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Hamilton: "Max ha una macchina che può vincere il mondiale"

Lewis spiega che non attua alcuna forma di guerra psicologica su Verstappen: "Mio padre diceva sempre di parlare in pista, ed è questa la mia visione, è questo ciò che faccio”. Ma l'inglese poi è abilissimo nell'elogiare l'olandese per mettergli della pressione addosso. Invita tutti a lasciare in pace Bottas e non teme la fuga dei cinque motoristi alla Red Bull: "Siamo una squadra enorme, che va oltre il singolo individuo o cinque persone, si tratta di un collettivo".

Lewis Hamilton, Mercedes

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

Lewis Hamilton si gode il momento. Dopo anni in cui alcuni detrattori (pochi, a dire il vero) non hanno mai smesso di motivare i suoi successi con la possibilità di guidare la migliore monoposto, il sette volte campione del mondo si gusta la risposta.

In pista, ovviamente, come ama fare. Alla vigilia della quarta tappa stagionale Lewis ha chiarito il suo punto di vista su alcuni aspetti, dal rapporto con Valtteri Bottas a quello con George Russell, minimizzando la migrazione in atto dei motoristi Mercedes in direzione Red Bull.

Il tutto condito da un entusiasmo difficile da contenere, figlio della sfida con Verstappen che ha riacceso sensazioni assopite nel biennio 2019/2020.

Quanto sei soddisfatto dall’aver vinto due Gran Premi su tre in questo avvio di stagione?
“Si, decisamente soddisfatto, ma non direi che sono sorpreso perché so di cosa è capace la mia squadra. Sicuramente il primo test dell’anno non è stato fantastico ed anche se alla prima gara abbiamo raccolto il massimo si è visto bene il nostro deficit rispetto alle Red Bull. Ma penso che in termini di rendimento complessivo durante i fine settimana siamo riusciti a fare un lavoro migliore".

"Non possiamo però continuare a fare affidamento sugli errori degli avversari, abbiamo un buon pacchetto ma con delle aree deboli su cui dobbiamo continuare a lavorare. Per quanto mi riguarda, sono davvero contento dei risultati ottenuti, ovviamente si cerca sempre di alzare il livello, di fare il minor numero di errori possibile, ma qualcuno c’è stato, e ho avuto modo di imparare qualcosa di nuovo anche da questi imprevisti”

Hai indubbiamente una grande esperienza in merito alle battaglie per il titolo mondiale. Credi che questo aspetto sia un tuo vantaggio nei confronti di Verstappen?
“Stiamo assistendo ad un confronto molto serrato che non si vedeva da un po' di tempo in Formula 1. Max si comporta eccezionalmente bene e ha a disposizione una macchina in grado di poter vincere il campionato, senza alcun dubbio, oltra ad una squadra che ha già vinto dei campionati in passato e che sa come raggiungere l’obiettivo soprattutto se non faremo il nostro lavoro nel modo corretto".

"L'esperienza che abbiamo maturato ci aiuterà su alcuni aspetti, ma per quando mi riguarda mi piacerebbe che possa bastare l’esperienza, ma in realtà serve molto lavoro. L'affidabilità sarà un grosso problema quest'anno e, come avete visto, anche i punti extra che si ottengono con il giro più veloce potranno essere significativi a fine stagione”.

Cosa ne pensi del passaggio di personale dal reparto motori Mercedes alla Red Bull? Vi sentite sotto attacco?
“Non è un aspetto a cui dedico tempo. Ovviamente sento le voci, ma penso di poter contare su Toto, lavorerà e gestirà la situazione nel modo migliore. Non sono sorpreso che tutti vogliano avere un membro della nostra squadra visto quanto successo abbiamo avuto in questi anni, ci sta, e auguro il meglio a chi lascia il team. Ma la nostra è una squadra enorme, che va oltre il singolo individuo o cinque persone, si tratta di un collettivo. Abbiamo un fantastico gruppo di professionisti che resta solido e concentrato sulla vittoria di questo campionato”.

È in corso anche una guerra psicologica tra Mercedes e Red Bull?
“Non sono coinvolto in battaglie psicologiche, è interessante vedere come dall'esterno vengono interpretati alcuni episodi che secondo me sono ordinari. Da parte mia sto solo cercando di garantire alla squadra il massimo possibile, ci metto tutte le mie energie e so di poter fare delle grandi cose, quindi non penso che abbiamo bisogno di lanciare messaggi destabilizzanti agli avversari. Mio padre diceva sempre di parlare in pista, ed è questa la mia visione, è questo ciò che faccio”.

Credi che la Mercedes potrà essere più forte se deciderà di mettere George Russell al tuo fianco?
“Ad essere sincero non ci ho pensato molto, ma da come ho vissuto in questi anni con Valtteri, posso dire che è un compagno di squadra straordinario, l’ho sempre detto. Se devo essere sincero, penso che attualmente abbiamo la migliore formazione in termini di risultati, in termini di equilibrio all'interno del nostro team e di condivisione di conoscenze mirate ai progressi della monoposto".

"Ma ad un certo punto cambierà, non sarò qui per sempre o Valtteri non sarà qui insieme a me, ma penso che abbiamo garantito un buon servizio più e più volte nel corso degli anni, e continuiamo a farlo. Valtteri ha ottenuto la pole lo scorso weekend, e siamo solo alla vigilia della quarta gara dell’anno, penso che la gente debba lasciarlo tranquillo e farlo concentrare su quello che sta facendo”.

Puoi chiarire il rumor secondo il quale tu e Russell non vi siete più parlati dopo il Gran Premio di Sakhir dello scorso anno?
“Voglio assolutamente chiarire. Il nostro rapporto è come sempre, al 100%, ed è sempre stato così da quando ci conosciamo. Subito dopo il suo incidente di Imola ho voluto mandargli un messaggio di supporto attraverso i social. Penso che stia procedendo con la sua crescita, è un bravo ragazzo e ha fatto un ottimo lavoro quando è arrivato in squadra. Sono convinto che continuerà a farlo anche in futuro, e da parte mia nessun problema”.

È diverso lottare contro un’altra squadra?
“Corro ormai da molto tempo, da quando avevo otto anni, e mi sono confrontato con tante persone diverse. Basti ricordare quando ci siamo confrontati con la Ferrari, e credo che questo contesto è quello che preferisco, gareggiare contro un'altra squadra o più squadre che sono al massimo della loro forma".

"Ovviamente Max è cresciuto, è affamato e vuole vincere più gare possibile così come il campionato, ma alla fine è l’obiettivo per il quale tutti noi siamo qui: correre e vincere, e le battaglie che abbiamo visto in queste prime gare sono state fantastiche, quindi sono molto entusiasta”.

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