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Gp Italia: Imola si candida all'alternanza con Monza!

Se verranno stanziati dei soldi governativi anche l'Enzo e Dino Ferrari vuole rientrare nella partita

Se Monza perde tempo, Imola si candida a valida alternativa. In ballo c’è il Gran Premio d’Italia di Formula 1. Il “tempio della velocità” ha i diritti per l’appuntamento del Circus fino al 2016, ma Bernie Ecclestone vuole negoziare il rinnovo del contratto prima della scadenza, adeguando l’aspetto economico agli altri organizzatori: 20 milioni di euro all’anno. Soldi che al momento non ci sono, tanto che c’è chi vede la gara italiana fortemente a rischio…

“Se il Governo è disposto a mettere anche solo un euro sugli autodromi, Imola deve essere della partita. Se c’è l’intenzione di mantenere in Italia i grandi eventi, i cui contratti sono tutti in scadenza, come la Formula 1 e la MotoGp, noi abbiamo tutte le omologazioni e siamo più competitivi”. Il sindaco di Imola, Daniele Manca, durante il lancio del progetto di razionalizzazione dell’impianto, non ha nascosto l’ambizione di riportare all’Enzo e Dino Ferrari un evento internazionale come il Gp che manca del 2006.

“Germania e Francia – spiega Daniele Manca - si stanno interrogando su come mantenere certe competizioni. In altri Stati ci sono già interventi pubblici a sostegno di eventi che costano anche 15 milioni di euro. Credo che siano maturi i tempi per pensare a delle alternanze”.

Il concetto è semplice: se Monza non è in grado di sopportare le richieste sempre più esose di Bernie Ecclestone e la politica fosse pronta a scucire gli investimenti a garantire la permanenza del Gp d’Italia nel calendario del mondiale di Formula 1, allora non c’è una ragione per cui non possa tornare nel gioco delle alternanze anche Imola.

Il costo ripartito su due autodromi potrebbe essere più facilmente sostenuto, perché entrerebbero in gioco altri enti in grado di finanziare, almeno parzialmente, l’evento: oltre al Governo di Matteo Renzi potrebbe entrare nella partita anche la Regione Emilia Romagna, visto che il Governatore della Lombardia, Roberto Maroni, è già coinvolto nella partita.

Oggi l’autodromo di Imola è gestito da Formula Imola, società che ha rilevato la fallita SAGIS: si tratta di una società con capitale pubblico tramite il consorzio ConAmi, ma sotto il controllo politico del Sindaco.

“Il nostro progetto dovrà finire subito sui banchi del Governo – ha proseguito Manca -. È finita la visione nostalgica dell’Autodromo fatta di società che non reggevano. Abbiamo individuato con coerenza e chiarezza le persone e il progetto. Ora tocca a noi trovare punti di connessione per renderlo sostenibile”.

La pietra nello stagno è stata lanciata: sarà interessante vedere quali reazioni scatenerà il primo passo di Imola? Anche il Mugello, che è di proprietà della Ferrari, resta alla finestra per vedere che ne sarà di Monza. Luca di Montezemolo, prima di lasciare la presidenza del Cavallino, aveva lasciato intendere un interessamento di Maranello al Gp d’Italia se fosse saltata la continuità dello stradale brianzolo. Non fosse altro per rispondere alla Red Bull che ha riportato la Formula 1 in Austria nell’autodromo di Dietrich Mateschitz

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