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Alonso domina il Gp della Cina con la Ferrari

Lo spagnolo coglie il 31 successo davanti a Raikkonen e Hamilton. Vettel è solo quarto

Cinque campioni del mondo nelle prime cinque posizioni del Gp della Cina: Fernando Alonso vince la 31. gara e affianca Nigel Mansell al quarto posto nella classifica di tutti i tempi. La Ferrari colleziona il 220 esimo successo in Formula 1, cancellando un’astinenza che durava da dodici Gp, vale a dire da Hockenheim dello scorso anno. Lo spagnolo a Shanghai ha mostrato il vero potenziale della Rossa: la F138 è una monoposto competitiva e Fernando riesce a sfruttarla appieno, riportandosi al terzo posto nella classifica del mondiale piloti con 43 punti dietro a Sebastian Vettel (52 punti) e Kimi Raikkonen (49), mentre la squadra del Cavallino si porta al posto d’onore dietro alla Red Bull nella classifica dei Costruttori. Abbiamo assistito ad un Gp emozionante, ricco di sorpassi che rende dignità alla Pirelli che vuole gomme dal comportamento molto diverso per rendere elettrizzanti le tattiche di gara che hanno offerto tre pit stop. La Ferrari conquista una vittoria molto importante non solo perché potrà valorizzarla nel prossimo Salone di Shanghai, ma perché la squadra del Cavallino ha finalmente dato una grande dimostrazione di superiorità in gara, un margine che vale ben più dei dieci secondi che separano lo spagnolo da Kimi Raikkonen, ottimo secondo con la Lotus E21. Alla Ferrari manca ancora il giro secco in qualifica, ma a Maranello stanno lavorando sodo anche per rimediare a questa pecca. Ieri Alonso aveva previsto due F138 sul podio: Felipe Massa è tornato al suo ruolo di seconda guida e non è riuscito che a cogliere un sesto posto che è certamente poco in relazione alla competitività della macchina, altrimenti Maranello avrebbe potuto chiudere il gap di cinque punti dalla Red Bull nel mondiale costruttori. Fernando Alonso è stato perfetto: dopo una partenza micidiale, che lo ha portato subito al secondo posto alle spalle del provvisorio leader Lewis Hamilton, ha condotto una gara perfetta, senza la minima sbavatura. Eccellente anche il lavoro ai pit stop della squadra (ancora una volta abbiamo visto molti errori e ritardi alla ricerca di cambi gomme troppo veloci) che ha sancito una superiorità indiscutibile della Ferrari che ora guarda alla stagione 2013 con più fiducia e meno tensione. Kimi Raikkonen porta a casa un secondo posto preziosissimo con la Lotus: il finlandese strizza ogni cavallo della E21, ma paga una pessima partenza che gli ha fatto perdere tre posizioni al via e un contatto con Sergio Perez nel quale ha bucato la punta del musetto e ha divelto degli upper flap. Kimi, non si arrende di fronte a queste difficoltà, ma anzi si esalta dimostrando una volta di più quanto sia relativo il valore di certi particolari aerodinamici quando vengono meno. Raikkonen è secondo nel mondiale a tre punti: la costante della Lotus al vertice fa pensare che possa essere una spina nel fianco di chiunque, fintanto che il team diretto da Boullier avrà risorse da investire nello sviluppo Questa volta la Lotus ha dovuto stare al gioco degli avversari nella tattica di gara, assoggettandosi alle tre soste, come ha fatto Lewis Hamilton con la Mercedes W04. La freccia d’argento ha strabiliato nel giro da qualifica, ma poi ha mostrato dei limiti nel rispetto delle gomme e l’inglese si è dovuto fare da parte in fretta alla Ferrari di Alonso. Nico Rosberg si è dovuto fermare per i guai alla sospensione (pare al FRIC) e anche Lewis non si è trovato fra le mani una macchina perfetta, ma Hamilton ha dimostrato qual è il peso di un top driver nella crescita di una squadra. E Sebastian Vettel, con una Red Bull RB9 più ostica del solito da mettere a punto, raccoglie un quarto posto dopo una partenza dalla decima piazza: al tedesco è stato imposto di qualificarsi con le medie per ribaltare la strategia di gara. Era nono in griglia e ha recuperato bene, ma la scelta della squadra questa volta non è stata vincente: il tre volte campione del mondo, infatti, non è riuscito a riprendere Hamilton e Raikkonen (come era nei piani sulla carta) anche se girava con le Soft ad un passo a tratti di tre secondi più veloce degli avversari. Seb resta in testa al mondiale, ma è consapevole che in questo momento la sua macchina non è la migliore fra quelle in circolazione. Il tedeschino ha dato prova, ancora una volta, la consistenza nel metterci del suo per compensare le carenze della tecnica. La Red Bull Racing che in Malesia ha fatto il pit stop più veloce della storia, con Mark Webber ha perso la ruota posteriore mal avvitata per la fretta: questo è un altro segnale che la FIA non deve disattendere perché le soste ai box non diventino un rischio inopportuno per guadagnare un paio di decimi. Questo errore si aggiunge a quello commesso in qualifica proprio sulla vettura di Webber, quando Mark in Q2 si è trovato in pista senza benzina. Segno che la pressione sta contaminando anche il team di Milton Keynes… La McLaren capitalizza un quinto posto con il navigato Jenson Button: l’inglese è stato un maestro nel sapere gestire le gomme Medie per risparmiare un pit stop. Quello era l’unico modo per tenere la MP4-28 in una posizione dignitosa, vista l’oggettiva mancanza di competitività, e l’inglese ha svolto il suo compito alla perfezione, mentre il più giovane e inesperto Sergio Perez è naufragato all’undicesimo posto. Molto bella la prestazione di Daniel Ricciardo settimo alle spalle della Ferrari di Massa con una Toro Rosso che finalmente mostra chiari segni di risveglio: l’australiano porta punti importanti a Faenza, visto che la squadra romagnola si è messa dietro Force India e Sauber che sulla carta sono certamente migliori. L’ottavo posto di Paul di Resta salva la giornata della Force India che ha visto anche un corpo a corpo fra i due piloti del team di Silverstone: Adrian Sutil, in realtà si è visto sfondare il retrotreno dalla Sauber di Esteban Gutierrez. Il messicano non ha ancora preso le misure a questa Formula 1 e soffre la mancanza di esperienza in una categoria che non ha tempo per aspettare., mentre il compagno di squadra Nico Hulkenberg è stato anche in testa alla corsa nel gioco dei pit e ha messo un buon punticino nella fascina di Hinwil. La Formula 1 non ha tempo per tirare il fiato: la prossima settimana si è di nuovo in pista in Bahrein. Toccherà alla Ferrari dimostrare ai suoi tifosi che quello di Shangahi non è stato un fuoco di paglia… FORMULA 1, Shanghai, 14/04/2013 Classifica finale Gp della Cina 1. Fernando Alonso - Ferrari - 56 giri 2. Kimi Raikkonen - Lotus-Renault - +10"1 3. Lewis Hamilton - Mercedes - +12"3 4. Sebastian Vettel - Red Bull-Renault - +12"5 5. Jenson Button - McLaren-Mercedes - +35"2 6. Felipe Massa - Ferrari - +40"8 7. Daniel Ricciardo - Toro Rosso-Ferrari - +42"6 8. Paul di Resta - Force India-Mercedes - +51"0 9. Romain Grosjean - Lotus-Renault - +53"4 10. Nico Hulkenberg - Sauber-Ferrari - +56"5 11. Sergio Perez - McLaren-Mercedes - +1'03"8 12. Jean-Eric Vergne - Toro Rosso-Ferrari - +1'12"6 13. Valtteri Bottas - Williams-Renault - +1'33"8 14. Pastor Maldonado - Williams-Renault - +1'35"4 15. Jules Bianchi - Marussia-Cosworth - +1 giro 16. Charles Pic - Caterham-Renault - +1 giro 17. Max Chilton - Marussia-Cosworth - +1 giro 18. Giedo van der Garde - Caterham-Renault - +1 giro La classifica del Mondiale Piloti: 1. Vettel 52; 2. Raikkonen 49; 3. Alonso 43; 4. Hamilton 40. 5. Massa 30; 6. Webber 26; 7. Button e Rosberg 12; 9. Grosjean 11; 10. di Resta 8; 11. Sutil e Ricciardo 6; 12. Hulkenberg 5; 13. Perez 2; 14. Vergne 1. La classifica del Mondiale Costruttori: 1. Red Bull-Renault 78; 2. Ferrari 73; 3. Lotus-Renault 60; 4. Mercedes 52; 5. Force India-Mercedes e McLaren-Mercedes 14; 7. Toro Rosso-Ferrari 7; 8. Sauber-Ferrari 5.

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