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I diversi motivi di Mercedes e Red Bull per dire no alle gomme medie

Le due squadre in lotta per il mondiale sono arrivate alla stessa conclusione, ma con motivazioni diverse. Tanto Mercedes che Red Bull hanno rinunciato a qualificarsi in Q2 con le gomme gialle. E' interessante andare a sentire le svariate motivazioni che hanno portato all'analoga scelta.

Max Verstappen, Red Bull Racing, e Valtteri Bottas, Mercedes, si congratulano con Lewis Hamilton, Mercedes, al Parc Ferme dopo aver conquistato la 100esima pole in F1

Jerry Andre / Motorsport Images

Quando all’inizio della sessione Q2 di ieri Max Verstappen, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas sono usciti dalla pit-lane con gomme soft, si è subito pensato che le simulazioni di Red Bull e Mercedes fossero giunte tutte alla stessa conclusione, ovvero rinunciare alla mescola media al via della gara per una questione di performance e soste. In realtà nei due box i motivi dietro alla scelta comune sono differenti.

“Se avessimo voluto avremmo potuto passare la Q2 con le medie – ha confermato Verstappen – ma semplicemente non abbiamo voluto farlo”.

L’olandese non è sceso nei dettagli, ma dietro alla decisione del box Red Bull ci sono due aspetti. Il primo è legato alla partenza, ovvero ai seicento metri che separano la posizione al via dalla staccata della prima curva.

Sarà un momento cruciale della corsa di oggi, che definirà lepre e cacciatori e di conseguenza le strategie di gara, e il piccolo vantaggio in termini di trazione che può garantire la soft non è stato sottovalutato.

In casa Mercedes hanno invece considerato la possibilità di non riuscire a prendere un vantaggio consistente su Verstappen nel primo stint di gara.
“Se parti con le medie e non riesci ad allungare – ha confermato Hamilton – corri il rischio di undercut da parte di chi ti segue, e partire con le medie avrebbe comportato una sosta ritardata rispetto a chi prenderà il via con le soft”.

In Portogallo Hamilton è arrivato al pit-stop con sei secondi di vantaggio su Verstappen, un margine di sicurezza costruito anche grazie alla marcatura fatta da Bottas sull’olandese. Ma se Max si confermerà secondo alla prima curva, la storia nella gara di oggi potrebbe essere diversa.

Anche Bottas ha aggiunto una motivazione che ha sconsigliato l’idea di partire con gomme medie. “Qui a Barcellona la posizione in pista è molto importante – ha spiegato – non è facile recuperare e sorpassare se perdi terreno. Quindi abbiamo ritenuto prioritario fare tutto il possibile per poter avere una buona performance nei primi giri”.

In casa Mercedes c’è stata un’ultima valutazione arrivata dopo la sessione FP3.

“Abbiamo visto quanto hanno guadagnato con il cambio di ala – ha spiegato Hamilton riferendosi alla scelta della Red Bull di utilizzare ieri un ala posteriore con carico minore rispetto a venerdì – ed hanno confermato un’ottima velocità sul dritto”.

La paura di subire un undercut da parte di Verstappen (non del tutto spazzata via) ha consigliato ai tecnici della Mercedes una prima parte di gara all’attacco, consci che qualora l’olandese dopo la prima sosta riuscisse a sfilare davanti a Hamilton e Bottas sarebbe molto più difficile che a Portimao recuperare la posizione in pista.

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