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La Honda comprerà delle quote della McLaren?

Il piano di rilancio di Dennis sembra fallito e i giapponesi vogliono il controllo della squadra

La McLaren non è una squadra appetibile. La cura di Ron Dennis, tornato al timone della squadra di Woking per volere della Honda, non sta funzionando: il team è sesto nella classifica del mondiale Costruttori, mentre i due piloti Kevin Magnussen e Jenson Button sono rispettivamente ottavo e nono nella graduatoria piloti. RISULTATI DELUDENTI Troppo poco per quello che ha l’ambizione di essere un top team. Anche la MP4-29 si è rivelata una monoposto sbagliata: il secondo e terzo posto dell’Australia sembrano destinati a restare un fiore all’occhiello di un’annata molto difficile. Del resto proprio Ron Dennis aveva promesso che in febbraio avrebbe dato l’avvio a una ristrutturazione del team che, invece, non si è vista. Nel suo discorso di insediamento aveva promesso cambiamenti fra i tecnici per riportare in auge la squadra. E che sarebbe arrivato un sponsor per sostituire la Vodafone, ma a quattro mesi dal suo insediamento il finanziatore tanto atteso non si è visto e la competitività della monoposto è crollata. Insomma, la frustata del ritorno di Dennis si è già esaurita. WHITMARSH FA PARTE DEL GRUPPO L’unico ad aver pagato è stato Martin Whitmarsh: il team principal è stato esautorato in gennaio dal suo ruolo: sarebbe stato liquidato con una buona uscita di 10 milioni di sterline per i suoi 25 anni in McLaren. In realtà Martin non è uscito dal sistema di Woking: non è più parte del team di F.1 ma è ancora azionista di minoranza del Gruppo: ha interessi diretti in McLaren Cars e in McLaren Applied Technologies. Il posto di Whitmarsh è stato diviso fra Eric Bouillier (pista) e Jonathan Neale (fabbrica). BOULLIER: TANTE PROMESSE, POCHI FATTI Il transalpino non è riuscito a incidere: era arrivato dalla Lotus come l’uomo del cambiamento, ma sembra che si sia già bruciato. Aveva promesso miglioramenti in Malesia e Spagna che non si sono visti, rinviando a Silverstone le decisioni sul futuro della squadra, lasciando intendere che le priorità sono già orientate al 2015. Il dualismo fra Eric Boullier e Jonathan Neale (spalleggiato da Sam Michael) non giova alla squadra, ma Ron Dennis non sta facendo niente per evitare la guerra intestina che genera un immobilismo che non piace alla Honda. I giapponesi vorrebbero Ross Brawn al timone della squadra, ma l’inglese non sembra attratto da questa prospettiva. MUMTALAKAT VUOLE VENDERE LE SUE QUOTE E qui emerge l’insofferenza non solo della Honda, che sta realizzando la power unit in esclusiva per la McLaren per il prossimo anno, ma anche di altri investitori impegnati nel team come il fondo Mumtalakat del governo del Bahrein: dopo 10 anni di investimenti con ritorni nulli, perché una parte delle risorse del team sono state reinvestite nel prodotto di serie, gli arabi avrebbero deciso di rientrare dalle esposizioni nel Gruppo. FALLITE LE TRATTATIVE CON I CINESI A questa incertezza economica si somma un’altra criticità: Mansour Ojjeh, socio storico della McLaren con il 25% del pacchetto azionario, è da tempo gravemente malato di tumore e ha affidato al fratello il mandato nella società. Nell’inverno Dennis è stato in Cina con David Cameron, Primo Ministro britannico, sperando di trovare il capitale per riprendere il controllo della McLaren per rilevare le azioni dei due gruppi arabi, ma finora è rimasto con un pugno di mosche in mano. MANCA LO SPONSOR PRINCIPALE Il 66enne manager inglese contava di trovare anche lo sponsor principale: doveva essere annunciato in Australia e poi in Cina, ma non si è visto nemmeno a Monaco. Le trattative con un gruppo cinese sono fallite proprio a Shanghai quando è parso palese il livello poco competitivo delle MP4-29. La McLaren, insomma, sta vendendo le pance gara dopo gara e per far quadrare il bilancio 2014 dovrà attingere ai soldi che la Honda ha investito in preparazione del 2015. La situazione, quindi, è a dir poco imbarazzante, visto che anche la giapponese Rakuten preferirebbe andare con la Lotus piuttosto che con la squadra di Woking. LA HONDA COMPRA DELLE AZIONI? Ecco perché Dennis vede il concretizzarsi di una “minaccia”: la Honda, per niente soddisfatta dell’andazzo in casa McLaren, potrebbe rilevare la quota del governo del Bahrein, prendendo il controllo della squadra per dettare le sue condizioni. I nipponici sono molto delusi dal livello tecnico in cui hanno trovato la squadra di Woking che è stata smantellata dei suoi uomini migliori, sostituiti con neo-laureati. L’uscita di Paddy Lowe (dopo quella di Pat Fry) è stata devastante: la direzione tecnica è stata affidata a Tim Goss, un progettista di secondo livello che è stato coadiuvato da Matt Morris, giunto dalla Sauber. E risultati si vedono: della MP4-29 si è parlato solo per la curiosa sospensione posteriore a “tapparella” che finora non ha dato grossi risultati. SI ASPETTA PRODROMOU La McLaren aspetta Peter Prodromou, capo aerodinamico della Red Bull Racing in uscita da Milton Keynes, per affidargli il ruolo di direttore tecnico. Ha cercato di prendere dai “bibitari” anche Dan Fallows che, invece, è stato promosso da Adrian Newey responsabile del reparto aerodinamico. La manovra è stata fatta nella speranza di “liberare” in anticipo Prodromou, altrimenti sarà il solito gruppo di lavoro a deliberare la macchina per il motore Honda! SI COSTRUISCE LA MP4-29-HONDA A Woking, infatti, è iniziata la costruzione di una MP4-29 per il motore Honda: la vettura ibrida sarà schierata negli ultimi test previsti dopo il Gp di Abu Dhabi. C’è il sospetto che la monoposto possa girare anche prima e in “segreto” sulle piste della Honda in Giappone. La rivoluzione tecnica, quindi, scatterà solo con l’arrivo di Peter Prodromou: ecco perché Ron Dennis ha fretta di portarlo a Woking. SECONDA FORNITURA 2016 A RED BULL?I nipponici speravano di rientrare in F.1 da protagonisti e stanno scoprendo che potrebbero fare la figura delle comparse come nel 2007 e 2008. E questo li sta indispettendo: la fornitura della power unit sarà esclusiva solo per il 2015, mentre nel 2016 potrà beneficiarne un secondo team (si parla di un interesse della Red Bull!). UNA MANO DAL PRODOTTOA dare una mano al team di F.1 potrebbe esserci la McLaren Cars che ha raggiunto il pareggio di bilancio nel 2013 e potrebbe cominciare a produrre degli utili quest’anno: nell’area automotive, infatti, il Racing Team ha dovuto girare il 10% del suo budget degli ultimi anni. È possibile, quindi, che ora si inverta la tendenza ridando ossigeno ad una squadra che si comporta come un top team, ma non ha più né i risultati, né i soldi per esserlo. La F.1 deve riflettere sul suo futuro: l’attuale Circus non sembra in grado di dare la necessaria stabilità al sistema se anche una McLaren è entrata in un gorgo che sembra senza fine…

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