Kubica ultimo con... sorpresa: "La Williams per un giro ha funzionato e non so il perché!"

Dopo un avvio di stagione che definire in salita è un eufemismo, non sorprende affatto ritrovare all'ultimo posto della griglia di partenza di Melbourne Robert Kubica.

La Williams continua anche nel Gran Premio d'Australia il suo calvario, cominciato già nei test pre-stagionali a Barcellona con una FW42 piena di guai e in tremendo ritardo. Cosa che è andata avanti anche nelle qualifiche di oggi, dove il polacco si è preso oltre 4" nella Q1 dal leader, non senza ulteriori scoperte, come lui stesso ha rivelato.

"Siamo in una situazione difficile e lo sapevamo - ha spiegato Kubica - E' tutto molto strano perché nei primi due run non riuscivo a stare in pista, poi appena sono uscito dai box per il terzo tentativo di colpo ho avvertito più aderenza e infatti la macchina era completamente diversa".

Qui è tornata la fiducia e Robert ha provato a spingere a fondo per cercare di recuperare posizioni, ma le sue speranze si sono afflosciate mestamente come la gomma posteriore destra della sua monoposto.

"Purtroppo all'uscita della curva 10 sono finito largo colpendo il muretto e incappando in una foratura, è stato un mio errore e di questo faccio mea culpa".

L'amarezza con cui il 34enne di Cracovia commenta questo suo ritorno nel circus sta principalmente nel fatto che non ha in mano una certezza, se non che la Williams è - appunto - tutta da scoprire.

"La cosa che dobbiamo capire è come ha fatto la vettura a cambiare così improvvisamente. E' sempre molto difficile, già soffriamo il poco grip, al quale aggiungiamo le cose che non funzionano che ci mettono in difficoltà. Per di più ho commesso anche uno sbaglio io, ma va fatta chiarezza sul perché per un giro c'è stato un così grande miglioramento. Di fatto era la prima volta che accadeva, sono davvero sorpreso".

"Non è sicuramente il modo migliore di cominciare la stagione, dato che sono ultimo in griglia. Sono comunque tornato a correre in Formula 1 e di questo voglio ringraziare il team e tutti quelli che hanno reso possibile la cosa".

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