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Il futuro della Ferrari è fra Newey e Brawn?

Montezemolo e Domenicali stanno ridisegnando tutti i possibili scenari della squadra del Cavallino

Adrian Newey l’ha detto e ripetuto: nel 2014 saranno i motori a fare la parte del leone in Formula 1. Con l’introduzione del propulsore V6 Turbo dotato dell’ERS (energy recovery system) la parte meccanica della monoposto tornerà ad essere protagonista, dopo essere stata soverchiata per anni dall’aerodinamica. NEL 2014 CONTERA’ IL MOTORE Il genio inglese della Red Bull Racing teme che quello che per lui ormai è diventato un accessorio della vettura possa sovvertire i valori attuali, dando nuovi spunti alla ricerca (anche delle vetture di serie). E siccome Adrian è un personaggio che non ama perdere, si sta guardando attorno. TRE MOTORISTI NELL’ERA TURBO? Nel Circus attualmente ci sono tre costruttori di motori che stanno sviluppando il V6 Turbo: Ferrari, Mercedes e Renault. La Cosworth è stata messa in vendita, mentre la PURE si è fermata prim’ancora di iniziare sul serio per mancanza di supporti economici. Adrian Newey sta collaborando con la Renault alla definizione del propulsore transalpino (la Red Bull Technology aveva siglato un accordo di partnership con la Casa francese per contribuire alle migliore messa in macchina della nuova unità), per cui conosce alla perfezione cosa saranno in grado di offrire i motoristi di Viry Chatillon. QUALE SARA’ IL V6 MIGLIORE? Se avesse la certezza di disporre dell’unità migliore non si sognerebbe di lanciare gli allarmi degli ultimi mesi. Il dubbio di Adrian quindi è: chi fra Ferrari e Mercedes dispone del V6 Turbo più avanzato che potrebbe essere il più competitivo nei primi due anni della nuova F.1 che dovrebbe scattare nel 2014? FERRARI ALL’AVANGUARDIA I tam tam di radio box dicono che tutti i motoristi sono in ritardo sulle tempistiche iniziali, ma a Maranello gli uomini diretti da Luca Marmorini starebbero facendo un ottimo lavoro. E così Newey starebbe accarezzando l’idea di seguire Sebastian Vettel nell’avventura ferrarista, se nel frattempo non arriveranno notizie diverse dalla Stella a tre punte. VOGLIA DI CAMBIARE A Milton Keynes sanno che il direttore tecnico dopo alcuni anni di successi (ha infilato quest’anno il sedicesimo titolo iridato) ha bisogno di nuovi stimoli, nuove avventure. Vuole voltare pagina, magari lasciando credere che si dedicherà ad altro (aveva parlato anche di barche da regata). Si è comportato così in Williams e poi è andato alla McLaren e allo stesso modo quando ha lasciato Woking per passare alla Red Bull Racing. ADRIAN E LA SFIDA DEL CAVALLINO Adrian non ama particolarmente l’Italia, ma la sfida di rendere di nuovo vincente la Ferrari lo attrae, eccome. Stefano Domenicali ha fiutato l’aria e potrebbe portare la coppia che domina la F.1 a Maranello per il 2014, impostando un nuovo ciclo del Cavallino. La visione (condivisa con il presidente Luca di Montezemolo) è molto lucida e lungimirante, ma cozza con il presente. Fernando Alonso, che ha un contratto valido con la Rossa fino al 2016, non sembra disponibile ad accogliere il principale rivale in squadra per una coesistenza così lunga. DUE GALLI NEL POLLAIO? È difficile che due galli nello stesso pollaio possano convivere per tre stagioni di fila. Lo spagnolo ha fatto pressione sul presidente perché la “minaccia” del tedesco possa essere almeno rinviata al 2015. E non è detto che i motori turbo debuttino davvero nel 2014, visto che sono diverse le squadre che spingono affinché ci sia lo slittamento di un anno, per rinviare l’incremento dei costi che l’adozione dei V6 Turbo implicherebbe nei budget di ogni team, in una fase di grave crisi economica. SE IL TURBO SLITTA AL 2015… Anche perché alla finestra ci sono Honda (McLaren) e Porsche (Sauber) interessate a rimettere piede nel Circus, ma non nei tempi scritti dalle regole di Jean Todt, presidente FIA, per cui si potrebbe verificare una curiosa saldatura fra interessi molto differenti. In questo caso Adrian potrebbe prendersi il periodo di “gardening” a inizio 2014, per essere pronto a progettare in estate la Rossa del 2015, quando a Maranello potrebbe approdare Sebastian. ALONSO HA DUE ANNI PER VINCERE Alonso, nel frattempo, avrebbe il tempo di dare un senso alla sua presenza al Cavallino e potrebbe provare a vincere due mondiali (2013 e 2014), magari prima di cambiare aria per approdare proprio al posto di Vettel alla Red Bull Racing per evitare l’improbabile coesistenza al Cavallino rampante. RITORNA BRAWN? Un osservatore esterno che analizza con freddezza la situazione può capire il “nervosismo” di Fernando che ha collezionato due secondi posti iridati in tre anni con la Ferrari, mentre Sebastian ha infilato un triplete. Alonso non ha mai avuto la migliore monoposto del Circus, come il tedesco, sopperendo alle carenze della macchina con le sue doti indiscutibili. Ma, come abbiamo potuto vedere, non bastano. Se si allontana l’arrivo di Adrian Newey (Fernando non alimenta questa pista, nel timore che l’inglese si tiri dietro Vettel) c’è chi ritiene più possibile il ritorno di un uomo che ha dato molto alla Ferrari: Ross Brawn. ROSS NELLA “BABELE” MERCEDES L’ingegnere di Manchester sperava di essere l’uomo del dopo Jean Todt alla conduzione del Cavallino e, dopo un anno sabbatico, aveva preferito la sfida Honda perché a Maranello non gli avrebbero dato il ruolo di team principal. Ha vinto un mondiale clamoroso con la BrawnGp (ricordate il contestatissimo doppio estrattore?), ma sta fallendo gli obiettivi da quando ha ceduto la squadra alla Mercedes. A Brackley oggi ci sono tanti comandanti: oltre a lui hanno qualcosa da dire Nick Fry, Norbert Haug e Niki Lauda se non si aggiungerà alla catena di comando anche Michael Schumacher. LA TELEFONATA DAL CAVALLINO? Troppi, per creare un ambiente vincente. E Ross avrebbe ricevuto una telefonata, almeno stando a Fulvio Solms del Corriere dello Sport, per rientrare a Maranello in un prezioso ruolo di consulenza: l’uomo che sa leggere e interpretare le regole, dettando allo staff tecnico di Pat Fry le aree grigie del regolamento, quelle sulle quali è possibile giocare d’astuzia, usando la stessa arma che ha reso imprendibile la Red Bull Racing. La Ferrari, insomma, sta ridisegnando il suo futuro: Stefano Domenicali sta delineando tutti i possibili scenari, vedremo quale strada imboccherà il Presidente...

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