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F1 | Insulti razzisti: la risposta di Hamilton a Nelson Piquet

Il sette volte campione del mondo della Mercedes ha utilizzato il suo profilo Twitter per chiedere un cambiamento di mentalità dopo che le dichiarazioni razziste pronunciate da Nelson Piquet sono emerse nella giornata odierna.

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG, 3a posizione

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG, 3a posizione

Andy Hone / Motorsport Images

Non è tardata ad arrivare la risposta di Lewis Hamilton nei confronti delle frasi razziste pronunciate da Nelson Piquet sul finire dello scorso anno e diventate di dominio pubblico nelle ultime ore.

Il tre volte campione del mondo nel commentare ai microfoni di un media brasiliano i fatti che hanno caratterizzato lo scorso GP di Gran Bretagna – e nello specifico il contatto avvenuto tra Max Verstappen e lo stesso Hamilton alla Copse - ha utilizzato espressioni razziste nei confronti del pilota della Mercedes.

Immediata è arrivata la reazione da parte della Formula 1, della FIA e della stessa Mercedes che tramite i propri profili social hanno manifestato il proprio disprezzo per il linguaggio adottato da Nelson Piquet schierandosi al fianco del sette volte iridato.

Lewis Hamilton, Mercedes W13

Lewis Hamilton, Mercedes W13

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

Lo stesso Hamilton ha voluto farsi sentire utilizzando il suo profilo Twitter. Lewis, in un primo momento ha commentato con un semplice “Imagine” un  tweet di un utente che recitava: “Cosa sarebbe accaduto se Lewis Hamilton avesse scritto ‘chi c***o è Nelson Piquet’?” e poco dopo, twittando in portoghese così da far capire immediatamente a chi fosse rivolto il suo messaggio, ha scritto: “Concentriamoci sul cambiamento di mentalità”.

 

Non è passato molto tempo prima che il pilota della Mercedes scrivesse ancora prendendo una posizione netta sull’accaduto.

“Non si tratta solo di linguaggio. Queste mentalità arcaiche devono cambiare e non hanno posto nel nostro sport. Sono stato circondato da questi atteggiamenti e preso di mira per tutta la vita. C'è stato molto tempo per imparare. È arrivato il momento di agire".

 

Dopo l’uccisione di George Floyd avvenuta negli Stati Uniti nel 2020 Lewis Hamilton è diventato una voce di spicco nella lotta al razzismo. Lewis ha istituito la Commissione Hamilton che ha condotto un rapporto sulla rappresentanza delle persone di colore all'interno del motorsport. Il rapporto ha rilevato che solo l'1% dei dipendenti della F1 proveniva da ambienti di colore.

Insieme alla Mercedes, l'estate scorsa Hamilton ha lanciato l'associazione di beneficenza Ignite, un'iniziativa congiunta per sostenere una maggiore diversità e inclusione che lavora in tandem con la fondazione personale Mission 44 di Lewis.

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Sono stati molti i team che tramite i profili social hanno manifestato il proprio sostegno a Hamilton. La Scuderia Ferrari ha twittato: "Siamo al fianco della F1, di Lewis Hamilton e della Mercedes AMG-F1 contro ogni forma di discriminazione", mentre la Aston Martin ha aggiunto: "Siamo al fianco di Lewis Hamilton e di tutti coloro che in tutto il mondo sono colpiti da razzismo o discriminazione di qualsiasi tipo. Non c'è spazio per questo comportamento ripugnante nel nostro sport o nella nostra società".

 

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