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La Red Bull gioca le due punte contro Hamilton

Rispetto allo scorso anno si sono ribaltati i ruoli: in passsato era la Mercedes a poter giocare con i due piloti contro Verstappen. Ora le scenario è cambiato, ma Lewis in pole position sembra in grado di tenere a bada Perez e Verstappen anche se dispongono di una Red Bull più veloce. Bottas è solo ottavo per aver sbagliato il riscaldamento delle gomme soft in Q3.

Max Verstappen, Red Bull Racing, Sergio Perez, Red Bull Racing, Pole Sitter Lewis Hamilton, Mercedes e Angela Cullen, fisioterapista di Lewis Hamilton

Max Verstappen, Red Bull Racing, Sergio Perez, Red Bull Racing, Pole Sitter Lewis Hamilton, Mercedes e Angela Cullen, fisioterapista di Lewis Hamilton

Mark Sutton / Motorsport Images

“La pole è stata una sorpresa, perché al momento non abbiamo la macchina più veloce”. Toto Wolff non dice una bugia, perché nelle qualifiche di Imola la monoposto di riferimento si è confermata ancora la Red Bull, ma la conferma che arriva dalla seconda qualifica dell’anno è che rispetto a tre settimane fa in Bahrain la W12 ha ridotto parecchio il gap tecnico che la separa dalla RB16B. Eppure, dopo aver vinto a Sakhir, è stata ancora la Mercedes, con Lewis Hamilton, a mettersi davanti a tutti.

La misura di quanto in Red Bull fossero certi di poter piazzare Max Verstappen davanti a tutti, è emersa dalle espressioni della squadra subito dopo la bandiera a scacchi che ha sancito il termine delle qualifiche.

L’unico sorriso è stato di Sergio Perez, ma anche per ‘Checo’ è stata una smorfia accennata: “senza una sbavatura alla Rivazza in effetti la pole sarebbe stata mia”. Ha ragione Perez, poiché il margine che lo ha separato da Hamilton (35 millesimi) è stato così ridotto da comportare il pagamento di un prezzo molto elevato ad ogni sbavatura, ma per il messicano la qualifica di oggi ha confermato una decisa crescita rispetto ai riscontri di Sakhir, un passo avanti molto apprezzato dal team.

“Oggi è stata una grande prestazione di team– ha commentato Christian Horner dando credito al lavoro di squadra - è il nostro miglior risultato in qualifica dal Gran Premio d’Italia dal 2013. Sergio ha svolto un lavoro fantastico, considerando che è solo alla sua seconda sessione di qualifiche per noi, ed è stato un peccato che Max abbia commesso un errore per lui insolito alla curva 3”.

C’è comunque molto di buono nel sabato della Red Bull, perché al di là della delusione per aver mancato una pole position alla portata, la squadra potrà contare nella gara di domani su due punte e due strategie differenti. Una base importante.

“Abbiamo diverse opzioni”, ha sottolineato Horner, riferendosi alla strategia sul fronte pneumatici. Verstappen, come Hamilton, scatterà con gomme medie, mentre Perez prenderà il via con le soft.

In passato è stata la Mercedes (in più occasioni) ad ‘ingabbiare’ Verstappen potendo contare su due piloti, ma domani i ruoli saranno invertiti. Hamilton ha fatto spallucce, quando gli è stato fatto notare che dovrà vedersela con due avversari, ma in Mercedes sanno che questo aspetto potrebbe giocare un ruolo fondamentale.

Bottas crolla per il warm up

A mancare clamorosamente all’appello nel pomeriggio di Imola è stato Valtteri Bottas. La pista è una di quelle che il finlandese ama di più, e il passo con cui ha iniziato la sessione Q1 ha fatto ipotizzare che la pole position (come sei mesi fa) sarebbe stata roba sua.

Nessuno poteva immaginare che il crono di 1’14”672 (che nel Q3 sarebbe valso la quarta posizione) e che gli ha garantito la leadership nella prima sessione, sarebbe rimasto il suo migliore del pomeriggio, e soprattutto che avrebbe terminato le qualifiche in ottava posizione.

“Valtteri si è espresso bene per tutto il weekend – ha confermato Wolff – soprattutto nel primo settore. Aveva tutto per far bene, ma poi ha pagato un problema di riscaldamento delle gomme, sappiamo di cosa si tratta, lo sa anche Valtteri”.

La pista si è evoluta molto durante l’ora di qualifica, e Bottas ha probabilmente commesso un errore di valutazione nel warm up degli pneumatici posteriori nel Q3, quando è tornato ad utilizzare le gomme soft, pagando un prezzo molto alto.

“Nel primo run della Q3 ho avuto uno scatto davvero improvviso del retrotreno – ha commentato – e mi è costato molto tempo, così nel secondo giro non ho potuto fidarmi come in precedenza, e non sono riuscito a sfruttare tutto il potenziale che avevamo. So che mi aspetta una gara difficile, ma domani lotterò per risalire”.

Le speranze del finlandese sono legate ad una buona partenza e alla possibilità di recuperare qualche posizione potendo ritardare la sosta per il pit-stop, ma lo attende una domenica tutt’altro che in discesa.

Non sarà comunque una passeggiata anche per Hamilton. “Sono molto, molto forti – ha chiarito il campione del Mondo parlando della Red Bull - ci vorranno 63 giri assolutamente perfetti se vogliamo avere una possibilità di vincere”. Analisi impeccabile, ma in Red Bull hanno una paura: che quei 63 giri perfetti Hamilton possa riuscire a farli davvero.

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