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La Ferrari: "C'è solo un team che ha violato le regole"

A Maranello chiariscono i dubbi sul Reparto Corse, mettendo l'accento sulla Mercedes. E la FIA era informata!

La Ferrari:
La Ferrari prende le distanze dalla Mercedes. La squadra del Cavallino si sente tranquilla in merito alle informazioni che la FIA le ha chiesto sul test segreto di gomme svolto per la Pirelli. Non vuole che la sua posizione venga accomunata a quella della Casa di Stoccarda. Il portavoce del Reparto Corse ci ha tenuto a precisare che… “La situazione è molto semplice... una squadra ha infranto un regolamento chiarissimo. La questione fondamentale riguarda il rispetto del regolamento che non permette l'utilizzo di vetture della stagione in corso o di quella precedente”. LA FERRARI PRENDE LE DISTANZE La posizione di Maranello, quindi, è molto chiara visto che a differenza della Mercedes che ha girato a Barcellona con la monoposto 2013 dotata delle ultime modifiche che sono state testate dai piloti titolari, la Ferrari ha aderito all’invito della Pirelli subito dopo il Gp del Bahrein con la monoposto del 2011, vale a dire la famigerata 150° Italia, e il collaudatore Pedro De La Rosa. MARANELLO HA FATTO RECLAMO CONTRO MERCEDES La Ferrari, quando ha saputo al Gp di Monaco, della violazione regolamentare della Mercedes ha presentato il reclamo insieme alla Red Bull Racing per chiedere alla FIA qual è la corretta interpretazione delle norme, tanto più che in pista a Montmelò era arrivata una Rossa gestita da Formula 1 Clienti della Ferrari, un dipartimento che fa parte di Ferrari Corse Clienti e non è legato direttamente alla Scuderia Ferrari. LA SEGRETEZZA? ALLA FIA ERANO INFORMATI! L’unica accusa che abbiamo mosso alla squadra di Maranello è stata la segretezza del test: i responsabili del Reparto Corse, invece, sostengono che la FIA era stata puntualmente avvisata, mentre l’obbligo di avvisare gli altri team scatta solo per i filming day, vale a dire le giornate promozionali nelle quali è permesso l’uso delle monoposto più recenti per 100 km, purché siano calzate con gomme da esibizione. MERCEDES E FIA NE ESCONO MOLTO MALE La Ferrari getta acqua sul fuoco, dopo che la FIA è parsa indispettita dall’atteggiamento del Cavallino dopo che ha preso le difese della Pirelli. La Federazione Internazionale è quella che, insieme alla Mercedes, ne esce peggio da questa brutta vicenda. Tutte le fonti: Pirelli, Mercedes e Ferrari sostengono a viva voce che la FIA era stata puntualmente avvisata sui test di gomme 2014 e non si capisce come mai ora proprio gli uomini di Jean Todt abbiano bisogno di ulteriori informazioni. PERCHE’ LA FEDERAZIONE NASCONDE CHI SAPEVA? Chi sapeva della FIA non può più tacere, perché ne va la credibilità dell’istituzione che c’è proprio a salvaguardia dei regolamenti. E la Federazione Internazionale, se davvero vuole fare chiarezza, deve attivare al più presto il Tribunale d’Appello per dare delle risposte precise a Red Bull Racing e Ferrari e alle loro richieste di chiarimento. La Mercedes rischia grosso per aver violato l’articolo 22 del regolamento sportivo di Formula 1, ma anche qualche pezzo grosso della Federazione rischia di vedere vacillare la sua sedia per l’opacità con cui sono state portate avanti certe concessioni al di fuori delle norme. ABOLIZIONE DEL DIVIETO DEI TEST La Pirelli, intanto, continua a lavorare per il 2014: entro settembre dovrà depositare le gomme per il prossimo anno: ci sono solo tre mesi per definire degli pneumatici che saranno molto diversi da quelli attuali, perché con la coppia che i motori V6 Turbo sapranno esprimere l’anno prossimo ci sarebbero dei pattinamenti in quinta marcia se venissero usate delle coperture con le caratteristiche tecniche di quest’anno. La Casa milanese ha in programma dei test in pista nel mese di luglio con la Renault del 2010, ma si augura che, nel frattempo, decada il divieto dei test e possa invitare le squadre a girare con monoposto significative per lo sviluppo delle gomme 2014 più adatte. Anche i motoristi sarebbero in linea su questa onda: la logica consiglia di trovare i giusti vincoli alle prove private perché non si torni ai test team di un tempo che avevano fatto esplodere i costi del Circus. E chissà che non prevalga la logica, sostenuta con forza da Luca di Montezemolo negli ultimi anni, il presidente Ferrari che si è trovato a lottare contro il muro delle squadre inglesi.

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