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Intervista

Kubica: "Ho fatto sorpassi in partenza, ma poi la Williams..."

Il polacco analizza con grande lucidità la stagione che lo ha riportato in F1. Non giudica la FW42: "Ho la mia opinione, ma la tengo per me". Robert sa di aver vinto la sua battaglia: "I risultati della stagione sono stati deludenti, ma se si valuta con attenzione tutto, non è stata così male come è sembrata dall’esterno".

Robert Kubica, Williams

Erik Junius

Robert Kubica ha tradito una reazione di sorpresa quando al termine del Gran Premio di Abu Dhabi ha notato il numero di giornalisti che lo attendeva nella zona riservata alle interviste.

Prima di rispondere alle domande ha incrociato Antonio Giovinazzi, con cui poco prima si era pizzicato in pista dando vita ad un duello terminato in un contatto.

I due si sono sorrisi, si sono dati delle pacche sulle spalle, e si sono fatti una risata che ha detto molto sullo spirito di due piloti, diversissimi fra loro, ma accomunati da una passione comune.
“Ci siamo divertiti un po' – ha commentato Kubica - e quando corri nelle retrovie non è mai male, non capita spesso. Sapevo che Antonio era molto vicino, ma pensavo che avrebbe alzato il piede perché non c’era spazio per entrambi. In extremis ho lanciato un’occhiata ma era nello spazio cieco dello specchietto, quindi pensavo che non fosse al mio fianco”.

Kubica non ha tradito emozioni, nonostante ci fossero vari motivi all’emotività per farsi largo. Sotto alcuni aspetti Abu Dhabi ha messo fine di una stagione lunga e sofferta, che ha confermato gara dopo gara verdetti che neanche un pessimista di professione avrebbe potuto prevedere.

Salutata una Williams che non rimpiangerà, Kubica ha però sottolineato altri aspetti del suo 2019, ma sempre nel suo stile: poche parole quando il soggetto è sé stesso. La sfida in realtà Robert l’ha vinta, magari non come avrebbe voluto, ma se due anni fa si fosse ipotizzato un ritorno del polacco in Formula 1 sarebbe sembrata fantascienza. Lui, solo lui, ci ha creduto e ci è riuscito. Ora è pronto per altre sfide, che definirà in queste settimane.

C’è un po' di tristezza dopo la bandiera a scacchi?
“No, sapevo da molto tempo che quello di Abu Dhabi sarebbe stata la mia ultima gara in Formula 1, forse per questo non ho emozioni molto forti, non sento un feeling particolare. Ma di sicuro tra qualche giorno avrò tempo per riflettere, ed anche se non è stata una stagione facile c’è sempre una parte di te che vorrebbe essere in pista, che vuole tornare in pista".

"Indubbiamente è stato più complicato affrontare una stagione come questa che restare a guardare le gare in televisione, dal punto di vista dei risultati indubbiamente la stagione è stata deludente, ma se si valuta con attenzione tutto ciò che è accaduto da inizio anno, non è così male come sembra dall’esterno".

"Sotto diversi aspetti per me è stato un anno molto utile, sono stato lontano da questo sport per molto tempo e mi serviva capire che posso ancora essere in pista. Sono in attesa di nuove sfide già nel prossimo anno. Questo è quello che spero”.

Il primo giro ha spesso mostrato che il vero istinto di gara era c’è ancora. Molto spesso sei sfilato davanti a George…
“Sì, nel primo giro puoi mascherare un po' i problemi, c’è più spazio per improvvisare e non c’è tanto grip. Le partenze quest’anno posso dire che mi hanno soddisfatto, ma con il nostro ritmo diventa un aspetto che conta ben poco".

"Se superi qualche avversario lo precedi per un paio di giri, poi ti passano. I nostri problemi sono stati su aspetti importanti, almeno per il team, e spero che saranno in grado di trovare le soluzioni per il prossimo anno. Non è stato facile né per me e credo neanche per George”.

Williams è sulla buona strada per il prossimo anno?
“Non lo so, ho la mia opinione ma la terrò per me”.

Quanto tempo bisogna aspettare per scoprire cosa farai l'anno prossimo?
“Spero molto presto, anche se speravo di essere già a posto in questi giorni. La situazione è abbastanza chiara, o almeno le indicazioni sono chiare, ma penso che abbiamo bisogno di un po' di tempo per ottimizzare il tutto. Sono coinvolte più persone, è coinvolto più di un progetto e talvolta non è facile mettere tutto insieme. Il programma in pista è la mia priorità”.

Quella di Abu Dhabi è stata al 100% la tua ultima gara in F1?
“Non lo sai mai, ma penso realisticamente che potrebbe essere stata l'ultima. Poi non sai mai cosa succede, se decidi di uscire dal paddock allora dovrebbe essere l’ultima, viceversa mai dire mai. Tengo i piedi per terra e, realisticamente, c'è una possibilità molto alta che questa sia stata l'ultima gara”.

C'è ancora una piccola possibilità?
“Non è qualcosa che dipende da me, potrebbe esserci una possibilità, potrebbe non esserci. Negli ultimi 10 anni ho imparato una grande lezione, ovvero che quando pensi che tutto è sotto controllo nella tua vita, le cose possono cambiare drasticamente in un attimo".

"Avevo un contratto per altre tre stagioni in Formula 1 e sono finito in ospedale in pericolo di vita e con metà del mio corpo seriamente compromesso. Ora la vedo in modo molto differente, al momento non ho alcuna certezza per il prossimo anno ma, chissà, le cose potrebbero cambiare rapidamente".

"Voglio correre, ho lavorato parecchio quest'anno su me stesso ed anche se probabilmente le categorie in cui posso correre il prossimo anno sono completamente diverse, sono tornato in pista per correre, per fare ciò che mi mancava di più. Nei rally non corri ruota a ruota, quest'anno non ho avuto molti momenti di questo tipo, ma comunque mi sono divertito, ed è per questo che voglio correre”.

Credi che dopo questa stagione qualsiasi sfida accetterai sarà più facile?
“Quando ho firmato con la Williams ho pensato che non potesse essere peggio dell'anno scorso, ma alla fine è stato ancora peggio dal punto di vista delle prestazioni. Quindi non bisogna dire ‘mai’. Ma dopo quello che ho affrontato quest’anno spero davvero di avere una vita un po' più facile la prossima stagione”.

Robert Kubica, Williams FW42
Robert Kubica, Williams Racing
Robert Kubica, Williams FW42
Piloti del 2019 in posa per una foto di gruppo. Ultima fila S-D: Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing, Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing, Romain Grosjean, Haas F1, Kevin Magnussen, Haas F1, Robert Kubica, Williams Racing, George Russell, Williams Racing, Sergio Perez, Racing Point, Lance Stroll, Racing Point. Seconda fila, S-D: Nico Hulkenberg, Renault F1 Team, Daniel Ricciardo, Renault F1 Team, Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34, Lando Norris, McLaren, Pierre Gasly, Toro Rosso, e Daniil Kvyat, Toro Rosso. Prima fila, S-D: Charles Leclerc, Ferrari, Sebastian Vettel, Ferrari, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, Max Verstappen, Red Bull Racing e Alexander Albon, Red Bull Racing
Robert Kubica, Williams Racing FW42
Robert Kubica, Williams Racing
Robert Kubica, Williams Racing, durante la conferenza stampa
Robert Kubica, Williams Racing FW42
Robert Kubica, Williams FW42
Robert Kubica, Williams Racing FW42
Robert Kubica, Williams Racing FW42
Robert Kubica, Williams Racing
Robert Kubica, Williams FW42, fa un pit stop
Robert Kubica, Williams Racing
Robert Kubica, Williams FW42
Robert Kubica, Williams FW42
L'incidente di Robert Kubica, Williams FW42, in Q1
Robert Kubica, Williams FW42, ai box durante le prove libere
I marshal rimuovono la monoposto di Robert Kubica, Williams FW42, dal circuito, con un JCB
Robert Kubica, Williams FW42
Robert Kubica, Williams FW42
Robert Kubica, Williams FW42, lotta con Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C38
Robert Kubica, Williams FW42, lotta con Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C38
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