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F1 | Hamilton vince la... guerra araba contro Verstappen

Il mondiale arriva ad Abu Dhabi con i due sfidanti a pari punti: Hamilton vince il GP dell'Arabia Saudita e coglie il giro più veloce alla fine di una gara nella quale non mancano i motivi per recriminare fra i due contendenti che hanno usato tutto un repertorio di colpi bassi. Verstappen chiude secondo, seguito da Bottas che supera Ocon al fotofinish. Ora la parola passa ai commissari e ci sarà molto da discutere. Pessima la gestione di Masi.

Lewis Hamilton, Mercedes W12, Valtteri Bottas, Mercedes W12, Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B e il resto del gruppo alla partenza

Lewis Hamilton, Mercedes W12, Valtteri Bottas, Mercedes W12, Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B e il resto del gruppo alla partenza

Andy Hone / Motorsport Images

E' stata una guerra: sportiva, tecnica, politica, ma alla fine l'ha spuntata Lewis Hamilton che ha vinto a Jeddah e ha firmato anche il giro veloce nel GP dell'Arabia Saudita. La F1 arriva ad Abu Dhabi con i due sfidanti per il mondiale esattamente a pari punti: nemmeno Hitchcock poteva pensare un finale di stagione più incredibile di quello che stiamo vivendo, grazie a due super-campioni che hanno dato un saggio della loro ferocia nel voler vincere questo titolo piloti.

E' stata una gara pazza e lo si temeva su una pista anacronistica come quella araba: la conduzione della gara è sfuggita di mano al direttore di gara, Michael Masi, che ha accumulato una serie di incertezze che hanno reso il GP una vera... guerra con diversi colpi proibiti. Due bandiere rosse hanno interrotto la corsa per gli effetti contestabili di due incidenti (Mick Schumacher al giro 9 e Nikita Mazepin che non ha potuto evitare George Russell che ha rallentato per evitare Sergio Perez di trasverso al giro 15 poco dopo la ripartenza da fermo dalla prima rossa).

Specie la prima bandiera rossa ha scatenato non poche polemiche perché le barriere non sembravano messe male dopo che i commissari avevano spostato la Haas del tedesco. Masi si è preso i rimbrotti di tutti gestendo discutibili VSC per togliere i detriti dei numerosi contatti. La direzione gara è sembrata inadeguata e, ingenerale, la FIA è parsa prona alle esigenze di spettacolo dettate da Liberty Media. E così non va bene.

Sotto i riflettori di Geddah abbiamo visto tutto il repertorio che la F1 è in grado di proporre: abbiamo assistito al taglio di Max alla curva 1, che ha scatenato la reazione della Mercedes perché Verstappen è andato in testa seguito dall'opportunista Esteban Ocon, capace di infilarsi secondo. Con la seconda rossa Masi ha "offerto" alla Red Bull di accettare la retrocessione dell'olandese al terzo posto per evitare una penalizzazione in tempo al leader del mondiale. Incredibile, ma vero...

Allo spegnimento dei semafori Max, con gomme medie, ha sorpreso Hamilton  che si stava curando all'esterno dell'Alpine di Ocon, non pensando che il rivale lo avrebbe attaccato con una manovra da cecchino all'interno. Manovra da cineteca che lo ha portato in testa alla gara. Sembrava che l'olandese avesse il mondiale in mano, ma era solo l'inizio di una sfida al limite delle regole che farà discutere il mondo intero per una settimana fino all'epilogo di Abu Dhabi.

Lewis Hamilton è salito sul podio come vincitore dell'ottavo GP della stagione (il 103esimo della carriera), ma Max arriva all'epilogo con una vittoria in più che potrebbe essere determinante se non ci saranno altri provvedimenti, perché al giro 36 Verstappen resiste all'attacco di Hamilton in rimonta e taglia la via di fuga.

Scatta una sorta di trattativa "sindacale" nella quale la Mercedes chiede la resistuzione della posizione che permetta a Lewis di andare davanti. Al giro 37 viene dato l'ordine e Verstappen rallenta vistosamente (forse frena), ma Hamilton non supera il rivale, ma anzi rallenta temendo che avrebbe offerto il DRS a Max con il rischio di essere ripassato subito in fondo al rettilineo, come era già successo in precedenza.

Il risultato? Hamilton ha tamponato la Red Bull. Nella manovra Lewis ha rovinato la parte destra dell'ala anteriore, ma non si è arreso e ha ripreso un passo indiavolato facendo anche il giro più veloce al passaggio 47 in 1'30"734. Il re nero si è lamentato di un brake test dell'olandese, mentre la Red Bull subito dopo la bandiera a scacchi ha portato in direzione gara le immagini del rallentamento di Lewis. Di chi è la guida pericolosa?

Al giro 42 la direzione gara ha comminato 5 secondi di penalità a Verstappen per non aver restituito la posizione, ma in realtà Max è costretto a ridurre il passo per un calo delle gomme medie e lascia andare Hamilton verso la vittoria. L'inglese ha tirato fino alla fine per mettersi al riparo da una possibile penalità di 10 secondi che potrebbe essergli attribuita nel dopo gara.

Hamilton ha vinto con l'ala penzoloni staccando Verstappen di 11"825, mentre Valtteri Bottas ha colto il terzo posto in fotofinish su Esteban Ocon che è sceso dal podio proprio davanti alla bandiera a scacchi.La Mercedes ora ha un vantaggio di 28 punti sulla Red Bull e il mondiale Costruttori sembra ipotecato da Brackley...

La guerra non è finita perché ci saranno degli strascichi per le malefatte di una gara nella quale i due contendenti hanno usato tutti i mezzi leciti e non.

Verstappen va ad Abu Dhabi con una vittoria in più (9 contro 8), ma il verdetto di Jeddah è ancora tutto da scrivere. Max è stato rude, rudissimo, Lewis troppo malizioso. Ma era inevitabile che si arrivasse a tanto con tutta la benzina che è stata messa su fuoco dalle squadre.

Il resto della gara è stata da corollario: positivo il quinto posto di Daniel Ricciardo con la Mclaren che ha preceduto l'AlphaTautri di Pierre Gasly. Charles Leclerc, duramente penalizzato dalla prima bandiera rossa (come altri aveva apena fatto il pit stop) ha concluso davanti a Carlos Sainz alla fine di una volatona. La Ferrari ha messo un'ipoteca al terzo posto nel mondiale Costruttori e tanto basta, ma c'era il potenziale per puntare a un podio: Leclerc si è lamentato del comportamento delle hard con una perdita di posizioni ad ogni ripartenza. L'ultimo GP è dietro l'angolo, poi sarà ora di voltare pagina.

Bene anche Antonio Giovinazzi nono con l'Alfa Romeo: si è tenuto fuori dai guai e ha disputato una gara perfetta che gli ha dato due punti importanti prima dell'uscita dal team di Hinwil. Un opaco Lando Norris coglie il decimo posto che vale l'ultimo punticino. Il resto è solo corollario...

Cla Pilota Telaio Giri Tempo Distacco Distacco km orari Punti
1 United Kingdom Lewis Carl Davidson Hamilton
Mercedes 50 2:06'15.118 146.587 26
2 Netherlands Max Verstappen
Red Bull 50 2:06'26.943 11.825 11.825 146.359 18
3 Finland Valtteri Bottas
Mercedes 50 2:06'42.649 27.531 15.706 146.056 15
4 France Esteban Ocon
Alpine 50 2:06'42.751 27.633 0.102 146.055 12
5 Australia Daniel Ricciardo
McLaren 50 2:06'55.239 40.121 12.488 145.815 10
6 France Pierre Gasly
AlphaTauri 50 2:06'56.731 41.613 1.492 145.786 8
7 Monaco Charles Leclerc
Ferrari 50 2:06'59.593 44.475 2.862 145.732 6
8 Spain Carlos Sainz Vázquez de Castro
Ferrari 50 2:07'01.724 46.606 2.131 145.691 4
9 Italy Antonio Maria Giovinazzi
Alfa Romeo 50 2:07'13.623 58.505 11.899 145.464 2
10 United Kingdom Lando Norris
McLaren 50 2:07'16.476 1'01.358 2.853 145.410 1
11 Canada Lance Stroll
Aston Martin 50 2:07'32.330 1'17.212 15.854 145.108
12 Canada Nicholas Latifi
Williams 50 2:07'38.367 1'23.249 6.037 144.994
13 Spain Fernando Alonso
Alpine 49 2:06'38.699 1 Lap 1 Lap 143.207
14 Japan Yuki Tsunoda
AlphaTauri 49 2:06'43.399 1 Lap 4.700 143.119
15 Finland Kimi-Matias Räikkönen
Alfa Romeo 49 2:06'53.478 1 Lap 10.079 142.929
Germany Sebastian Vettel
Aston Martin 44 1:58'39.788 6 Laps 5 Laps 137.231
Mexico Sergio Pérez Mendoza
Red Bull 14 45'02.409 36 Laps 30 Laps 114.812
Russian Federation Nikita Mazepin
Haas 14 45'25.068 36 Laps 22.659 113.857
United Kingdom George Russell
Williams 14 45'28.640 36 Laps 3.572 113.708
Germany Mick Schumacher
Haas 8 13'08.344 42 Laps 6 Laps 224.408

 

 

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