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GP d'Italia: Monza con tribune riservate a vaccinati e tamponati?

Angelo Sticchi Damiani vuole lanciare un interessante esperimento per la gara di Monza di F1: allestire delle tribune no-Covid per i vaccinati e altre per chi fa il tampone, in modo da creare delle "bolle" grazie alle quali assicurare la massima sicurezza. In questo modo si potrebbe aumentare la capienza degli spettatori a patto che ci sia il tempo utile per lanciare una pre-vendita dei biglietti. Serve una risposta del CTS e un decreto del premier Draghi.

Fan nelle gradinate del Ferrari Club

Fan nelle gradinate del Ferrari Club

Mark Sutton / Motorsport Images

La Formula 1 come esperimento per la riapertura al grande pubblico degli eventi sportivi in piena sicurezza. Il GP d’Italia potrebbe diventare un’occasione importante per consentire agli appassionati di vivere l’appuntamento italiano sulle tribune.

L’idea è stata lanciata dal presidente dell’ACI Italia, Angelo Sticchi Damiani, nella trasmissione radiofonica “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento. Il numero uno dell’ACI ha ammesso che “vorremmo riempire l’Autodromo di Monza al 70 o 80 per cento. Potremmo allestire delle tribune no-Covid per le persone vaccinate e altre per chi farà il tampone con il distanziamento e il 50% della capienza”.

Non si tratta di una boutade, ma di un progetto molto serio sul quale si sta lavorando da tempo, in attesa che arrivino dei pronunciamenti dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico) e dal Governo attraverso il Ministero della Salute.

Nessuno vuole proporre dei salti nel buio. Anzi l’intenzione è proprio quella di sperimentare delle soluzioni utili alla progressiva riapertura degli eventi sportivi, secondo schemi che devono essere valutati dalle autorità per assicurare la sicurezza.

Siccome il GP d’Italia si disputa nel Parco di Monza è possibile creare delle “bolle” suddividendo gli spettatori fra quelli vaccinati e quelli che si sottoporranno al tampone. I primi potrebbero andare a occupare tribune riservate con accessi e parcheggi riservati, separati dal pubblico che dovrà restare distanziato dopo aver svolto l’indispensabile test molecolare.

Da un punto di vista organizzativo si tratterebbe di una grossa complicazione logistica, ma all’Autodromo di Monza ci sarebbe la piena disponibilità per diventare strumenti di sperimentazione di protocolli che poi potrebbero essere estesi anche ad altre discipline e ad attività non solo sportive, contribuendo allo sviluppo di soluzioni che possono avvicinare a una vita normale nel pieno rispetto della sicurezza.

Ovviamente c’è l’esigenza che le decisioni governative vengano prese piuttosto in fretta perché non c’è alcuna intenzione di aprire le biglietterie per una presenza di sole 1000 persone, perché il costo che l’ACI Italia deve sostenere pagando il fee al promotore F1 è troppo gravoso e già l’anno scorso l’Italia ha fatto la sua parte garantendo tre GP nel calendario 2020.

È vero che il GP d’Italia si disputerà il 15 settembre, ma è altrettanto vero che senza un’adeguata prevendita dei biglietti sarebbe molto difficile gestire un flusso di richieste (specie con una Ferrari in crescita) in un tempo troppo ridotto, quando solitamente si tratta di iniziative che si spalmano su 10 mesi.

Il nuovo decreto del premier Draghi potrebbe arrivare all’inizio di luglio, ma la macchina organizzativa del GP d’Italia dovrà essere già attiva perché lo staff diretto da Alessandra Zinno potrebbe effettuare uno stress test in occasione della gara del WEC in calendario il 18 luglio.

Per il mondiale Endurance, infatti, potrebbe essere sperimentata le suddivisione del pubblico fra vaccinati e tamponati con le 1000 presenze, in modo da verificare sul campo con un esperimento mirato la funzionalità di un progetto che sarà ben più ambizioso per il GP d’Italia.

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