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Il Mugello chiama, la Ferrari risponde?

Nei primi quattro Gp, quattro vincitori diversi. L'equilibrio ha aiutato la Rossa, ma...

Quattro vincitori in quattro Gp con quattro monoposto diverse. La Formula 1 vive una fase di grande equilibrio che lascia presupporre emozioni e spettacolo. Ogni gara ribalta i valori già precostituiti, aprendo sempre nuovi scenari e motivi di interesse. E di discussione. VETTEL TORNA IN BOLLA A guardare la classifica del mondiale piloti verrebbe da dire che, invece, non è cambiato niente perché in vetta ritroviamo Sebastian Vettel. Il bi-campione del mondo in Bahrein sembra uscito da una piccola crisi di identità. È bastato che Adrian Newey imponesse a Seb il pacchetto aerodinamico che il tedeschino aveva bocciato in Cina. Le soluzioni sviluppate da Mark Webber gli hanno permesso di dominare l'intero week end: pole, vittoria e giro più veloce. BIBITOCRAZIA? Il talento non si discute, forse la sensibilità nella messa a punto e nelle scelte di sviluppo. Ora che Vettel sembra aver ritrovato il bandolo della matassa, ci dobbiamo aspettare una stagione in fotocopia con le due precedenti? È difficile prevederlo, perché gli elementi di incertezza sono tanti. Alcuni palesi, altri nascosti. GOMME CROCE E DELIZIA Le gomme sono il primo elemento di imprevedibilità. Non c'è una macchina che si adatta a queste Pirelli: al variare delle condizioni meteo o delle temperature in pista cambiano i protagonisti. Gli pneumatici sono una variabile che sta facendo impazzire i tecnici. Fino al momento di caduta garantiscono prestazioni eccellenti, poi c'è il crollo: chi sbaglia strategia esce di scena cospargendosi il capo di sale. Nessuno ha ancora capito qual è il modo più corretto di usare le coperture e, fintanto che non ci sarà una ricetta, ci divertiremo con gare spettacolari e sorpassi. L'UNNO PER TUTTI I puristi dicono che questa è una lotteria e non un mondiale di Formula 1: in realtà davanti ci sono tutti i migliori. Ad esclusione di Michael Schumacher e Felipe Massa. Il tedesco vede vacillare il rinnovo del contratto che vorrebbe strappare alla Mercedes (a Brawn e Haug brillano gli occhi ogni volta che si nomina Hamilton...): con due punti in saccoccia contro i 35 di Rosberg è difficile avanzare delle pretese. E così l'unno sette volte campione del mondo ha lanciato i suoi strali contro la Pirelli, maga Circe del Circus. PIRELLI ESEGUE BENE GLI ORDINI In realtà i tecnici di Paul Hembery hanno eseguito alla perfezione i compiti che gli ha dettato Bernie Ecclestone. Riguardo a Felipe Massa è meglio tralasciare ogni considerazione, se un nono posto è stato accolto dalla sua squadra come un podio... SETTE PILOTI IN 19 PUNTI Questo è un mondiale bellissimo perché non si è ancora spaccato: ci sono sette piloti racchiusi in meno punti di una vittoria. La McLaren, che a inizio stagione sembrava la monoposto di riferimento, a Sahkir ha rimediato una figuraccia: hai ripetuti problemi al pit stop di Hamilton, si sono aggiunti i guai meccanici in serie di Button costretto al ritiro dopo una foratura, uno scarico rotto e il differenziale ko. La Mp4-27, insomma, è andata letteralmente ko. ALLARME FERRARI L'unico dato inquietante viene dal mondiale Costruttori: la Red Bull Racing, che non esce da un momento di fulgore, vanta già più del doppio dei punti della Ferrari (101 contro 45). E questo è un segnale di allarme che deve far riflettere Maranello: non può bastare un eccellente Fernando Alonso a reggere l'urto con i “bibitari” e la McLaren, tanto più che adesso anche la coppia inossidabile della Lotus macina punti pesanti con piazzamenti da podio. LA MERCEDES IN PARTITA E la FIA vuole mantenere in partita anche la Mercedes: dopo che Charlie Whiting ha legittimato l'F-duct anteriore sulle frecce d'argento (il delegato tecnico ha reinterpretato la norma con cui aveva bocciato una soluzione geniale della Lotus!), non ha voluto sanzionare Nico Rosberg per due azioni ben oltre il limite dei regolamenti che questa Federazione Internazionale impone ai piloti. NICO COME KEKE? A suon di sentirsi paragonare a suo padre Keke, arcigno guerriero degli anni '80, anche il biondo tedeschino si è messo a fare le sportellate, parcheggiando nell'immensa via di fuga Hamilton ed Alonso. E su twitter l'asturiano ha subito sottolineato che si è creato un precedente che avrà dei riflessi sul futuro del campionato. IL MUGELLO CHIAMA Il Circus ora torna in Europa dopo il primo giro del mondo (Australia, Malesia, Cina e Bahrein): sarà interessante vedere se dal Gp di Spagna inizierà il vero mondiale 2012. Tutte le squadre stanno preparando delle novità tecniche per l'unica sessione di test stagionale che inizierà il 1 maggio al Mugello. LA RISCOSSA ROSSA La Ferrari promette la riscossa con una F2012 modificata nelle pance e nei radiatori. Soluzioni che dovrebbero permettere alla Rossa di tornare agli scarichi che soffiano al piede della ruota posteriore senza bruciare le gomme. Nascosto nella scocca ci sarà anche il malefico F-duct e, forse, qualche irrigidimento al telaio nella parte anteriore, per rendere un po' meno instabile quella strana sospensione anteriore che nessuno si azzarda a copiare. NON TUTTO AL MUGELLO Pat Fry si gioca una stagione e qualcun altro il posto, ma non è detto che tutte le chicche si mostreranno in Toscana: le scelte più azzardate probabilemnte le vedremo solo nelle libere di Barcellona. Perché si dice che a Maranello si siano stufati di copiare scelte altrui e vogliono portare avanti le loro idee. Vedremo... NON SI SFIDA LA BUONA SORTE I test del Mugello, comunque, ci daranno una visione più chiara del futuro, perché è difficile pensare che la Rossa riesca ad azzerare il gap di quasi un secondo in un colpo solo, tanto più che anche le altre squadre faranno dei passi avanti, anche se la buona sorte ha accompagnato benevolmente la Ferrari in questo inizio di stagione e il bottino messo nel carniere è indiscutibilmente superiore al valore della F2012. I FURBI DEL QUARTIERINO La Spagna sarà indicativa sulla piega che prenderà la stagione, perchè ci sono molte idee confuse non solo sull'uso corretto delle gomme. A giugno, per esempio, scadrà il gentleman agreement fra le squadre che limita i costi (RRA): non bisognerebbe spendere più di 30 milioni di euro a stagione nella costruzione e sviluppo della monoposto. L'accordo è valido anche per i team che hanno lasciato la FOTA, peccato che ci sia chi si sta spendendo tutto quei soldi prima che scada il patto, perché tanto poi ciascuno farà come gli parrà. QUANTI AZZECCAGARBUGLI! Non è tutto: noi comuni mortali sappiamo solo di un reclamo ufficiale presentato dalla Lotus contro la Mercedes in Cina per l'F-duct. In realtà ci sarebbero già state sette proteste inoltrare alla FIA su varie questioni tecniche sul tavolo: scarichi soffianti, ali flessibili e motori che “simulano” il traction control. Credeteci: il meglio (o il peggio a seconda di come si guarda) deve ancora arrivare...

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