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La doppia punizione di Ricciardo deve far riflettere

E' giusto che per una ruota serrata male si paghi uno stop and go e 10 posizioni in griglia nel Gp dopo?

I commissari sportivi della FIA hanno tartassato Daniel Ricciardo: l'australiano non solo ha pagato con uno stop and go di 10 secondi il cambio gomme al 40esimo giro del Gp della Malesia, ma il pilota della Red Bull Racing dovrà scontare anche dieci posizioni in griglia domenica prossima in Bahrein. Sembra che i legislatori della Federazione Internazionale abbiano preso esempio dal nostro codice della strada per cui alla multa spesso si associa anche la perdita di punti sulla patente. Due sanzioni per la stessa colpa. E a Sepang è successa la stessa cosa: Daniel Ricciardo è ripartito dalla sua piazzuola in pit lane dopo il cambio gomme, con l'anteriore sinistra mal fissata. LA RUOTA NON SI E' STACCATA DAL PORTAMOZZO Il team via radio ha subito avvisato il pilota che si è fermato quando era ancora nella corsia di lancio della pit lane. I meccanici sono corsi incontro alla RB10 ferma e l'hanno spinta indietro per serrare il cerchio che non si è mai staccato dal portamozzo, per cui Daniel Ricciardo e la Red Bull Racing non hanno causato alcun pericolo oggettivo. NESSUNA PERSECUZIONE, E' LA NORMA Possiamo sdegnarci per il provvedimento che è sproporzionato alla colpa, ma dobbiamo sapere che non si è trattato di una persecuzione della Red Bull Racing come qualcuno ha detto, ma dell'applicazione delle norme che sono entrate in vigore quest'anno e Daniel Ricciardo è solo la prima vittima. FANNO PAURA I PIT STOP TROPPO VELOCI La FIA è in allerta per la rapidità con cui le squadre riescono a fare i pit stop: abbiamo assistito in Malesia alla sostituzione delle quattro gomme di Sebastian Vettel in appena 2"7. Un niente, dal quale possono sorgere degli errori umani, come poi è accaduto alla stessa crew di meccanici con Daniel Ricciardo. LA FIA ADOTTA IL PUGNO DI FERRO La Federazione Internazionale ha deciso di adottare il pugno molto pesante dopo l'episodio del Gp di Germania dello scorso anno, quando una ruota persa dalla Red Bull RB9 di Mark Webber aveva colpito violentemente un operatore tv che si stava spostando in pit lane per riprendere un'altra monoposto. PENA ESAGERATA PER IL PILOTA Non è giusto che un pilota, in questo caso Daniel Ricciardo, debba vedere compromessa anche una seconda gara dopo aver pagato lo stop and go in Malesia. I team sono consapevoli dei rischi ai quali vanno incontro, ma sembra che la FIA non abbia strumenti per rallentare la corsa di pit stop sempre più veloci. PIT VELOCI COL RISCHIO O REGOLAMENTATI? In questo caso un banale errore umano di un meccanico è stato punito con una severità eccessiva, ma queste sono le norme in applicazione quest'anno. Il pit stop lo vogliamo considerare un momento spettacolare della gara e allora si deve correre il rischio che una gomma possa volare nella corsia dei box, oppure alla ricerca della sicurezza bisognerà arrivare da una sosta con un tempo minimo che non inciderà più sul risultato? Voi cosa ne pensate? FIA E FOM TROPPO INVASIVE Un fatto è certo: la "presenza" FIA e FOM nella gestione di una gara è diventata molto invasiva (controllo del consumo con il flowmeter, attivazione dei sistemi ibridi e dell'ala mobile, segnalazione delle bandiere gialle e tante altre diavolerie che non ci hanno mai raccontato) per cui qualsiasi ricerca del rischio, che è una delle componenti delle corse da sempre, verrà duramente sanzionata dai commissari. COSI' SI PERDONO GLI SPETTATORI La mitica sfida fra Gilles Villeneuve e René Arnoux a Digione nel Gp di Francia del 1979 non sarebbe mai passata alla storia oggi, perché i due piloti sarebbero stati puniti in maniera esemplare e ci avrebbero rimesso dei punti sulla licenza. La F.1 senza spettacolo è questo che vuole? Piloti-robot che non hanno più la minima autonomia di gestione della corsa? Non lamentiamoci, però, se poi si perdono due milioni di telespettatori in un colpo solo...

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