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Verstappen: "Devo andare a punti in ogni gara!"

A Barcellona abbiamo intervistato il pilota della Toro Rosso: sembra un 17enne timido, ma è molto determinato

Verstappen:

Pensi a Max Verstappen e pensi già ad un pilota di Formula 1. Ormai siamo abituati ad una visione iper professionale di questi ragazzi, ma quando incontri il giovane della Toro Rosso i suoi 17 anni si vedono tutti. Tanto è veloce quando si cala nell'abitacolo della STR10, tanto è parso un pochino timido nelle prime fasi di questa intervista che ci ha concesso in occasione dei test collettivi di Barcellona.

Quando si parla di argomenti come gli obiettivi stagionali o il suo nome "pesante" (papà Jos ha corso in Formula 1 per ben otto stagioni ed anche lo zio Anthony Kumpen è un pilota affermato nel GT), viene fuori però una bella determinazione, forse la stessa che lo rende veloce al punto da essere stato conteso dalla Mercedes e dalla Red Bull, con quest'ultima che lo ha appoggiato alla Scuderia faentina facendolo diventare il più giovane della storia del Circus.

In molti per lui delineano già un grande futuro, ma c'è anche chi pensa che sia ancora troppo giovane per la Formula 1. L'olandese per ora ci va abbastanza prudente e non se la sente di sbilanciarsi troppo, almeno fino a quando non avrà disputato i suoi primi Gp.

Nella terza giornata dei test di Barcellona hai fatto il secondo tempo: probabilmente questa è la risposta migliore per chi continua a pensare che sei troppo giovane per la Formula 1...
"E' ancora troppo presto per cominciare a pensare a queste cose, perché non ho ancora fatto un Gp vero e proprio. Credo che ognuno dei piloti che è qui sia in grado di fare un giro veloce, ma nei test è più semplice che farlo in gara. Per questo è meglio aspettare ancora un po' prima di cantare vittoria".

Ad oggi hai avuto quattro giorni di test a disposizione e a Barcellona hai svolto un programma completo, facendo prove di pit stop, simulazione di gara ed anche un time attack: qual è l'aspetto in cui pensi di dover migliorare di più in vista di Melbourne?
"Penso che posso migliorare in ognuno di questi aspetti. In questo lavoro non sei mai abbastanza forte, ci sono sempre dei margini per crescere ed è quello che proverò a fare".

Ho sentito dire che durante le prove di pit stop ti sei fermato praticamente sempre nel punto perfetto per i meccanici...
"Mi fa piacere se lo dicono i ragazzi della squadra. La cosa più importante però sarà riuscire a farlo quando conterà: in gara!".

Ogni pilota ha a disposizione 6 giorni di test prima di cominciare la stagione: pensi che siano troppo pochi per un esordiente o possono bastare?
"Come dicevo prima, credo che sia ancora presto per fare valutazioni di questo tipo. Dobbiamo vedere come andranno le prime gare della stagione, poi potrò dire se sono stati abbastanza o se forse avrei avuto bisogno di qualche giornata in più".

Lavori molto al simulatore? Quante volte alla settimana ci vai?
"Si, è decisamente importante lavorare al simulatore e ci vado una volta ogni due settimane. Riesce a ricreare molto bene le sensazioni della pista, quindi è molto utile anche per imparare i tracciati che ancora non conosco, visto che non c'è la possibilità di effettuare troppi test con la macchina vera e propria".

Tu e Carlos Sainz siete entrambi debuttanti. State cercando di darvi una mano per favorire la vostra crescita?
"Sicuramente. Stiamo provando ad aiutaci vicendevolmente, anche perché alla fine c'è un obiettivo che dobbiamo condividere, che è quello di cercare di rendere la nostra monoposto la più competitiva possibile. Dunque, è fondamentale per noi riuscire a lavorare bene insieme".

Avete stili di guida simili o fate richieste diverse alla squadra?
"No, in realtà abbiamo stili piuttosto diversi. Ma credo che potrei dire la stessa cosa con qualsiasi altro pilota presente qui, perché ogni pilota ha le sue caratteristiche".

Hai detto che è ancora troppo presto per fare valutazioni su quale sia la posizione attuale tua e della Toro Rosso. Nella tua testa però immagino che avrai già fissato un obiettivo pensando all'Australia...
"Sicuramente proveremo a marcare dei punti, perché l'obiettivo della squadra è arrivare quinti nel Mondiale Costruttori. Per raggiungere un target di questo tipo è molto importante andare a punti praticamente in ogni gara. So che non sarà un compito semplice, ma farò del mio meglio per provare a riuscirci".

Fin da quando avevi 13 anni e correvi in kart si sentiva parlare del gran talento di Max Verstappen. Credi che comunque il tuo cognome abbia reso più veloce la tua scalata verso la Formula 1?
"No, anzi. Credo che avere un nome famoso possa addirittura essere una cosa che ti gioca a sfavore se non fai un buon lavoro in pista. Se invece sei veloce magari si può sentir parlare di più di te se tuo padre era un pilota. In generale però credo che dipenda tutto principalmente da te stesso e dal tuo talento e che quindi il nome non sia un aiuto concreto alla fine".

Parlado di aspetti più pratici, avere un padre come il tuo nel box invece può essere d'aiuto?
"Senza dubbio. Mio padre ha tanta esperienza e sa cosa vuol dire correre in Formula 1, perché lo ha fatto per tanti anni. Quando incontro delle difficoltà so che lui mi può raccontare come ha fatto a superare le stesse difficoltà a suo tempo, quindi può essere sicuramente di aiuto".

Hai già una pista preferita?
"Spa-Francorchamps! (risposta arrivata senza la minima esitazione. Del resto, nel 2014 ha fatto addirittura tripletta nell'Europeo di Formula 3, ndr)".

Ora parliamo di cose un po' più da teenager: continuerai a studiare o la Formula 1 è un impegno troppo grande?
"Ho solo 17 anni, quindi credo che continuerò a studiare almeno fino a quando ne avrò 18. Poi sarà impossibile proseguire oltre perché sono davvero troppo impegnato con il lavoro di pilota".

Che cosa studi?
"E' difficile da spiegare perché non credo che ci sia una scuola dello stesso tipo in Italia. Diciamo che frequento un istituto che è una via di mezzo tra un economico e linguistico".

Al di fuori del motorsport hai degli hobby particolari?
"Vado a girare in kart, non sono un grande amante di tutto quello che c'è fuori dal mondo del motorsport. Diciamo che mi diverto con tutto quello che ha un motore".

Pensi che il fatto di essere un pilota di Formula 1 possa aumentare il tuo successo con le ragazze? Sempre che tu non abbia già una fidanzata...
"Si, ho la fidanzata. In generale comunque credo che essere un pilota di Formula 1 ti possa garantire una maggiore attenzione, ma spero che non sia l'unica cosa a cui guardano le ragazze...".

Corri per una squadra italiana, vuoi provare ad imparare la nostra lingua?
"Lo sto già facendo, ma faccio ancora un po' fatica a capirla. Spero di migliorare".

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