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L'usura dei dischi Brembo con 1000 buchi è di 1 mm!

Questo è il valore di Monza dove c'è la staccata più impegnativa del mondiale, mentre prima era di 4/5 mm

Monza, il “tempio della velocità”, è un tracciato molto impegnativo che mette a dura prova l’impianto frenante delle F.1. I lunghi rettilinei e la mancanza di carico aerodinamico, che riduce la possibilità di scaricare efficacemente la coppia frenante a terra e l'effetto di rallentamento data dalla resistenza all'avanzamento, determinano staccate violentissime e impegnative. STACCATA DI 148 METRI Quella della Prima Variante è una delle staccate più violente del mondiale ed è quella che richiede il maggior spazio di arresto: 148 metri! DECELERAZIONE DI 5,38 G Kimi Raikkonen è arrivato a 342,7 km/h di velocità massima con la Lotus e ha svoltato a 90 km/h, con un tempo di frenata stimato in 2"850 con una decelerazione massima di 5,38 G. Valori estremi che vengono compensati da lunghi rettilinei nei quali è possibile raffreddare l'impianto per avere la massima efficienza nelle sette staccate (il tempo medio speso sul freno per ogni giro è dell'11 per cento) che compongono il tracciato dello Stradale. FA PAURA SINGAPORE In realtà venerdì, nelle prove libere, molti team hanno effettuato prove di freni per Singapore, il prossimo appuntamento del mondiale che è diventato il circuito più difficile per gli impianti, togliendo lo scettro al Canada. Si sono rivisti i dischi della Brembo con "...mille e più buchi di raffreddamento" come ha ammesso l'ingegner Riccardo Cesarini, responsabile del reparto Motorsport della Brembo. CER 100 MATERIALE INNOVATIVO La Casa di Curno, che fornisce la Ferrari e buona parte dei team del Circus, ha sviluppato un nuovo materiale che si chiama CER 100 in grado di dare una grande stabilità e durata al disco in materiali compositi. USURA A MONZA DI SOLO 1 MM! Per regolamento i dischi di Formula 1 possono avere uno spessore massimo di 28 mm: alla conclusione di un Gp come quello di Italia, almeno stando alle simulazioni di long run svolte nei due giorni di prove, ci dovrebbe essere l'usura solo di un 1 mm, mentre con il precedente materiale (CCR) si arrivava a 4/5 mm. "Il salto è stato molto grande - ammette Riccardo Cesarini - frutto non solo dello sviluppo dei materiali che è ininterrotto, ma anche della ricerca al CFD e alla cura con cui sono definite le geometria della ventilazione". TEMPERATURE DA 1000 GRADI Per avere la massima efficienza un disco in carbonio deve avere una temperatura di 400/500 gradi a inizio frenata, con picchi che poi possono raggiungere i 1000 gradi. Le prese d'aria, i cestelli in carbonio che avvolgono non solo l'impianto frenante, ma anche il portamozzo e gli sfoghi dell'aria sono stati studiati in galleria del vento per assicurare un doppio effetto. C'E' ANCHE LA FUNZIONE AERODINAMICA La perfetta efficienza della frenata resta l'aspetto primario, a cui si aggiunge un funzione secondaria di natura aerodinamica che aiuta a pulire i flussi della monoposto risucchiando l'aria da sotto l'ala anteriore. Quella canalizzata si scalda raffreddando dischi e pinze e poi viene indirizzata dove è più utile perché non generi delle fastidiose turbolenze.

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