Nico Rosberg torna in testa al mondiale piloti con la seconda vittoria stagionale. Il tedesco si aggiudica il
Gp di Monaco (replicando la vittoria dello scorso anno) e rivela quanto sia inossidabile la sua capacità di mantenere la concentrazione nelle stradine del Principato dove ha dimostrato di avere una marcia in più. Con la quinta affermazione in F.1 eguaglia il numero di quelle di papà Keke. Nico ha fatto un partenza perfetta e poi ha dovuto tirare con la Mercedes per tenere il "rivale"
Lewis Hamilton a distanza. Ha cancellato con i fatti le polemiche del sabato per il dritto al Mirabeau che avrebbe impedito a Lewis di tentare l'attacco alla pole per la bandiera gialla.
Quello fra le frecce d'argento è stata una partita giocata con tutti i mezzi: talento, velocità, furbizia e tattica. Per stare davanti Rosberg è stato costretto a tenere un passo molto elevato tanto da consumare più dell'inglese. E allora il muretto lo ha consigliato a ridurre l'andatura per rientrare nella finestra. Ha eseguito il compito alla perfezione. Anzi
ha cercato di intimidire Lewis alla ripartenza della seconda safety car, quando ha frenato violentemente e ha costretto il britannico a finire sui murble all'esterno, sporcando le gomme.
Lewis Hamilton ha perso contatto dal compagno di squadra dal 65esimo giro quando via radio si è lamentato di avere
qualcosa nell'occhio sinistro che gli impediva di avere una perfetta visuale: l'inglese all'improvviso ha dovuto alzare il passo e alla fine si è dovuto difendere dal ritorno di
Daniel Ricciardo.
L'
ex campione del mondo 2008 si è lamentato via radio con la squadra che non gli ha concesso di fare il pit stop richiesto un giro prima della safety car: Lewis avrebbe avuto la possibilità di infilare il rivale, ma il team non si è voluto prestare ad un gioco tattico che poteva essere male inteso proprio da Nico.
La partita, quindi, resta apertissima e ora il
tedesco che ha 122 punti nella classifica piloti (con tre lunghezze su Hamilton) può trovare una grande motivazione per provare a restare davanti. Lewis è stato battuto ed era livido quando è sceso dalla macchina:
i due non si sono sono complimentati per la doppietta della Mercedes e il solco che li divide si è aperto ancora di più...
Nella contesa ha provato a inserirsi anche
Daniel Ricciardo: l'australiano con la Red Bull Racing ci ha provato a infastidire Hamilton, ma l'inglese non gli ha offerto alcuna occasione per passare per cui il secondo podio è meritatissimo.
Daniel ha sbagliato la partenza (era quinto al primo giro), ma poi ha fatto una gara perfetta, raccogliendo il massimo che la RB10 poteva concedergli. Se le cose vanno bene a Ricciardo, non si può dire altrettanto per
Sebastian Vettel: il tedesco si è fermato per un
problema alla gestione elettronica del turbo.
Un
weekend da dimenticare per la Renault che sommato ben quattro power unit ko: quella di
Pastor Maldonado addirittura prima del via, mentre
Daniil Kvyat e Jean-Eric Vergne hanno dovuto dare l'addio ad un bel piazzamento per le impreviste fumate del V6 Turbo!
E la Ferrari?
Kimi Raikkonen ha fatto una partenza perfetta che lo aveva portato al quarto posto e con il ritiro di Vettel sembrava in grado di cogliere finalmente il primo podio dopo il suo ritorno alla Ferrari, ma
"Iceman" ha dovuto fare i conti con Max Chilton che lo ha tamponato in regime di safety car, quando l'inglese avrebbe dovuto sdoppiarsi! Non si sono viste le immagini, ma i commissari non hanno deciso di sanzionarlo, per cui restano dei dubbi su come la FIA guarda gli episodi.
Kimi non si è disunito ed era rientrato in zona punti, fintanto che non
ha tentato un attacco al Loews su Magnussen per il settimo posto e ha toccato la barriera, rompendo l'ala: ha concluso 12esimo. Troppo poco per la sua prestazione: gli resta il giro più veloce della corsa ottenuto con le Supersoft nuove montate nella sosta per sostituire l'ala.
Fernando Alonso, invece, è arrivato ai piedi del podio ma non ha mai dato la sensazione di disputare una corsa di quelle da ricordare: lo spagnolo ha portato a casa punti importanti, ma non è stato in grado di insidiare la Red Bull a riprova dei limiti della F14 T. Si volta pagina e si aspetta il Canada dove la Rossa dovrebbe finalmente mostrare qualcosa di nuovo...
Con una gara "anonima" è emerso alla grande
Nico Hulkenberg che con la Force India è risalito quinto dall'undicesima piazza: il tedesco è stato molto consistente, ma
è stato anche il primo dei doppiati (solo quattro i piloti a pieni giri), mentre il compagno di squadra
Sergio Perez si è dovuto ritirare all'inizio per il contatto causato da
Jenson Button.
L'inglese è sesto e porta dei punti alla McLaren, mentre
Felipe Massa fa muovere la classifica della Williams con il settimo posto. Buona anche la prestazione di
Romain Grosjean con la Lotus, ma miracolosa la prestazione di
Jules Bianchi che ha regalato i primi due punti iridati alla Marussia, nonostante un drive through che gli è stato appioppato per essersi schierato in griglia nella posizione sbagliata (ma Charlie Whiting e i commissari che ci stanno a fare?).
La top ten si è chiusa con
Kevin Magnussen con la seconda McLaren: la squadra di Woking cerca di reagire alle difficoltà di una MP4-29 poco competitiva. Fra gli allarmi per i motori Mercedes si segnala la rottura del V6 Turbo di
Valtteri Bottas con la Williams. In affidabilità la power unit Ferrari sembra a momento la più solida. Magra consolazione...
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