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Hamilton: "Spero di non dover vedere i commissari domenica..."

Il sette volte campione del mondo era seduto in conferenza con il rivale Verstappen, ma non ha voluto scendere in polemica con l'olandese. Lewis ritiene che le regole di ingaggio siano chiare e che il chiarimento della FIA tolga ulteriori dubbi: "Per quanto mi riguarda è chiaro cosa si può fare in pista o no, ma non posso controllare quello che mi accade intorno, tutto ciò che posso fare è controllare la mia guida”.

Lewis Hamilton, Mercedes

Lewis Hamilton, Mercedes

Sam Bloxham / Motorsport Images

Nessun segnale di nervosismo, nessuna sbavatura. Lewis Hamilton è arrivato ad un’attesissima conferenza stampa (tenuta insieme a Max Verstappen) attraversando il paddock di Yas Marina alla…Lewis. Sguardo fisso sullo smartphone, nessuna possibilità di incrociare il suo sguardo.

Al seguito l’addetta stampa Mercedes, con una borraccia gigante d’acqua, in caso di necessità. Hamilton davanti ai microfoni è a suo agio come in pista, tono di voce basso, risposte brevi e precise. A separarlo da Max Verstappen c’e la coppa del “Campione del Mondo” che sarà assegnata domenica sera, e sembra un muro invalicabile.
“Non mi siederei con Max”, ha commentato Hamilton rispondendo alla richiesta di un ipotetico chiarimento con l’olandese. Tutte le energie sono su ciò che servirà ad andar forte in pista, a partire da domani, il resto, a sentire Lewis, in questo momento conta poco o nulla.

Se domenica sera ti aggiudicherai l'ottavo titolo mondiale, sarà il momento più importante della tua carriera?
“Credo che non molti credessero nella possibilità di vederci ancora in lotta per i due titoli Mondiali all’ultima gara. È stato un incredibile sforzo di gruppo da parte di tutti, sia in fabbrica che in pista. Mi sento privilegiato di essere nella posizione in cui sono oggi, ovvero nelle condizioni di poter lottare per l’ottavo titolo mondiale, un traguardo mai raggiunto prima da nessuno”.

Come hai trascorso questa vigilia?
“Mi sono allenato a Dubai, concentrato solo sul recupero dopo l’ultimo weekend di gara. Mi sono concesso un giorno di svago, non mi sono lanciato con il paracadute ma sono andato nel tunnel di allenamento e ho fatto un po' di pratica imparando a volare sulla schiena. È stato divertente”.

Hai pensato alla possibilità che il titolo venga assegnato da un incidente o una collisione?
“Non posso controllare le cose che mi accadono intorno, tutto ciò che posso fare è controllare la mia guida”.

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Ma sei preoccupato dalla possibilità che il titolo possa essere assegnato da un gesto antisportivo?
“No, sono qui per fare il miglior lavoro possibile, tutta la squadra ha fatto un recupero straordinario, e nelle ultime gare la nostra performance è stata molto buona. Andiamo avanti a tutto gas con la stessa attenzione e non sprecheremo energie pensando a situazioni che sono fuori dal nostro controllo”.

Se vincerai questo campionato, che stimoli potrai avere dopo? Cosa farai?
“Non so, onestamente non mi sembra un campionato diverso da altri, ogni stagione l’affronto da zero, faccio un reset e ricomincio. Non mi presento in pista con il numero 1 sulla macchina, ma tengo sempre il 44. Non mi considero il campione, ma un pilota che è in lotta per il campionato”.

La nota inviate ai team da Michael Masi ha ricordato ciò che prevede il regolamento sportivo in caso di incidente. Che ne pensi?
“È accaduto in passato, e sono sicuro che gli steward ai tempi non avevano preso le precauzioni che invece hanno sottolineato alla vigilia di questa gara. Penso che sia giusto così, e personalmente spero che non debba vedere i commissari questo weekend, anzi, sono convinto che anche sperano di non vedermi”.

Durante la gara di Jeddah ti abbiamo sentito in alcune fasi un po' duro nei team-radio…
“Quando siamo in gara capita di dire di tutto perché siamo nella foga del momento, l'adrenalina è al massimo e le emozioni al limite”.

Ti è chiaro cosa è possibile fare in pista e cosa no?
“Per quanto mi riguarda è chiaro”.

Ti siederesti con Max per provare a chiarirvi?
“Non credo. Abbiamo fatto molte gare, ce ne sono state molte buone e ovviamente ci sono stati anche incidenti, ma mi piace pensare che da queste situazioni si impara, si cresce e si va avanti”.

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