Doping in F.1: il sasso nello stagno lo ha lanciato nei giorni scorsi
Marc Sanson, ex responsabile del Consiglio Anti-Doping francese tra il 2003 e il 2005. L'accusa era circonstanziata:
“Per molti anni i piloti hanno utilizzato la tacrina, un prodotto utile per il trattamento delle malattie come il morbo di Alzheimer. Un modo alternativo per accelerare il processo di apprendimento dei circuiti”.
La cosa non è affatto piaciuta a
Gary Hartstein, il medico statunitense di 58 anni che dal 2005 fino allo scorso anno è stato il responsabile medico della Formula 1. L'americano, che ora presiede il FIA Institute's Medical Training Working Group, che si occupa del miglioramento delle prestazioni mediche durante le corse automobilistiche, pochi minuti fa ha postato una serie di considerazioni su Twitter entrando in evidente polemica con il collega francese...
"Sono stupito che Marc Sanson, un francese "esperto" di doping abbia detto che i piloti di F.1 abbiano a lungo usato una sostanza come la tacrina per facilitare la memorizzazione dei circuiti - scrive Gary Hartstein sul social network -
ora non sto dubitando delle credenziali di Sanson ma vorrei precisare che: 1) la tacrina non è, e non è mai stata nella lista proibita. Se non è nella lista non può essere considerata doping. 2) La Tacrina funziona a malapena per i pazienti che in realtà sono affetti da Alzheimer. 3) quel medicinale ha tonnellate di effetti collaterali. 4) Se fosse di aiuto per la memoria, pensa che sarebbe illecito un uso massiccio? 5) I piloti memorizzano i circuiti in un paio di giri. Ovviamente non il Nordschleife!. Volete sapere qual è stato il risultato della sparata? Il nulla se non la ricerca di un titolo ad effetto sui giornali...".
E i piloti che corrono cosa pensano del doping nell'automobilismo?
Top Comments