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Vettel a Sepang riporta al trionfo la Ferrari!

La SF15-T surclassa le Mercedes che sono costrette a inseguire. Raikkonen rimonta fino a quarto

La Ferrari trionfa a Sepang: Sebastian Vettel centra la prima vittoria con la Rossa al Gp della Malesia già nel secondo appuntamento del mondiale e mette in difficoltà le Mercedes che sono costrette alla resa per un maggiore degrado delle gomme. Il tedesco coglie la 40esima affermazione della carriera che è la terza in Malesia (2010, 2011 e il 2013) e si porta ad una sola lunghezza da un certo Ayrton Senna!

La SF15-T non è più una sorpresa, ma una bella realtà: la monoposto di James Allison ha permesso a Sebastian Vettel di strapazzare le frecce d'argento e a Kimi Raikkonen di fare una bellissima rimonta fino alla quarta posizione, dopo l'ennesimo problema all'avvio della gara, quando è stato tamponato da Marcus Ericsson (Sauber) che gli ha distrutto la gomma posteriore destra, e lo ha costretto a ripartire da ultimo dopo il pit stop.

Sebastian Vettel, a differenza di Fernando Alonso (che ora si può mordere le dita per aver lasciato la Ferrari!), ha azzeccato il momento in cui lasciare la Red Bull Racing: il tedesco, infatti, ha umiliato la sua ex squadra con un doppiaggio che ha il sapore della rivincita. La Rossa si è dimostrata nettamente la macchima migliore in Malesia e Vettel è stato autore di una gara perfetta: era dalla Spagna 2013 che non arrivava una vittoria, vale a dire da 673 giorni. Si tratta del successo 222 della squadra del Cavallino che vuole riprendersi la supremazia nel Circus.

La Mercedes, infatti, oggi è stata battuta sonoramente: non ha avuto problemi tecnici, ma ha subito la superiorità della squadra del Cavallino. Sebastian Vettel è riuscito a completare il Gp solo con due soste, mentre le W06 Hybrid, pur con tattiche diverse, sono state costrette ad una sosta in più, rivelando che nel caldo torrido di Sepang (62 gradi di asfalto e 33 gradi dell'aria) la regina è stata la Rossa.

Questa vittoria, forse, è arrivata troppo presto perché ora cambia la prospettiva della stagione della Ferrari, accendendo le aspettative dei tifosi del Cavallino che possono ricominciare a sognare. La SF15-T si è rivelata molto consistente in tutti gli aspetti: gentile con le gomme, veloce nel dritto e affidabile nella power unit. Maurizio Arrivabene ha voluto condividere l'affermazione con le 1300 persone che fanno parte della squadra che dirige (fra dipendenti e consulenti).

La Ferrari ha dimostrato di non avere più pecche nemmeno nei pit stop che sono stati tutti velocissimi e migliori della concorrenza. Sebastian Vettel è solo a tre punti da Lewis Hamilton che comanda il mondiale con 43 punti, mentre la squadra di Maranello è seconda nella classifica dei Costruttori.

La Mercedes controlla le graduatoria iridate, ma questa volta segna il passo: Lewis Hamilton si accontenta del secondo posto, ma non ha risparmiato un accenno polemico via radio ai tecnici per avergli montato le gomme hard nell'ultimo stint. Il campione del mondo avrebbe voluto andare all'attacco della Rossa, ma con la mescola meno morbida è stato impossibile andare a caccia della Ferrari.

Nico Rosberg chiude il podio ed è relegato ad un ruolo da comprimario: ha patito la maggiore velocità di Lewis in qualifica e in gara non è mai stato in grado di essere nella bagarre con i primi due. La macchina da guerra tedesca con il caldo sembra aver perso il grande vantaggio: gli uomini di Brackley non hanno fatto pretattica, ma sono stati costretti a difendersi.

E c'è da chiedersi dove sarebbe potuto arrivare Kimi Raikkonen se non avesse pagato la foratura iniziale (il finlandese ha beneficiato della safety car iniziale che ha raccolto il gruppo, anche se una Sauberi ha lasciato un buco inspiegabile con chi lo precedeva, facendogli perdere secondi preziosi): il quarto posto ripaga un avvio di stagione molto difficile per lui, ma Iceman ha portato punti preziosi per il mondiale Costruttori.

Sepang è una cartina al tornasole della situazione attuale nel Circus: due Ferrari davanti, seguite dalla coppia Mercedes e poi ci sono le Williams davanti a Toro Rosso e Red Bull Racing. Felipe Massa si è arreso a Valtteri Bottas nelle ultime battute di gara dopo una battaglia dura che serve a determinare la supremazia nel team di Grove. La FW37 manca di carico aerodinamico per cui si "mangia" le gomme e non sembra aver fatto quel salto di qualità rispetto allo monoposto dello scorso anno, per cui la squadra di Sir Frank forse deve rivedere certe ambizioni. Ancora una volta c'è stato un pit stop lentissimo (5"2 per Massa) che ha condizionato il brasiliano.

Sepang parla... italiano: la sorpresa della Malesia è stata la Scuderia Toro Rosso che ha portato i due rookie al settimo e ottavo posto: Max Verstappen e Carlos Sainz sono stati fantastici perchè hanno dimostrato grande personalità, senza commettere errori. La squadra di Faenza è quinta nel Costruttori e anche Franz Tost può gongolare per la scelta ardita che ha fatto puntando su due giovanissimi. Per ora ha avuto ragione lui, visto che la Red Bull Racing è finita dietro con Daniil Kvyat che ha preceduto Daniel Ricciardo.

La RB11 è stata deludente: non c'erano le prestazioni, ma i guai non sono venuti solo dallo "spernacchiato" motore Renault. Era evidente che i due piloti di Milton Keynes sono stati avversati da problemi ai freni. La Red Bull Racing anziché scatenare velenose polemiche farebbe bene a lavorare più a fondo sulla macchina (il team già risente dello sganciamento di Adrian Newey e la partenza di Peter Prodromou per la McLaren?).

Fuori dai dieci è rimasto Romain Grosjean con la Lotus E23: il francese si è preso una ruotata da Sergio Perez che lo ha mandato in testacoda in un punto veloce (il messicano è stato giustamente sanzionato), ma a Enstone probailmente si aspettavano di essere più avanti, in zona punti...

Male la Sauber: Marcus Ericsson non ha retto la tensione della buona qualifica e si è messo fuori gara da solo dopo aver toccato Kimi Raikkonen, mentre Felipe Nasr ha continuato a litigare con una C34 che non ne voleva sapere di andare e dopo il quinto posto di Melbourne, scivola a un meno nobile 12esima piazza.

Peggio ancora è andata alla McLaren-Honda: prima Fernando Alonso e poi Jenson Button sono stati richiamati ai box per preservare la power unit prima che si rompesse. La MP4-30 ha migliorato il suo passo rispetto all'Australia, ma il potenziale che viene mostrato non è degno dei due marchi che in F.1 vantano una tradizione gloriosa.

La Force India scivola nelle retrovie del Circus: Sergio Perez e anche Nico Hulkenberg sono stati sanzionati per dei contatti. I due piloti sono costretti a "esagerare" per non essere sopraffatti dagli avversari: la squadra di Silverstone non sembra nemmeno la lontana parente di quella dello scorso anno che a inizio anno rivaleggiava con i top team. I probemi economici ne stanno determinando un declino precipitoso...

La Manor ha fatto numero: Will Stevens non si è nemmeno schierato al via, mentre Roberto Merhi ha avuto la soddisfazione di tagliare il traguardo con tre giri di ritardo con una macchina dello scorso anno che dispone di un motore Ferrari non aggiornato. Meno male che esiste, altrimenti sarebbe la McLaren Honda a chiudere la fila.

Una ultima annotazione per la Pirelli: il caldo era torrido e le gomme non hanno mostrato cedimenti e gli pneumatici italiani hanno superato un esame molto impegnativo con gli oltre 60° di asfalto senza manifestare i fenomeni di blister. L'Italia c'è (anche se diventa un po' cinese)...

 

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