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Incidente Bianchi: il panel dà la colpa a Jules, ma...

La commissione Wright assolve Whiting, ma emerge che il brake-by-wire non ha permesso di rallentare

Anche la commissione FIA, il panel di 10 esperti chiamati da Peter Wright, dà la colpa a Jules Bianchi che non avrebbe rallentato abbastanza per evitare di perdere il controllo della sua Marussia nel corso del 43esimo giro del Gp del Giappone sulla pista di Suzuka fradicia d’acqua in quel maledetto 5 ottobre. Per gli specialisti della Federazione (c’erano anche Stefano Domenicali e Ross Brawn) il pilota transalpino, che resta ancora in coma nell’Ospedale di Nizza, non ha rispettato le doppie bandiere gialle agitate che impongono di rallentare perché era in corso l’intervento dei commissari sulla Sauber di Adrian Sutil che aveva sbattuto poco prima.

CHARLIE WHITING NON HA RESPONSABILITA’
Leggendo le conclusioni del lavoro che riassunto in 11 punti, mentre la relazione completa è di 396 pagine, emerge un quadro ben definito delle responsabilità: la colpa dell’incidente viene attribuita a Jules Bianchi e la Formula 1 ne esce perfettamente pulita. Charlie Whiting ha agito secondo le norme per cui nulla gli può essere imputato per il fatto che la monoposto del conduttore francese sia finita contro un carro-gru prima di schiantarsi contro le barriere.

MARUSSIA CON BRAKE-BY-WIRE INADEGUATO
In realtà c’è un punto che deve far discutere: la Marussia ha utilizzato un brake-by-wire (il ripartitore di frenata posteriore elettronico grazie al quale è possibile bilanciare in staccata l’azione delle pastiglie sui dischi insieme a quella dei sistemi ibridi che, ricaricando il motogeneratore, agiscono da efficace freno motore) che sarebbe risultato non compatibile con il sistema Fail-Safe della FIA.

LE PROTEZIONI DEL FAIL-SAFE NON HANNO FUNZIONATO
SI tratta di un sistema che permette di tagliare automaticamente la potenza del motore se il pilota agisce contemporaneamente sul pedale del gas e quello del freno. Ed è proprio la situazione nella quale si è trovato Jules nei due secondi che sono trascorsi fra l’uscita di pista e lo schianto. Ad attenta verifica sarebbe emerso che il sistema che controlla la coppia della Marussia durante la frenata assistita avrebbe reso vano l’azione del Fail-Safe.

BIANCHI NON E’ RIUSCITO A FRENARE!
In buona sostanza Bianchi non è riuscito a frenare quanto avrebbe voluto e potuto, ma a quanto pare questo dato incontrovertibile non è sufficiente a cambiare il quadro delle responsabilità. Jules sarebbe uscito di pista a 212 km/h e avrebbe sbattuto contro le barriere a 126 km/h con una decelerazione istantanea calcolata in 95 g. Senza la spinta del motore quanto avrebbe potuto ridurre ancora la sua velocità, magari limitando il danno assonale diffuso al cervello? Non lo sapremo mai, perché nessuno ha disposto il sequestro della monoposto e l’analisi dei reperti, ma c’è stata solo la verifica delle telemetrie.

LA MARUSSIA E’ UN TEAM CHE SI E’ DISSOLTO NEI DEBITI
La Marussia aggirava il Fail-Safe per problemi elettronici irrisolti o per ragioni prestazionali? Non lo sapremo mai, tanto la colpa è di Jules Bianchi. E del resto anche la squadra di Banbury ha tolto il Circus da ogni imbarazzo essendo finita nei gorghi dei guai finanziari senza essere troppo rimpianta da nessuno (mentre Bernie Ecclestone ha voluto salvare la Caterham con quattrini propri!).

NESSUN COLPEVOLE, MA NON E’ FILATO TUTTO LISCIO
Ma va detto che la commissione Whright, dietro al mantello che protegge gli uomini della FIA, fa emergere che non tutto è filato liscio per cui ha espresso delle raccomandazioni che la Federazione è pronta a recepire. Il panel, certo, ha scagionato Charlie Whiting, ritenendo che il direttore di gara e responsabile della sicurezza abbia agito secondo nelle norme in uso, confrontando il suo operato di Suzuka con altri 384 precedenti in otto anni, ma ha suggerito significativi cambiamenti. Avremo i controlli dei software, ci sarà la virtual safety car, che imporrà una velocità massima. E i Gp alla luce naturale dovranno iniziare quattro ore prima del tramonto per fare in modo che non si concluda al buio. Insomma, la colpa è solo di chi non può parlare: Jules Bianchi. Tutti gli altri sono stati scagionati (Fia, Marussia, autodromo ecc), ma niente sarà più come prima. Forza Jules…

 

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