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Leclerc: "I dati della SF21 sono ben correlati"

Il monegasco ha incontrato i media prima di andare in pista nel pomeriggio: Charles è ottimista, ma non si vuole esprimere sulla SF21 perché finora sono stati test anomali su una pista molto mutevole. La Rossa conferma a Sakhir i dati di simulazione per cui c'è aspettativa, ma per avere dei riscontri oggettivi bisognera aspettare le qualifiche della prima gara.

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Charles Leclerc non si sbilancia. Dopo le prime prove svolte con la SF21 il monegasco ha sottolineato alcuni riscontri positivi, ma sempre con il freno ben saldo nelle mani. Leclerc attende la prima qualifica dell’anno per farsi un’idea di quelle che saranno le gerarchie con cui scatterà il Mondiale 2021, e fino a quel momento non vuole farsi illusioni, né fasciarsi il capo.

La buona notizia, inconfutabile, è una correlazione perfetta dei primi dati emersi dalla pista di Sakhir con quelli prodotti dalle simulazioni svolte a Maranello, un aspetto molto positivo in ottica di un futuro a breve e lungo termine. Per il resto Charles osserva e aspetta: tra due settimane esatte arriveranno le risposte che cerca.

Il retrotreno era un punto debole della SF1000. Hai avuto modo di sentire se la SF21 ha risolto quel problema?
“Credo che sia stato fatto un buon lavoro su questo fronte. I primi dati che abbiamo ricavato dalla pista sono ben correlati con quelli che abbiamo letto a Maranello alla vigilia di questi test, e questo è già un aspetto positivo. Ma finora abbiamo girato in condizioni di pista molto atipiche, quindi in termine di feeling di guida è difficile fare delle valutazioni, ma ripeto, è incoraggiante aver verificato un’ottima correlazione”.

Qual è la tua prima impressione in generale sulla vettura?
“In generale direi buona. Ieri abbiamo svolto il programma in condizioni molto, molto difficili, sia per il caldo che per il vento. Quindi al momento è difficile fare un confronto con lo scorso anno, ed in più ci sarà da valutare anche il livello di performance dei nostri avversari. Ci sono alcuni segnali positivi, ma sarà difficile farsi un’idea prima delle qualifiche del Gran Premio del Bahrain”.

Sul fronte motore hai invece avuto modo di sentire delle differenze?
“Sembra tutto abbastanza buono. In questo caso la prudenza è legata all’impossibilità di conoscere le condizioni in cui stanno girando i nostri avversari, da parte nostra tutto sembra a posto ed in linea con le aspettative”.

Come hai trovato l’atmosfera all’interno della squadra?
“C’è voglia di tornare dove vogliamo essere. All’inizio del 2020, quando ci siamo resi conto che la situazione era ben peggiore rispetto alle nostre attese, si è creata una strana atmosfera nel team. Poi c’è stata una reazione, la mentalità è cambiata, ed è arrivata una grande motivazione a risalire la china in fretta. E questo aspetto l’ho riscontrato anche in questa prima fase di stagione, e l’arrivo di Carlos ha portato nel team l’esperienza che ha maturato in altre squadre, fornendoci nuove possibilità di valutazioni. In generale vedo una grande motivazione, tutti sono disposti a spingere per tornare ad ambire a grandi traguardi”.

Ti senti il riferimento della squadra in questa stagione?
“Ovviamente ho trascorso più tempo in Ferrari rispetto a Carlos, quindi ho una maggiore esperienza di lavoro con la squadra. Ma non c’è un leader, penso che Mattia lo abbia ribadito in modo chiaro. E per quanto mi riguarda va bene così, sono in Formula 1 per sfidare i migliori piloti in assoluto, e penso che Carlos sia uno dei ragazzi dotati di grande talento. Ci spingeremo a vicenda per ottenere prestazioni migliori ogni volta che saremo in pista, ma come ha detto il team, non esiste un numero uno o un numero due”.

Hai sentito differenze con questa specifica di pneumatici?
“C'è sempre qualcosa da imparare, ieri abbiamo appreso alcune cose che ci serviranno, ma non credo che ci ritroveremo a correre in condizioni di pista simili a quelle di questi giorni, quindi i riscontri sono da prendere con le pinze. In generale non ho sentito grandi differenze rispetto alla specifica dello scorso anno”.

Cosa pensi della tendenza a ridurre sempre di più i test?
“Non ho una posizione estrema su questo argomento. L’unico aspetto che voglio sottolineare è che in queste prove stiamo girando in condizioni non semplici, ma d’altronde lo scorso anno durante i test invernali la temperatura era stata davvero bassa. Qui in Bahrain, al contrario, è molto caldo, ma alla fine vedo che le percorrenze sono maggiori in queste condizioni, quindi credo che complessivamente sia meglio questa sede. In vista della prossima stagione avremo la necessità di girare il più possibile, visto che saremo in pista con delle monoposto completamente nuove, ma la scelta non è comunque nelle nostre mani”.

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