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Honda omologherà il motore il 28 febbraio, ma poi...

La Casa giapponese vuole sviluppare il V6 Turbo siglato 1X2 con i 32 gettoni concessi dalle regole

La Honda è pronta a omologare la sua power unit di Formula 1 il 28 febbraio secondo la volontà espressa da Charlie Whiting, responsabile tecnico della FIA, ma poi la Casa giapponese intenderà evolvere il propulsore nel corso della stagione 2015, sfruttando i 32 gettoni di sviluppo che sono  stati concessi concessi dai regolamenti.

L'argomento diventerà motivo di discussione domani nella riunione che è stata indetta fra li motoristi a Ginevra per definire le regole del 2016: i nipponici faranno valere le loro ragioni in questo consesso, ma non sono sicuri di riuscire ad ottenere il risultato che vanno cercando già in in questo meeting. L'obiettivo della Honda, infatti, è quello di arrivare all'inizio della stagione 2015 con l'ok per sviluppare il V6 Turbo siglato 1X2.

Yasuhisa Arai, responsabile di Honda Motorsport è perfettamente consapevole che è impossibile inserire tutti i gettoni di sviluppo nel propulsore che verrà consegnato alla FIA per l'omologazione.

Il progetto, infatti, è piuttosto in ritardo rispetto alle tempistiche iniziali, per cui è facile prevedere una prima stagione piuttosto difficile nell'abbinamento con la McLaren, la squadra che avrà la fornitura giapponese in esclusiva.

Vale la pena ricordare  i guai che hanno praticamente impedito alla MP4-29 H di girare nei test di Abu Dhabi: nella sessione di collaudo che ha chiuso la stagione 2014 sul motore Honda al debutto (aveva fatto una shake down girando a basso regime a Silverstone) si è verificato un problema di natura elettronica che ha condizionato pesantemente il lavoro che era stato programmato.

In assenza dell'alternatore che in passato forniva la corrente a 12 volt, l'energia elettrica necessaria ad alimentare i sistemi doveva essere presa dalla batteria dell'ERS, ma è bastato un guaio all'accumulatore per ammutolire puntualmente la monoposto: l'impossibilità di girare con una certa regolarità a Yas Marina non ha permesso ai tecnici di verificare la funzionalità e l'affidabilità del sei cilindri.

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