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F1 | Horner: "Ordini di squadra? No, era già tutto concordato"

Christian Horner ha spiegato il cambio di posizione tra Verstappen e Perez nella prima parte di gara a Baku: nessun ordine di scuderia, era già tutto concordato al mattino. Ecco perché.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18, passes Sergio Perez, Red Bull Racing RB18

Mark Sutton / Motorsport Images

"No fighting". Non lottare. E' questo il breve team radio che Sergio Perez ha ricevuto mentre le Red Bull erano intente a comandare il Gran Premio d'Azerbaijan dopo il primo (e unico) pit stop effettuato da Charles Leclerc sotto regime di Virtual Safety Car.

Le due RB18 erano in testa avendo scelto di non rientrare in regime di VSC. Con tutta la strada libera davanti a loro, il team ha detto a Perez di non opporsi al tentativo - andato a segno - di sorpasso da parte di Max Verstappen.

La cosa non è passata inosservata, perché il team radio è stato mandato in diretta televisiva, dunque tutti hanno potuto sentirlo e contestualizzarlo con il cambio di posizione avvenuto nella prima parte di gara che, poi, si è rivelato decisivo per le sorti del gran premio stesso.

Al termine della gara, con la Red Bull capace di portare a casa una grande doppietta resa ancora più dolce dal duplice ritiro delle Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr. il team principal della squadra di Milton Keynes, Christian Horner, ha spiegato meglio per quale motivo Perez sia stato avvisato di non lottare con Max.

In quel frangente di gara la RB18 del campione del mondo era nettamente più veloce della gemella numero 11. Perez stava soffrendo a causa del graining sulla gomme posteriori, mentre Max aveva gomme più pulite e, dunque, più performanti di quelle del compagno di squadra. Giusto quindi lasciare spazio a Max, che in quel momento aveva più opportunità rispetto a Checo di mettere in difficoltà Leclerc.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18, passes Sergio Perez, Red Bull Racing RB18

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18, passes Sergio Perez, Red Bull Racing RB18

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

"La differenza di ritmo tra i due piloti era molto significativa. Già domenica mattina abbiamo discusso sul fatto che se si fosse presentata la stessa situazione vista tra venerdì e sabato, il più veloce avrebbe avuto strada libera. E in gara lo hanno fatto", ha svelato Horner.

"Il 2018 non è poi così lontano come si pensa. Quindi era molto importante che i piloti, in questa fase del campionato, fossero corretti l'uno con l'altro. Si tratta di massimizzare i punti rispetto alla Ferrari. Sappiamo che al momento hanno una macchina molto veloce. Abbiamo visto come le cose possano cambiare rapidamente. Quindi, come squadra dobbiamo dare la priorità di due titoli".

Horner si è rifiutato di parlare di veri e propri ordini di scuderia. Tutto era già concordato e condiviso la domenica mattina proprio per cercare di massimizzare un risultato su una pista sulla carta favorevole alle Red Bull. Cosa che, invece, la Ferrari non è riuscita a fare a Monte-Carlo.

"A Baku, per come sono andate le cose, come dicevo, non si tratti di veri e propri ordini di scuderia. Si trattava semplicemente di avere una macchina più veloce e una più lenta. E, come sapete, Max aveva un vantaggi significativo su Checo al momento del sorpasso".

"Checo aveva un graining piuttosto pesante sulle gomme posteriori. Quindi ciò che abbiamo detto via radio era una questione di: 'Ragazzi, non mettetevi a muro entrambi lottando'. Se una macchina è più veloce, ammettiamolo e concentriamoci sull'ottenimento del miglior risultato per la squadra", ha concluso Horner.

Sergio Perez, Red Bull Racing, 2° posizione, Max Verstappen, Red Bull Racing, 1° posizione, il delegato al trofeo Red Bull e George Russell, Mercedes-AMG, 3° posizione, sul podio

Sergio Perez, Red Bull Racing, 2° posizione, Max Verstappen, Red Bull Racing, 1° posizione, il delegato al trofeo Red Bull e George Russell, Mercedes-AMG, 3° posizione, sul podio

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

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