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GP del Belgio: la gara farsa dettata dalla logica dei soldi

Il Circus della F1 ha cercato di giustificare le scelte di Michael Masi, direttore di gara: solo Lewis Hamilton ha messo l'accento sull'aspetto finanziario di un GP del Belgio non disputato che ha assegnato punti validi. Il campione del mondo è dispiaciuto per la mancanza di rispetto nei confronti del pubblico che andrebbe risarcito. Ma le esigenze (sacrosante) della sicurezza non si coniugano con il business del sistema.

La bandiera rossa

Foto di: Alastair Staley / Motorsport Images

Il regolamento ufficiale della Formula 1 non impone la disputa di un Gran Premio, se non ci sono le condizioni di sicurezza è giustamente previsto che una gara venga annullata.

Esistono le cause di forza maggiore, circostanze straordinarie che sfuggono al controllo di FIA, Liberty media, squadre e piloti, situazioni davanti alle quali anche chi è al timone della Formula 1 deve prendere atto di non aver margini d’azione.

Se, come oggi a Spa, non ci sono condizioni di visibilità minima per garantire lo svolgimento di una gara in sicurezza, il buon senso porta a pensare che ci sia il coraggio di dire “tutti a casa”, ma a quanto pare è una situazione non più contemplata ai vertici del Circus.

Negli anni la sicurezza è diventata un cavallo di battaglia della FIA, con risultati eccezionali apprezzati e celebrati. Nello scenario visto oggi a Spa i criteri di sicurezza (giustamente applicati) hanno creato una situazione problematica per il fronte finanziario, per il quale lo svolgimento di un Gran Premio, anche formale, è fondamentale.

È così emersa la necessità di mettere in scena un copione in grado di accontentare entrambi i fronti, ed il risultato è stato ridicolo, perché di fatto la Formula 1 si ritrova dopo 72 anni a mandare in archivio un Gran Premio mai corso, con tanto di podio e punti nella classifica del Mondiale.

“I due giri che abbiamo percorso? – ha commentato Lewis Hamilton – è tutta una questione di soldi. Qui tutti prendono soldi e credo che anche i fan dovrebbero avere la possibilità di riprendersi i loro, visto che non sono riusciti a vedere ciò per cui avevano pagato. È un peccato non poter fare la gara domani. Amo questa pista, e sono dispiaciuto dal non aver potuto correre oggi, perché non è stato di certo un Gran Premio. Penso che il nostro sport oggi abbia fatto una scelta infelice, c'è solo una ragione per cui ci hanno mandato fuori, e questo mi fa sentir male per i fan”.

Su questo aspetto la Formula 1 avrà ancora tempo per correre ai ripari, evitando una figuraccia con i fan garantendo loro un rimborso dei biglietti o l’accesso gratuito alla prossima edizione, mentre sul fronte regolamentare, ovvero l’assegnazione dei punti nella classifica di campionato, non sembra ci sia margine di discussione.

In accordo con l’articolo 6.5 del regolamento sportivo Formula 1, se il leader della gara ha attraversato la linea del traguardo per tre volte (la terza è stata in corrispondenza dell’ingresso in pit-lane) sono considerati due giri validi, ovvero il minimo previsto per assegnare metà punteggio, anche se nella classifica ufficiale risulta un solo giro. La volontà di voler assegnare dei punti validi per il Mondiale appare sin troppo chiara.

Il Gran Premio mai corso ha così un impatto non indifferente nella classifica generale, con Verstappen (che ha colto la vittoria più facile della carriera) in grado di ridurre di cinque punti il divario da Hamilton, ora ridotto a tre lunghezze. Può sembrare poco, ma non è da escludere che a fine stagione un margine di cinque punti possa risultare determinante per l’assegnazione del titolo Mondiale, un pericolo notevole per il sistema Formula 1. E proprio perché il sistema complessivo ha generato ciò che abbiamo visto oggi a Spa, a parte Hamilton nessuno tra i nomi di peso si è esposto nel dopo gara.

Christian Horner ha commentato la classifica di campionato (“L’esito di oggi è basato sul lavoro che abbiamo fatto ieri, ma dal punto di vista del campionato è fantastico aver recuperato cinque punti”), mentre Toto Wolff ha solo accennato un motivato disappunto: “Penso che abbiamo tutte le ragioni per essere arrabbiati, sono stati assegnati punti quando sapevamo che il meteo non sarebbe migliorato. Ma è quello che è, incassiamo e chiudiamo questo capitolo”.

Tra cinque giorni la Formula 1 tornerà a Zandvoort, ma l’impressione è che il weekend olandese non darà un colpo di spunga su quanto accaduto oggi a Spa.

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