Dopo le accuse dell'avvocato della
FIA, è toccato a quello della
Mercedes Paul Harris prendere le difese del suo cliente nell'udienza che vede la squadra di Brackley come imputata davanti al
Tribunale Internazionale della FIA per il test effettuato a
Barcellona con la
Pirelli utilizzando la vettura 2013.
Sebbene la
Federazione abbia fatto capire chiaramente di ritenere che il comportamento della
Mercedes rappresenti una chiara violazione all'articolo 22 del regolamento sportivo,
Harris invece ha ribadito che secondo lui questa violazione non sussisterebbe.
Il regolamento dice che va considerato come test: "
qualsiasi prova al di fuori degli eventi di gara che viene intrapresa da un concorrente iscritto al campionato". Secondo
Harris, dunque, non c'è stata alcuna irregolarità, in quanto il test è stato organizzato, pagato e messo in atto dalla
Pirelli.
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Questo test non è stato dalla Mercedes. Nell'articolo 22 ci sono le due parole "intrepreso da" che sono piuttosto critiche. Questo test non è stato intrapreso da Marcedes, ma è inconfutabile che sia stato intrapreso dalla Pirelli" ha detto
Harris, che poi ha aggiunto che i tecnici della squadra di Brackley si sono limitati a seguire le istruzioni che gli venivano date da quelli dell'azienda italiana.
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Questa prova è stata confermata dalla Pirelli stessa, perchè tutte le persone presenti avevano ben chiaro quello che stava accadendo, chi lo stava facendo e per conto di chi. E' assolutamente innegabile che il test sia stato effettuato dalla Pirelli" ha aggiunto.
Secondo
Harris, infine, anche nello scambio di mail tra il direttore di gara
Charlie Whiting ed il legale della FIA
Sebastian Bernard sarebbe piuttosto evidente che il soggetto indicato come organizzatore del test fosse la
Pirelli e non la
Mercedes.
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