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Il reclamo all'U.E. non preoccupa Ecclestone

Bernie non ha rancore verso Sauber e Force India, ma aggiunge: "Le condizioni erano chiare negli accordi"

Bernie Ecclestone sulla griglia di partenza

Foto di: XPB Images

Sergio Perez, Sahara Force India F1 VJM08
Marcus Ericsson, Sauber C34
Nico Hulkenberg, Sahara Force India F1 VJM08
Sergio Perez, Sahara Force India F1 VJM08
Felipe Nasr, Sauber C34
Sergio Perez, Sahara Force India F1 VJM08
Marcus Ericsson, Sauber C34
Marcus Ericsson, Sauber C34

La scelta di Force India e Sauber di portare la CVC davanti all'Unione Europea, con un reclamo che la accusa di gestire in maniera arbitraria la spartizione dei diritti commerciali della Formula 1, non sembra aver colpito particolarmente Bernie Ecclestone.

Le due squadre ritengono che non sia giusto che top team quali Ferrari, Mercedes, McLaren, Red Bull e Williams abbiano diritto ad entrate che in certi casi superano di gran lunga i premi in denaro messi in palio nel Mondiale Costruttori e quindi chiedono una divisione più equa degli introiti.

Stando alle dichiarazioni che ha rilasciato ad Autosport, la cosa però non ha turbato per niente Mister E: "Non abbiamo incoraggiato o scoraggiato qualcuno ad intraprendere un'azione. L'Unione Europea comunque è lì per risolvere questo genere di questioni. Se le squadre avranno successo, bene per loro. In caso contrario non gli costerà nulla".

Segno che forse il grande boss del Circus è abbastanza convinto il tutto si risolverà con un nulla di fatto, visto che se dovesse essere riscontrato un abuso di potere, questo gli costerebbe una multa pari al 10% del fatturato della Formula 1, quindi di una cifra astronomica.

Inoltre Ecclestone ci ha tenuto anche a precisare che quello che ora contestano era scritto chiaramente negli accordi che hanno firmato bilaterlamente nel 2012: "Quello che dicono è che stiamo dando troppo denaro ad alcune squadre e troppo poco ad altre. Il fatto è che questa è una cosa che sapevano tutti e che era contenuta nei contratti che hanno firmato, che erano molto chiari. Probabilmente ora hanno cambiato idea e non li biasimo. Ora semplicemente qualcuno dovrà decidere se gli accordi che hanno firmato sono validi, e come tali vanno rispettati, o se invece dovranno essere modificati. Dal nostro punto di vista non fa una grossa differenza".

Infine, ha aggiunto che Donald Mackenzie, uomo al vertice della CVC, è sempre stato informato dei fatti: "L'ho avvertito di cosa stava succedendo, ma anche lui ha la mia stessa posizione: non è deluso o infastidito. Sono stato informato direttamente dalle persone che hanno portato avanti i reclami, quindi è tutto ok. Non facciamo drammi".

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