Jean Todt va avanti per la strada. Il presidente della FIA, forte di un voto del Consiglio Mondiale della Federazione Internazionale, non ha alcun intenzione di cambiare il frazionamento dei motori di Formula 1 per il 2013.
I supremi organi federali si erano espressi a favore del motore turbo da 1.6 litri con frazionamento a quattro cilindri, sposando la linea ecologica di unità down-sizing voluta proprio da Jean Todt.
Nella riunione dei motoristi che si è tenuta a Barcellona alla presenza di Gilles Simon, ex capo dei motori Ferrari e deputato per la FIA a lavorare su questa tema, Todt ha ribadito la sua linea politica che vuole portare propulsori simili come concetto in tutti i campionati mondiali.
Adottano il 4 cilindri da 1.6 sovralimentato sia il mondiale Rally che il WTCC, per cui la F.1 non dovrebbe essere da meno. Il progetto presupporrebbe una maggiore libertà nell'uso del KERS da abbinare magari al turbo.
Ferrari e Mercedes, però, insieme a Bernie Ecclestone, sono contrarie a questa architettura di motore, troppo lontana dalla loro realtà industriale. A Marenello spingono per un V8, ma c'è chi sostiene che si potrebbe trovare un accordo sul 6 cilindri a V. Fra le incognite del quattro cilindri c'è anche l'impossibilità di realizzare un motore portante: le monoposto, quindi, avrebbero bisogno di un telaietto ausiliario che porterebbe a rivedere il progetto delle scocche attuali.
Qualcuno, allora, sarebbe pronto a spingere per lo status quo, confermando gli attuali motori V8 da 2.4 litri. L'argomento verrà ripreso la prossima settimana a Montecarlo, dove dovranno essere prese delle decisioni ben precise.
I motoristi, infatti, finora hanno lavorato solo su dei monocilindrici, ma non ci sarà molto tempo ancora prima che si passi alla definizione del progetto definitivo. Prepariamoci ad un'altra guerra, dopo quella degli scarichi che soffiano in rilascio...
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