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Hamilton "capitano coraggioso" a Silverstone

Lewis decide il pit quando inizia a piovere e batte Rosberg. Vettel sul podio grazie alla stretegia Ferrari

Questa volta Lewis Hamilton si è rivelato anche tattico: ha deciso di rientrare ai box autonomamente quando è tornato a piovere al 43esimo giro per montare le gomme intermedie e ha dato scacco matto a Nico Rosberg che si era riavvicinato, rifilandogli nove secondi in una tornata! L'inglese si aggiudica il 66esimo Gp di Gran Bretagna davanti a 140 mila spettatori inzuppati d'acqua, ma felici che si sono alzati in piedi per tributargli il trionfo per la 38esima vittoria dell'inglese, la terza davanti al suo pubblico.

La Mercedes colleziona un'altra doppietta, rivelando la sua superiorità non solo tecnica, ma anche tattica, visto che la Williams non ha saputo gestire al meglio l'eccellente partenza che ha portato Felipe Massa e Valtteri Bottas in testa alla corsa davanti alle frecce d'argento, sorprese entrambe dallo scatto strepitoso delle monoposto di Grove.

Il muretto Williams non ne ha azzeccata una: all'inizio della corsa non ha permesso a Valtteri Bottas di passare Felipe Massa, sebbene fosse nettamente più veloce, e poi non ha copiato la tattica della Mercedes ai pit almeno con una macchina. Quindi non ha capito più niente quando ha iniziato a piovere perdendo completamente la bussola, al punto che i due piloti sono clamorosamente scesi dal podio a favore di Sebastian Vettel che ha riportato la Ferrari al terzo posto, dopo due Gp a bocca asciutta, grazie ad una chiamata tempestiva e una tattica perfetta.

La nona gara del mondiale è stata divertente dall'inizio alla fine, dimostrando che anche la F.1 è in grado di offrire uno show adeguato. La Williams sull'asciuto ha rivelato un passo veramente interessante che ha costretto la Mercedes ad una tattica di difesa, ma non appena l'asfalto ha cominciato a bagnarsi è emersa l'endemica carenza di carico che ha costretto i due piloti a remare come fossero su un mare periglioso.

Non si incrina lo strapotere della Mercedes, mentre Lewis Hamilton riprende in mano l'andamento del campionato che sembrava orientato a favore del ritorno di Nico Rosberg: il tedesco è rimasto a lungo intruppato dietro alle Williams e ha faticato più del solito prima di riportarsi sotto al leader del mondiale in maniera molto minacciosa. A spaccare la gara ci ha pensato Lewis, che memore di Montecarlo, ha deciso di testa sua, imponendo il pit alla squadra e spaiando i giochi con il compagno di squadra che torna a 17 punti di distacco.

Sebastian Vettel riporta la Ferrari dietro alle W06 Hybrid: il tedesco si è comportato come sanno fare i campioni, sfruttando la situazione dell'acqua a proprio vantaggio. Ha azzeccato l'entrata ai box, sostenuto dalla squadra del Cavallino che non ha sbagliato niente (gli altri pit, invece, sono stati piuttosto lento per evitare i guai dell'Austria) e sul viscido ha mostrato il suo talento, seminando Daniil Kvyat che gli era alle calcagna con la Red Bull e surclassando le Williams che erano nettamente più competitive della Rossa.

Il quattro volte campione del mondo ha arpionato un risultato che ridà entusiasmo a Maranello, anche se è oggettivo il fatto che la macchina sia oggi la terza forza del mondiale, dal momento che la FW37 è costantemente più veloce. Kimi Raikkonen, invece, ha concluso settimo, pur essendo a lungo davanti al compagno di squadra: il finlandese ha scelto di montare le gomme intermedie dopo il primo scroscio di pioggia che è stato molto breve e ne ha pagato le conseguenze. Due scelte simili dei due conduttori del Cavallino, in momenti diversi della corsa hanno determinato risultati diametralmente opposti.

Fa bene Maurizio Arrivabene a spronare la squadra perché i tecnici diretti da James Allison insistano sullo sviluppo della SF15-T, per evitare lo stallo che si è visto negli ultimi tre Gp a favore delle Williams.

Felipe Massa si deve accontentare del quarto posto dopo essere stato a lungo in testa alla corsa: il brasiliano non ha commesso errori, anzi è stato autore di una partenza straordinaria che lo ha "sparato" davanti a tutti mentre le due Mercedes sembravano procedere al rallentatore, ma alla fine ha concluso la corsa una posizione più indietro rispetto a dove era partito. Tenace all'uscita della pit lane dopo il primo pit stop quando ha "rivaleggiato" in corsia con Nico Rosberg, costringendo il tedesco a togliere il piede dal gas prima della strettoia della salita.

Eppure il bilancio è negativo perché Felipe poteva ambire a qualcosa di più. Avrà qualcosa da ridire con la squadra anche Valtteri Bottas che aveva un passo nettamente più veloce del brasiliano, ma è stato tenuto dietro da ripetuti "consigli" via radio. Quando il muretto di Grove gli ha dato il via libera era troppo tardi, perché Lewis Hamilton era già in testa alla gara e il sogno di lottare per la vittoria era svanito. Con le intermedie Valtteri ha fatto un paio di svarioni, preferendo poi difendere un piazzamento che non rispecchia il suo valore e ha conservato la quinta posizione dal ritorno di Daniil Kvyat in rimonta con la Red Bull Racing.

Il russo con la RB11 ha finito ad un minuto, mentre il compagno di squadra, Daniel Ricciardo è stato costretto ad un altro stop: per la squadra di Milton Keynes è una stagione da dimenticare perché non può certo essere soddisfatta di un sesto posto, ma il giovane dell'Est a lungo sul banco degli imputati, può guardare al futuro con un maggiore fiducia...

Fra i piloti a pieni giri figura anche Nico Hulkenberg, settimo con la Force India: il tedesco ha ottenuto il massimo dalla monoposto evoluzione che ha fatto il suo debutto proprio a Silverstone. Tutti gli altri sono doppiati, a cominciare da Kimi Raikkonen!

Da segnalare il primo punticino di Fernando Alonso con la McLaren-Honda: lo spagnolo si è tolto una (piccola) soddisfazione, dopo essere stato coinvolto nell'incidente del primo giro per evitare Romain Grosjean e Pastor Maldonado, in seguito del quale è andato addosso al compagno di squadra Jenson Button che è stato costretto al ritiro. L'iberico, costretto ai box per cambiare il musetto (l'operazione è stata lunghissima, non da top team!), ha fatto poi una corsa molto consistente per il valore della MP4-30: un plauso gli va riconosciuto per il solo fatto di aver concluso la gara e per giunta in zona punti...

Giornata positiva anche per la Manor con Roberto Merhi 12esimo al traguardo grazie ai molti ritiri: la MR04 rinvigorita dal pacchetto di novità portate da Luca Furbatto ha fatto un passo in avanti nelle prestazioni, ma non basta a schiodarsi dall'ultima piazza. Che questa volta tocca a Will Stevens finito anche contro le barriere durante la pioggia più battente.

Subito fuori le Lotus, inconcludenti per tutto il weekend, male anche le Toro Rosso che potevano ambire ad un risultato positivo: Max Verstappen ha commesso un errore, mentre Carlos Sainz ha dovuto accostare la sua STR10 che si è ammutolita per un problema elettrico causando la Virtual Safety Car che questa volta pare aver funzionato a dovere.

Inesistente la Sauber: Felipe Nasr non è nemmeno partito per un problema al cambio nel giro di schieramento, mentre Marcus Ericsson non ne ha azzeccata una nei cambi di gomme, montando sempre i pneumatici che non servivano. Peccato, perché a gara regolare era decimo davanti a Fernando Alonso...

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