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F1 | La morale di Monaco: tutti perfetti, tranne la Ferrari

Verstappen ha firmato una storica pole position nel GP del Principato, soffiando la partenza al palo a uno straordinario Alonso con la cresciuta Aston Martin. Abbiamo assistito a una qualifica con un alto contenuto adrenalico che testimonia come la F1 non ha bisogno di vie artificiali che portano allo spettacolo. Peccato che nella splendida giornata di Monte Carlo sia mancata la Ferrari, incapace di portare Leclerc in prima fila e colpevole per le tre posizioni di penalità a Charles per l'impedimento a Norris.

Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Foto di: Jake Grant / Motorsport Images

Più che la griglia di partenza, che domani diventerà elemento essenziale, ciò che resta a caldo dopo la qualifica di Monaco è la sensazione di aver assistito ad uno spettacolo sportivo di altissimo livello. A volte la Formula 1 si avvita su sé stessa per cercare una via artificiale che porti a quanto visto oggi a Monte Carlo, un percorso che probabilmente non esiste.

Lo show, ai massimi livelli, prende forma quando ci sono due o più piloti che si contendono un risultato sul filo dei decimi, o come accaduto oggi a Monaco, dei centesimi. Un margine così ridotto crea quell’imprevedibilità che è il sale dello sport, tutto il resto è una conseguenza.

Nelle qualifiche di Monte Carlo ci sono stati quattro potenziali poleman, quattro piloti che hanno dato tutto in un ultimo giro vissuto in un clima di irreale silenzio anche negli stessi box delle squadre coinvolte. L’ha spuntata Max Verstappen, ma per farlo ha dovuto sfoderare quello che probabilmente è stato il suo miglior giro di qualifica da quando nel 2015 ha esordito in Formula 1.

Dopo la sessione FP3 la pole di Verstappen era data quasi per scontata, ma le cose sono andate diversamente, perché con il progressivo ‘gommarsi’ della pista gli avversari sono diventati temibili. Nell’ultimo giro si è portato in cima alla classifica un sorprendente Esteban Ocon, poi venti secondi dopo è stato il turno di Leclerc. Mentre Charles tagliava il traguardo, i settori di Alonso mettevano già a rischio la sua pole, ed in effetti il box dell’Aston Martin è esploso poco dopo, quando Fernando è transitato sul traguardo.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

In quel momento Verstappen è transitato alle Piscine in ritardo di 0”204 dal tempo di Alonso (ed anche dietro Leclerc di 0”023) un margine sembrato impossibile da recuperare in tre curve. Max ha visto il gap sul suo display, e ha capito che per puntare alla pole era necessario rischiare il tutto per tutto. Lo ha fatto, letteralmente, colpendo il rail esterno alla Anthony Noghes e le barriere interne mentre si immetteva sul rettilineo finale. Il rischio ha pagato, ed è arrivata una pole che ha fatto saltare il muretto box della Red Bull.
“Sapevo di essere in ritardo prima dell’ultimo settore – ha confermato Max – ho rischiato, ho toccato qualche muro. È un tratto in cui la macchina si comporta bene (la Red Bull ha portato a Monaco una delle ali posteriori più ampie mai viste su una monoposto di Adrian Newey) ma in quell’ultimo giro ho effettivamente spinto di più”.

Fernando Alonso e Max Verstappen commentano la qualifica di Monaco

Fernando Alonso e Max Verstappen commentano la qualifica di Monaco

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

La pole di Verstappen alla fine ha messo tutti d’accordo e non potrebbe essere diversamente. Alonso ha riconosciuto come oggi a Monaco non sarebbe stato possibile fare di più, anche se la differenza tra i due è stata di soli 84 millesimi di secondo. Fernando alla fine può guardare un bicchiere decisamente mezzo pieno. Per 22 millesimi (il suo gap su Leclerc) ha messo l’Aston Martin in prima fila, e come ha giustamente ricordato nel team-radio con la squadra subito dopo il termine delle qualifiche “...due mesi fa non avremmo mai immaginato qualcosa di simile”.

La maggior amarezza è nel box della Ferrari, e non potrebbe essere diversamente. L’uscita di scena di Perez era sembrata una prima buona notizia per il box della Scuderia, e a quel punto il minimo sindacale è sembrata essere una posizione in prima fila alle spalle di Verstappen. Invece Leclerc ha dovuto arrendersi anche all’Aston Martin, un verdetto amaro e un po' a sorpresa, figlio anche di un sabato iniziato con problemi di setup nella sessione FP3.

Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

La situazione è migliorata in qualifica, ma di fatto Charles non ha avuto modo di sfruttare giro dopo giro quel feeling che è fondamentale su un tracciato cittadino.

Tre ore dopo il termine delle qualifiche è arrivata anche la conferma della penalità che ha retrocesso Leclerc dalla terza alla sesta posizione della griglia di partenza per aver ostacolato Lando Norris.

Una mazzata per le ambizioni di Charles, che ambiva almeno a lottare per il podio, un obiettivo che appare ora al termine di una strada molto in salita. “Di cosa ho bisogno domani? – aveva commentato Leclerc subito dopo le qualifiche – di un po' più di fortuna, magari quella che non ho avuto gli anni precedenti”.

La gara di casa non sembra invece essere uno scenario dei più fortunati per Charles, e a poco è valso aver spiegato al collegio dei commissari sportivi (come conferma la camera on-board) che è stato avvisato in ritardo dal suo ingegnere di pista dell’arrivo di Norris alle sue spalle.

L’infrazione c’è stata, e la penalità ne è una conseguenza. Leclerc domani scatterà dalla sesta posizione, Sainz dalla quarta, non è lo scenario che la Ferrari aveva previsto alla vigilia della trasferta monegasca.

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