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F1 | Honda: la porta "non è chiusa" per un ritorno nel 2026

La Honda ha dichiarato di non aver chiuso la porta ad un ritorno in Formula 1 nel 2026, pur mantenendo lo sguardo sui piani del Circus per un futuro ad emissioni zero.

Honda Logo

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Il costruttore giapponese ha abbandonato la Formula 1 alla fine dello scorso anno, in quanto la casa madre ha voluto dirottare le proprie risorse verso la tecnologia a emissioni zero per le vetture stradali.

Tuttavia, non ha abbandonato completamente i Gran Premi: la Red Bull ha rilevato la gestione delle power unit Honda che hanno aiutato Max Verstappen a vincere il titolo piloti lo scorso anno.

Inoltre, è stato stipulato un accordo per cui Honda continuerà a produrre, assemblare e supportare i motori, con il marchio della Honda Racing Corporation (HRC) che apparirà sulle vetture di Red Bull e AlphaTauri.

Il successo di Honda nel 2021 e l'importante spinta della F1 verso un futuro neutrale dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica, in vista del passaggio a nuove regole e a carburanti sostenibili a partire dal 2026, hanno fatto ipotizzare un possibile ritorno del costruttore giapponese.

Queste voci sono state alimentate da una visita lo scorso fine settimana al Gran Premio d'Austria da parte di alti dirigenti della Honda, tra cui l'amministratore delegato Toshihiro Mibe, il presidente Seiji Kuraishi, il presidente della HRC Koji Watanabe ed anche il direttore Yasuaki Asaki.

Sebbene l'azienda insista sul fatto che non c'è stato alcun cambiamento formale in merito a un programma di F1, ha ammesso di seguire da vicino l'evoluzione delle regole sui motori per il 2026.

Parlando al Red Bull Ring, Watanabe ha dichiarato: "La Formula 1 è la massima categoria del motorsport, quindi seguiamo sempre ciò che accade nel mondo della F1".

"Naturalmente abbiamo appena terminato e concluso le nostre attività, quindi non è stato discusso nulla all'interno dell'azienda in merito alla stagione 2026. Quindi, nessun piano".

"Ma non è una porta chiusa. Mi risulta che la F1 stia discutendo per decidere i regolamenti per il 2026, e sicuramente la direzione è quella della neutralità dal carbonio. È la nostra stessa direzione".

"Perciò non dobbiamo divergere dalla neutralità delle emissioni di carbonio. Probabilmente è anche una buona opportunità per studiare la F1 a zero emissioni. Quindi non è una porta chiusa".

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B

Photo by: Erik Junius

Watanabe ha spiegato che la Honda dovrà mettere a punto il suo programma di vetture stradali a zero emissioni prima di prendere in seria considerazione un ritorno in F1.

Alla domanda di Motorsport.com su quali siano i fattori chiave che potrebbero spingere Honda a dare il via libera a un ritorno in F1, Watanabe ha risposto: "Penso che ci siano diversi fattori da tenere sotto controllo".

"Ma una volta che abbiamo deciso di concludere la nostra attività in F1 a favore della produzione di di auto stradali e della neutralità dal carbonio, dobbiamo prima concentrarci su questo aspetto".

"Poi, una volta che avremo capito che siamo in grado di raggiungere questo obiettivo, potremo prendere in considerazione la F1".

Per quanto riguarda i tempi per una decisione su un eventuale ritorno nel 2026, Watanabe ha suggerito che la decisione dovrà essere presa entro la fine del 2023.

"Non conosco i tempi esatti", ha detto. "Ma se vogliamo tornare in F1 nel 2026, probabilmente dobbiamo decidere entro un anno, un anno e mezzo".

Aumento del coinvolgimento con Red Bull

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Mentre un eventuale ritorno della Honda rimane incerto, ciò che appare sempre più probabile è un aumento del suo coinvolgimento con la Red Bull.

Si sta discutendo di una partnership tecnica più stretta, associata a un cambiamento del marchio dei team Red Bull con il ritorno del nome "Honda".

Watanabe ha aggiunto: "Almeno fino al 2025, Honda sarà una sorta di partner di entrambi i team. E sebbene i dettagli non siano ancora stati decisi, anche HRC diventerà una sorta di partner tecnico di entrambi i team fino al 2025".

Interpellato su un cambio di approccio al marchio, Watanabe ha detto: "Dobbiamo decidere per la prossima stagione, ma personalmente voglio utilizzare di più Honda.... Quindi la combinazione di Honda e HRC".

Leggi anche:

La proprietà intellettuale di Honda

Quando la Red Bull ha assunto la gestione dei propulsori Honda per questa stagione con la sua nuova divisione powertrains, inizialmente si pensava che l'azienda di Milton Keynes avesse acquistato i diritti di proprietà intellettuale dei motori.

L'elemento del controllo della proprietà intellettuale dei propulsori Honda è diventato particolarmente rilevante durante le discussioni sulle regole del 2026, quando è stato deciso che i nuovi concorrenti avrebbero avuto delle agevolazioni per aiutarli a raggiungere i produttori più consolidati.

La Red Bull era ansiosa di sostenere, in vista di un probabile collegamento con la Porsche, che avrebbe dovuto essere classificata come un nuovo concorrente, mentre i rivali sostenevano che il suo DNA Honda l'avrebbe fatta classificare come un costruttore già esistente.

Watanabe ora ha chiarito che la Red Bull non ha mai acquistato la proprietà intellettuale del motore, che tornerà quindi alla Honda dopo la scadenza dell'attuale accordo nel 2025.

"Possono utilizzare la proprietà intellettuale, ma non gliel'abbiamo venduta", ha detto. "Si tratta solo di un contratto di locazione; quindi l'approvazione dell'utilizzo della proprietà intellettuale".

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