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La Honda debutterà ai test di Abu Dhabi

Deliberato il V6 Turbo che sarà montato sulla McLaren MP4-29 ibrida, ma il piano è in ritardo sulle tempistiche

La Honda ha un obiettivo: far debuttare la power unit nei test di Abu Dhabi che seguiranno l’ultimo Gp della stagione 2014 sul tracciato di Jas Marina. Nel nuovo Centro Ricerche di Sakura si stanno forzando i tempi per recuperare il ritardo sul programma di sviluppo del primo V6 Turbo. La Casa giapponese, infatti, ha deliberato il lay out della power unit che sarà accoppiata alla McLaren MP4-29 H, la monoposto ibrida che è in avanzata fase di costruzione a Woking. Riuscirà la Honda con queste armi a convincere Fernando Alonso o Sebastian Vettel a firmare con la McLaren per il 2015? Non si sa, ma è certo che tutto il reparto R&D della Honda è sotto pressione in vista del rientro nel Circus.

DEBUTTO NEI TEST DI ABU DHABI?
Yasuhisa Arai, capo del programma di F.1 aveva escluso che la Honda potesse schierare il suo V6 Turbo prima dei test invernali di Jerez che apriranno la stagione 2015, visti i ritardi che si stavano accumulando nella factory nipponica. Il direttore tecnico, Kazuo Sakurahara, e il consulente Gilles Simon, ex responsabile motori della Ferrari e poi della FIA, stanno spingendo perché ci possa essere un test funzionale nell’Emirato per raccogliere dati utili allo sviluppo, in modo da arrivare all’inizio della prossima stagione con i problemi di installazione già risolti.

LA MCLAREN IBRIDA E’ IN FASE DI COMPLETAMENTO
La McLaren sta allestendo una monoposto che è figlia della vettura che ha iniziato la stagione 2014 e che sarà molto diversa dalla MP4-30 che disporrà in esclusiva della power unit Honda nel 2015. Stando alle indiscrezioni che filtrano da Woking è stato necessario rivedere la distribuzione dei pesi, segno che il V6 Turbo nipponico nasce con un concetto di partenza diverso da quello Mercedes che sta dominando il campionato in corso.

ARCHITETTURA PIU’ COMPATTA DEL MERCEDES
I tecnici nipponici, infatti, hanno puntato su un’architettura che può essere a metà strada fra la PU 106A della Mercedes e lo 059/3 della Ferrari: più compatta della realizzazione di Brixworth, ma meno estrema di quella del Cavallino rampante. Non dovrebbero esserci turbo e compressore separati come sull’unità della Stella, ma l’impianto di sovralimentazione IHI potrà contare su soluzioni derivate dall’evoluzione aeronautica che adotta giranti più grandi rispetto a quelle di derivazione automobilistica.

SI PROVERANNO DUE TIPI DI INTERCOOLER
Nei test di Abu Dhabi ci saranno diverse soluzioni di intercooler: oltre a quello di tipo acqua/acqua ne verrà sperimentato uno a strati, dopo che è stato superato parzialmente il bloccaggio aerodinamico che questa soluzione aveva manifestato nei test in galleria del vento. Sulla McLaren ibrida, comunque, è esclusa la collocazione dello scambiatore di calore all’interno del telaio come sulla W05 Hybrid, visto che i tecnici di Woking capeggiati da Peter Prodromou, il capo aerodinamico giunto dalla Red Bull Racing, hanno puntato su una soluzione completamente diversa.

ELETTRONICA DELLA MAT
L’elettronica, ovviamente, è sviluppata dalla MAT, la McLaren Applied Technologies, la società della Holding di Woking che si chiamava MES e che produce la centralina unica per tutte le monoposto del Circus. Il dipartimento elettronico inglese sta collaborando in modo stretto allo sviluppo della batteria dell’ERS e dell’impianto elettrico (si può risparmiare molto peso con una razionale disposizione dai cablaggi), ma il progetto globale della power unit è in mano ai giapponesi.

ATTIVI QUATTRO DEI SEI BANCHI PROVA A SAKURA
A Sakura attualmente sono attivi quattro banchi motore dei sei che dovranno essere regolarmente in funzione: i ritardi, quindi, sono dovuti al fatto che le celle una volta ultimate hanno avuto bisogno di una fase di messa a punto, per cui i cicli di lavoro dedicati all’affidabilità del V6 Turbo si sono incrociati con quelli prestazionali. Ogni modifica che viene apportata, prima di essere deliberata, deve essere provata al banco in un test della durata di almeno 2 mila chilometri.

L’INIEZIONE DIRETTA E’ MAGNETI MARELLI
La Honda utilizza iniettori e bobine della Magneti Marelli: la Casa giapponese, insieme alla Ferrari, punta subito all’iniezione diretta con 500 bar di pressione. Il V6 Turbo per il momento non è ancora affidabile perché ci sono diversi punti deboli che sono sotto osservazione, per cui la potenza che è stata trovata non è ancora quella che è il target richiesto ai tecnici nipponici. Il test di Abu Dhabi è considerato strategico per permettere agli uomini di McLaren e Honda di integrarsi, cercando le giuste modalità operative, mentre a livello tecnico ci si attende che la power unit riesca a girare con una certa regolarità, senza alcuna ambizione di valutare le prestazioni per fare dei confronto con la concorrenza.

DAL PROTOTIPO AL FREEZING FIA
Il motore che si vedrà debuttare a Jas Marina, infatti, sarà significativamente diverso da quello che verrò omologato a fine febbraio 2015 e che poi disputerà la prossima stagione. Per il momento le unità verranno spedite a Woking da Sakura (non c’è ancora stato un accoppiamento power unit – telaio), mentre in un futuro prossimo verrà completata la sede che la Honda sta allestendo a Milton Keynes. Nella factory inglese, che farà da base in Europa dei nipponici, i lavori saranno completati solo a fine anno…

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