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Lotus, non è tutto oro quel che luccica!

La squadra di Enstone è in vendita per i debiti. E non se la passano bene anche Force India e Sauber. Con Toro Rosso che viene ceduta ad Aaabar

Non è tutto oro quel che luccica: la Formula 1 sta vivendo un momento difficile. Nel 2013 nello schieramento di partenza dei Gran Premi vedremo due monoposto in meno. La HRT si è sciolta come neve al sole dopo soli tre anni di vita: saranno Marussia o Caterham ad ereditare l’incomodo ruolo di fanalino di coda. LA HRT SENZA SALVATORI La recessione economica che ha colpito la Spagna ha decapitato la squadra iberica, ma sotto sotto ci sono molte altre squadre che si trovano in una fase piuttosto delicata della loro storia per un’evidente carenza di liquidità. Ed è forse per questa ragione che sono falliti i tentativi di salvataggio: sul mercato ci sono realtà ben più appetibili della Cenerentola della F.1… MANCA IL RINNOVO DEL PATTO DELLA CONCORDIA Da un punto di vista patrimoniale potrebbero essere considerate strutture sufficientemente solide, ma è l’esposizione con le banche che le rende piuttosto fragili. Ovviamente non stiamo parlando dei quattro top team (Ferrari, Red Bull Racing, McLaren e Mercedes), ma di molte altre squadre che utilizzano, ormai da anni, il Patto della Concordia come pezzo di carta che le garantisce dell’arrivo dei proventi dai diritti televisivi o dal gettito che deriva dalla classifica del mondiale Costruttori. LE BANCHE NON FANNO PIU’ CREDITO? Il fatto è che il nuovo Patto è come la tela di Penelope: sembra sempre che si sia in dirittura d’arrivo per vederlo approvare, ma c’è sempre qualcosa che ne impedisce la sigla definitiva (la maggior parte dei team ha già raggiunto un’intesa singola con Bernie Ecclestone). Senza il pezzo di carta alcuni team principal non potranno andare dalle banche che gli fanno credito per farsi scontare le fatture che Mister E gli pagherà alla scadenza prevista e, dunque, si trovano in seria difficoltà. Insomma, diversi team hanno le casse vuote e non sanno come fare a pagare gli stipendi in ritardo di tecnici e meccanici. LOTUS IN VENDITA Il caso più eclatante è quello della Lotus. La squadra di Enstone che si è classificata terza nel mondiale piloti con Kimi Raikkonen e quarta nella classifica a squadre (davanti alla Mercedes), sta cercando un compratore: il buco stimato sarebbe di oltre 110 milioni di euro e solo la metà verrebbe coperta dai proventi. Troppo poco per sperare di tirare avanti. Gerard Lopez, titolare della Genii Capital, si trova nella condizione di mettere in vendita il team. KOLIN KOLLES HA UN COMPRATORE Colin Kolles avrebbe un finanziatore importante che è interessato ad entrare nel Circus a patto che le pretese di Genii Capital non facciano lievitare il prezzo oltre una soglia che non sarebbe più ritenuta vantaggiosa: il successo di Raikkonen al Gp di Abu Dhabi ha fatto impennare le “quotazioni” della Lotus, per cui un’operazione che sembrava possibile qualche settimana fa è entrata in stallo negli ultimi giorni. Le prossime due settimane saranno decisive per capire se ci sarà un cambiamento ad Enstone. A rallentare le trattative è stata anche l’ufficializzazione in Brasile dello sponsor Coca Cola che entrerà nel Circus con la bevanda energetica Burn. LA COCA COLA DA’… OSSIGENO L’apporto economico della multinazionale di Atlanta sarà utile a ridare ossigeno alla Lotus: la squadra è rimasta coesa nel corso della stagione, dimostrando di essere in grado di evolvere la monoposto anche in deficit. È stata una chiara scelta imprenditoriale quella di “investire” nella competitività della macchina anche in una fase del campionato in cui l’analisi finanziaria avrebbe consigliato di… tirare i remi in barca. LA E20 E’ STATA SVILUPPATA IN DEFICIT Eric Boullier, quindi, è stato bravo a tenere unito un gruppo di lavoro motivato dai risultati, ma dalle tasche sempre più vuote col passare dei mesi. In parte si spiega, quindi, perché sia stato fermato lo sviluppo del Doppio DRS sulla E20 che James Allison, direttore tecnico di Enstone, aveva proposto a metà stagione, ma evidenzia la fertilità di idee che accompagna la squadra nero-oro. RAIKKONEN HA GUADAGNATO UN MILIONE IN PIU’ A complicare le trattative si aggiunge anche il rinnovo contrattuale di Kimi Raikkonen: il finlandese, che aveva un accordo per una cifra fissa a cui si aggiungevano 5 mila euro a punto, si è portato a casa oltre un milione in più grazie ai 207 punti totalizzati nel 2012 e non sembra affatto intenzionato a guadagnare di meno l’anno prossimo. Prima di Natale scopriremo se la Genii Capital sarà disponibile a cedere una prima fetta dell’azionariato Lotus in un’operazione che dovrebbe portare all’uscita di Gerard Lopez da Enstone in un paio di stagioni. AABAR VUOLE IL CONTROLLO DI TORO ROSSO Non c’è solo la Lotus a navigare in acque travagliate: situazioni simili, ma con cifre diverse, toccano anche Force India e Sauber, mentre la Toro Rosso dovrebbe passare di mano, diventando di proprietà del fondo sovrano di Abu Dhabi. Aabar, infatti, è uscita dal capitale della Mercedes (deteneva il 40% delle quote) per acquisire la maggioranze del team di Faenza. La società era già attiva nella Toro Rosso essendo sponsor con i marchi Cepsa e Falcon Bank, ma vuole prendere il controllo della squadra, pur mantenendo un legame con la Red Bull. RED BULL NON MOLLA L’ENERGY STATION? Il cordone ombelicale dovrebbe restare l’Energy Station, la mega-hospitality che sovrasta il paddock della F.1. Helmut Marko, consigliere di Dietrich Mateschitz, preferisce che i “bibitari” non perdano questa predominio (anche psicologico) nei retro-box che lascia di stucco qualsiasi visitatore: la struttura metallica Red Bull dà il senso della potenza del gruppo visto che campeggia rispetto a quelle dei costruttori di automobili. MALLYA PROMETTE DI SANARE LA FORCE INDIA Anche alla Force India si è parlato di debito pesante e pagamenti in ritardo, ma il patron Vijay Mallya ha confermato che per la stagione 2013 sono stati finanziati degli investimenti per 50 milioni di sterline. La squadra di Silverstone (è la ex Jordan) con licenza indiana avrebbe trovato nel suo magnate l’uomo in grado di garantire la continuità ad una struttura che sta crescendo anno dopo anno, anche se alcune attività di Mallya sono entrate in crisi. E PETER SAUBER ASPETTA LA PORSCHE In questo quadro si inserisce anche la Sauber che sta provando il colpaccio di vendere la struttura di Hinwil alla Porsche. I rumors non sono stati smentiti: alla Casa tedesca interessa la factory più che la F.1 (piace la galleria del vento e il super-computer), ma un rientro nel Circus nel ruolo di motorista non dispiacerebbe affatto. Peter Sauber sta organizzando la sua uscita definitiva dal Circus, dopo che è stato chiamato a salvare la baracca a seguito del ritiro della BMW. L’esercizio del motore V6 Turbo con il recupero di energia può essere utile anche alla ricerca per il prodotto di serie, per cui se ci fosse uno slittamento nell’adozione delle nuove unità dal 2014 al 2015 l’operazione potrebbe diventare fattibile…

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