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F1 | Hamilton: "10 anni in Mercedes: scelta non facile ma giusta"

Il sette volte campione del mondo ricorda l'inizio dell'avventura con la Stella proprio a Melbourne nel 2013. Lewis aveva scelto di lasciare la McLaren per la squadra di Brackley, azzeccando una scommessa che lo ha portato a vincere moltissimo: "Tante persone mi avevano detto che avevo sbagliato, ma dentro di me sapevo che se non avessi preso questa decisione me ne sarei pentito". L'inglese racconta come si è costruito un rapporto straordinario con Mercedes che dura ancora oggi.

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG, viene intervistato dopo le qualifiche

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Melbourne, Gran Premio d’Australia 2013. La prima fila è tutta Red Bull, con Sebastian Vettel in pole davanti a Mark Webber, ed in terza posizione c’è una Mercedes. È quella di Lewis Hamilton, attesissimo al battesimo di una nuova avventura che è stata accolta dal paddock con un evidente scetticismo. Lasciare la McLaren per puntare su una squadra che ha concluso la stagione precedente al quinto posto nel mondiale Costruttori non è stata ritenuta una decisione saggia.

“Tante persone mi hanno detto che avevo sbagliato – ricorda oggi Hamilton – ma dentro di me sapevo che se non avessi preso questa decisione me ne sarei pentito. Non ho avuto ripensamenti... anche se ricordo che durante la pausa natalizia mi sono ritrovato seduto ad osservare le montagne innevate pensando: ‘Spero di aver preso la decisione giusta. Ho deciso di farlo, e daremo tutto’. Ho anche pensato che sarebbe stato bello ottenere una vittoria in quella prima stagione in Mercedes, e ci siamo riusciti”.

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

Dieci anni dopo Hamilton può ripercorrere i risultati di quella scelta, ed anche se non è un grande fan delle statistiche, 6 titoli mondiali, 82 vittorie e 77 pole position confermano che la decisione presa è stata clamorosamente corretta.
“Era una sensazione che avevo da tempo – ricorda Lewis - volevo qualcosa di nuovo. Ero stimolato dall’idea di lavorare con nuove persone ed entrare in una squadra che non era ancora al vertice, portando con me tutto ciò che avevo imparato provando ad applicarlo in un nuovo gruppo di lavoro".

"Ero entusiasta, ero al corrente dei progetti di ampliamento della squadra, stavano facendo tutto il possibile per puntare in alto, e mi sono fidato di quanto diceva il mio istinto. Mi sono ritrovato parte di un fantastico team con il quale ho percorso un incredibile viaggio che è ancora in corso. È stato un rischio? Certo! Quando prendi delle decisioni che comportano dei cambiamenti e sempre un rischio. Ma non mettersi in gioco e come non vivere al massimo, sfidare costantemente me stesso e le persone intorno a me è ciò che amo fare”.

Alla fine del 2012 dopo la firma del contratto è arrivato il momento di recarsi a Brackley per il primo atto di ogni matrimonio da corsa: preparare il sedile...
“Lo ricordo bene, il montaggio del mio primo sedile Mercedes e tutte le modifiche che ho fatto! All'epoca lo sterzo e la posizione di guida erano molto alti, ricordo di aver abbassato il piantone perché preferisco una posizione più bassa, e poi mi sono messo a lavorare sul sedile. Erano un po' scioccati dal fatto che stavo modellando il mio sedile, non erano abituati a vedere un pilota che si occupa personalmente delle modifiche”.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Nel gruppo di lavoro che opera oggi a Brackley ci sono ancora delle persone che erano lì nel 2013 quando Hamilton si unì alla squadra. Ma nel corso di una decade gloriosa il team si è evoluto molto, apportando molti cambiamenti che Lewis vede come un punto di forza.
“Per progredire è vitale voler evolversi – ha commentato – bisogna sempre essere concentrati sulla prossima mossa, ed è ciò che ha fatto questa squadra. Sono arrivate nuove persone, sono state realizzate nuove strutture e sono stati costantemente posti nuovi obiettivi. Ho avuto la fortuna di far parte di questo processo che mi ha permesso di crescere, non solo come pilota ma anche come uomo. Dal primo giorno mi è stata data la possibilità di essere me stesso e sono stato accettato da tutta la Mercedes. E guardate cosa abbiamo realizzato insieme”.

Il percorso (Lewis lo ha ribadito più volte) è tuttora in corso.
“Sappiamo di non essere perfetti e che possiamo sempre essere migliori – ha concluso - non abbiamo una grande macchina in questo momento, ma stiamo facendo i nostri passi e sappiamo che possiamo tornare in testa. È la sfida più difficile che stiamo affrontato insieme, tornare dove vogliamo essere e raggiungere la Red Bull. È quando arriverà quel momento sarà molto, molto speciale”.

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