Felipe Massa, ma che ha avuto qualche problemino di affidabilità di troppo in questo primo spicchio di stagione.
In Bahrein, tra le qualifiche e la gara, furono sostituiti i propulsori ad entrambe le monoposto, anche se solamente a scopo precauzionale. In Malesia poi il motore di Fernando Alonso è tornato a dare problemi, costringendolo al ritiro ad un giro dal termine, quando occupava la nona posizione.
Luca Marmorini, Direttore Motori ed Elettronica della Gestione Sportiva, però non pare troppo preoccupato parlando di questa situazione con il sito ufficiale della casa di Maranello: "Abbiamo svolto un’approfondita investigazione su quello che è accaduto nelle ultime settimane e possiamo essere certi che
non c’è nulla in comune fra le due situazioni.
In Malesia il motore di Fernando si è rotto a causa di un cedimento di un componente strutturale, una cosa che non era successa nei test invernali. Pensiamo che abbia avuto un ruolo l’anomalo utilizzo del propulsore determinato dal problema al cambio verificatosi sin dall’inizio della gara. Inoltre, non c’è nessuna correlazione con i guasti avuti dalla Sauber nell’ultima gara, dovuti a problemi con dei sensori elettronici. In base al regolamento, ogni pilota può usare otto motori durante il campionato senza incorrere in penalità e il piano di utilizzo delle unità viene programmato attentamente. Come
misura precauzionale avevamo ad esempio deciso di non usare i motori impiegati in gara in Bahrain nel Gran Premio successivo, in Australia, ma saranno utilizzati in Cina una volta valutatene con attenzione le condizioni dopo quanto era accaduto a Sakhir".
Ad aumentare la tranquillità dei motoristi di Maranello poi ci pensano anche le caratteristiche del prossimo tracciato da affrontare, non troppo severo per i propulsori: "Lo descriverei come
un circuito medio: è vero che c’è un rettilineo molto lungo ma non è un problema particolare per il propulsore", ha aggiunto Marmorini. "Inoltre, la temperatura dell’aria di solito non è molto elevata, il che rende la vita più facile ai motori".
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