Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera
Ultime notizie

Il nuovo Polysil non fa aderire i murble al cerchione

La Nanoprom aggiunge un'altra funzione alla terza generazione della miracolosa pellicola al silicio

La Nanoprom ha lanciato la terza generazione del Polysil. Sui cerchi delle monoposto di Formula 1 sta arrivando un nuovo trattamento che aggiunge un’altra importante caratteristica a quelle svolte finora. È come se Gianluca Falleti, titolare Nanoprom, e il consulente Gabriele Tredozi, l’ex direttore tecnico di Minardi e HRT, avessero adottato la filosofia che ha reso vincente nel Circus Adrian Newey, per cui ogni pezzo può avere più funzioni per migliorare le prestazioni globali della macchina.

Del Polysil si è cominciato a parlare due anni fa quando la OZ Racing ha cominciato a verniciare di nero l’interno dei cerchi posteriori con un rivestimento utile a trattenere la temperatura che, invece, era stata trasferita alle gomme favorendone così il repentino riscaldamento. La ruota, infatti, assimilava il calore (fino a 200 gradi) dei dischi in carbonio e lo irradiava agli pneumatici Pirelli.

Il Polysil è una pellicola in silicio formata da nanotecnologie: si spruzza quello che è considerato un "vetro liquido" sul cerchio: l'efficacia è garantita da uno strato di pochi micron per l'elevata durezza superficiale di questo materiale che assicura pure un’elevata resistenza all'abrasione. La verniciatura tradizionale di una ruota di F.1 costava circa 65 grammi, mentre con Polysil è scesa intorno ai 5 grammi.

L’anno scorso il trattamento è stato esteso anche alle ruote anteriori, mentre adesso nella terza generazione del Polysil, la Nanoprom aggiunge un’altra proprietà molto importante: si annulla l’adesione dei murble, i residui di gomma caldi che restano attaccati ai cerchi. È stato calcolato che si evita un sensibile aumento di peso durante ciascuno stint di gara (si parla fino a 1 kg per le quattro ruote!), mantenendo le superfici pulite, evitando, quindi, che si generino dannose turbolenze che possono avere un influsso negativo sull’andamento dei flussi che ora, specie con i mozzi forati all’anteriore, hanno un ruolo aerodinamico rilevante.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente A buon punto i lavori per il "nuovo" Gp del Messico
Articolo successivo Chi vince in Bahrein è campione del mondo al 70%

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera