Portata della benzina: una provocazione Mercedes?
I tedeschi avrebbero scelto il gesto eclatante in Q1 per far capire alla Ferrari quanto sia facile aggirare la norma
Riepiloghiamo i fatti: ieri durante la Q1 la FIA ha effettuato i controlli sulla portata della benzina di tutte le monoposto, dopo che Charlie Whiting aveva inviato alle squadre una ulteriore chiarificazione regolamentare dopo la riunione dei direttori tecnici che c'è stata a inizio settimana.
Da Shanghai la FIA ha deciso di rilevare la pressione del carburante in più punti, non solo a monte del flow meter come avveniva prima, ma anche a valle del sistema, perché, sarebbe stato possibile creare delle sovrappressioni con un’adeguata gestione elettronica dell’iniezione diretta. A questo sistema di controllo Charlie Whiting ha aggiunto un parametro: la portata deve essere costante fra 90 e 100 kg/h.
Una squadra nella prima sessione di qualifica è risultata fuori dai parametri ed è stata subito richiamata dai commissari tecnici della Federazione Internazionale, tant'è che nella Q2 anche il team sotto tiro si è subito rimesso in regola.
"Chi doveva sapere, ha capito" è stato il commento di un rappresentante della Federazione. In un primo momento si era sparsa la voce che a essere stata richiamata fosse la Ferrari. Non è un mistero per nessuno, infatti, che la trovata di aumentare la portata del combustibile per brevi periodi di tempo, specie in qualifica, sia "made in Maranello", ma chem fino alla diversa interpretazione, era perfettamente legale.
Abbiamo interpellato gli uomini del Cavallino che ci hanno smentito il loro totale coinvolgimento in questa affaire, rilanciando il dado in campo avverso, vale a dire quello dei team Mercedes.
Dalle maglie strettissime di chi voleva tenere nascosta questa storia sarebbe nata l'ipotesi che proprio i tecnici di Brackley avrebbero scelto di fare un atto dimostrativo per far capire a quelli della Ferrari quanto possa essere facile aggirare la norma del flow meter. Un gesto eclatante che non poteva passare inosservato dai verificatori tecnici che hanno fatto un salto sulla sedia quando hanno visto gli sbalzi di pressione del 6 cilindri turbo di Brixworth.
Una "goliardata" che nel dopo gara ha fatto nascere battute sarcastiche di chi festeggiava la roboante doppietta di Nico Rosberg e Lewis Hamilton: forse il distacco rifilato da Nico Rosberg alla SF15-T di Sebastian Vettel non sarebbe da cercare tanto nella carenza del nuovo pacchetto aerodinamico portato a Barcellona, quanto alla minore efficienza della power unit dopo i nuovi vincoli regolamentari. Resta valida, quindi, la frase dell'anonimo FIA: "Chi doveva sapere, ha capito...".
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