Il futuro economico della Formula 1 si discuterà il 1 maggio quando si riunirà un vertice della FIA per dipanare la questione: lo
Strategy Group ha bocciato il budget cap da fissare a 150 milioni di euro, per cui è arrivata la reazione dei piccoli team che hanno scritto una lettera di protesta a Jean Todt.
Il
presidente della FIA, che si trova fra due fuochi,
ricorda ai team minori che le clausole economiche gli erano ben chiare avendo firmato e sottoscritto il nuovo patto della Concordia, sebbene il francese si sia speso nel tentativo di mettere i vincoli di spesa nelle regole.
Red Bull Racing e Mercedes si sono opposte, trovando il supporto degli altri team che compongono lo
Strategy Group (Ferrari, McLaren, Lotus e Williams). La posizione di Christian Horner, poi sposata anche da Toto Wolff è molto chiara:
"I costi non si riescono a controllare per cui i vincoli non avrebbero senso. E' molto meglio agirecon dei limiti sul regolamento che hanno funzionato e si possono misurare".
E' in linea il manager austriaco della Stella a tre punte:
“Possiamo lavorare sulle regole tecniche e sportive: c'è una strada da seguire che storicamente ha funzionato: il taglio dei test, il coprifuoco notturno per non dire dal parco chiuso sono provvedimenti che hanno ridotto i costi. Dobbiamo abbassare i costi insistendo su questo terreno".
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