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Marko: "Ci faremo il motore ma potremmo collaborare con Audi"

Il consulente austriaco a Servus TV è stato chiaro: “Il nostro piano è costruirci il motore in autonomia per il 2025, ma se Audi dovesse nel frattempo farsi avanti valuteremo se una cooperazione sarà possibile”.

Helmut Marko, Consulente, Red Bull Racing

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

L’annuncio dell’ingaggio da parte della Red Bull dell’ingegnere Ben Hodgkinson, proveniente dalla Mercedes, va oltre la conferma di chi sarà al timone del programma powertrain varato a Milton Keynes.

Di fatto è l’annuncio che la Formula 1 si arricchisce con un nuovo Costruttore di motori, che andrà a compensare la dipartita della Honda. Inizialmente il nuovo reparto powertrain si occuperà della gestione delle attuali power unit Honda, ma il passo cruciale (che ha richiesto ingenti investimenti) è l’avvio del programma parallelo che si occuperà della progettazione e la realizzazione di un nuovo motore per la stagione 2025 sulla base del regolamento che sarà varato la prossima estate.

Da quando nel 2005 la Red Bull ha deciso di impegnarsi in prima persona in Formula 1, la squadra ha utilizzato 4 power unit: Cosworth, Ferrari, Renault e Honda. L’ingresso nell’era ibrida, ovvero dal 2014, ha coinciso per la Red Bull con un periodo difficile, culminato nel divorzio (non privo di polemiche) con la Renault, subito tamponato dall’accordo con la Honda.

Ma proprio quando la squadra diretta da Christian Horner e Helmut Marko aveva finalmente trovato quella partnership ufficiale cercata per oltre un decennio, è arrivata la doccia fredda del ritiro della Casa giapponese.

La Red Bull si è trovata davanti ad uno scenario imprevisto e molto complesso con tre possibili soluzioni. Tornare ad essere un team cliente (una strada non semplice da percorrere visti i rapporti non idilliaci con Renault, Ferrari e Mercedes), convincere una Casa ad impegnarsi in un programma Formula 1 (i tentativi negli anni sono stati molti e infruttuosi) o impegnarsi in prima persona su un fronte inedito, ovvero quello di motorista indipendente. Quest’ultima ipotesi era quella considerata meno probabile, ma alla fine è diventata una scelta obbligata.

La spinta definitiva è arrivata dopo i tentennamenti del gruppo Volkswagen, che da anni staziona alla finestra valutando la possibilità di un ingresso in Formula 1 a cui ormai (dopo varie fumate nere) credono in pochi.

A rompere gli indugi è stata così la stessa Red Bull, che si è impegnata con un investimento che Marko ha commentato come il maggiore dopo la creazione stessa della squadra. Il consulente austriaco ha lasciato uno spiraglio aperto all’Audi (che aveva presenziato alle ultime riunioni della F1 Commission con un suo rappresentante) qualora in extremis arrivasse il sospirato okay.

“Il nostro piano è costruirci il motore in autonomia per il 2025 – ha commentato Marko – se Audi dovesse nel frattempo farsi avanti valuteremo se una cooperazione sarà possibile”.

Nel frattempo il reparto powertrain prende forma senza contare su aiuti esterni. L’arrivo di Hodgkinson potrebbe non essere il solo proveniente dalla Mercedes, e parallelamente c’è da parte di Red Bull il tentativo di trattenere in Inghilterra i tecnici Honda che dal 2019 operano nel reparto di supporto a Milton Keynes.

Un altro canale attivo è quello con l’azienda di consulenza automobilistica AVL, con sede a Graz, un serbatoio da cui poter attingere banchi prova, personale a tempo indeterminato e/o consulenze.

A favore della Red Bull gioca la possibilità di poter iniziare con un programma di revisione ed aggiornamento dell’attuale power unit Honda, un’attività impegnativa ma non come lo studio e la realizzazione di un motore completo.

Nel frattempo si lavorerà anche sul lungo periodo, al fine di completare quel piano ambizioso che renderà la Red Bull un Costruttore a tutto tondo. Un passo importante per un futuro impegnativo ma potenzialmente gratificante, che renderà la sede di Milton Keynes un quartier generale in grado di realizzare in modo indipendente ed autonomo una monoposto di Formula 1. E c’è chi crede che possa essere un pacchetto completo ‘chiavi in mano’ da poter offrire ad un grande casa il giorno in cui il grande boss Dieter Mateschitz dovesse stancarsi della Formula 1.

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