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McLaren: la cura di Dennis non sta funzionando

La squadra di Woking è l'ultima delle motorizzate Mercedes: serve una reazione immediata per calmare la Honda

Anche la cura di Ron Dennis non sta dando i risultati previsti. Il podio di Kevin Magnussen in Australia è stato una "fiammata" che ha illuso la McLaren, ma il potenziale della MP4-29 è deludente, perché la monoposto curata da Tim Goss non è solo la quarta squadra motorizzata Mercedes, ma è stata anche scavalcata da Ferrari, Red Bull Racing e Toro Rosso. ULTIMA SQUADRA MERCEDES La gara di Shanghai ha fatto precipitare la McLaren a essere la settima forza del mondiale, mostrando un'involuzione che deve preoccupare la Honda: i giapponesi, infatti, hanno puntato sul team inglese per rientrare in Formula 1 l'anno prossimo con il V6 Turbo ibrido che i nipponici stanno sviluppando. RON CHIAMERA' DOMENICALI Kevin Magnussen ha ottenuto il 12esimo giro più veloce in 1'42"701 a oltre 2"3 dalla prestazione ottenuta da Nico Rosberg: sono certamente troppi per una scuderia che vuole essere annoverata fra i top team. Ron Dennis è consapevole della debolezza tecnica della struttura e sta cercando di rinforzare gli organici: non ci sorprenderemmo affatto se dovesse fare un'offerta a Stefano Domenicali per offrirgli il ruolo esecutivo che finora ha lasciato ad interim nelle mani di Jonathan Neale. IL CASO FALLOWS Il vecchio Ron, però, sta scoprendo che la nuova Formula 1 è molto più complicata di come l'aveva lasciata: ha preso Eric Boullier come responsabile di pista, scaricando senza un ringraziamento Martin Whitmarsh, e si è assicurato il capo degli aerodinamici della Red Bull Racing, Peter Prodromou, che però dovrà rispettare il periodo di "gardening" prima di prendere servizio a Woking. In attesa era stato opzionato anche Dan Fallows, il neo responsabile del reparto aerodinamico di Milton Keynes. IL SEGNO DEL DECLINO Fallows, infatti, pur avendo in tasca un contratto vincolante con la McLaren, ha preferito la Red Bull Racing: la questione ora finirà in tribunale, ma sappiamo benissimo come vanno a finire queste cose. Diventerà una faccenda di soldi, di risarcimenti: che senso ha imporre ad un tecnico di passare ad una squadra nella quale non ha alcuna intenzione di andare? TECHNOLOGY CENTRE DESTRUTTURATO E qui casca l'asino: la McLaren scopre di non essere più appetibile sul mercato. Ha perseguito la politica dei neo-laureati (giovani di talento presi dalle Università, ma del tutto privi di esperienza di F.1) per sostituire i nomi affermati che negli ultimi anni sono stati saccheggiati dalle altre squadre. Una politica che ha pagato per fare quadrare i bilanci, ma che sta destrutturando il Technology Centre e un'immediata inversione di tendenza non è facile, nè possibile. LA HONDA E' AGITATA Ron Dennis deve compiacere la Honda che ha già versato 100 milioni di euro per sostenere le finanze della McLaren, ma al momento non sembra avere troppi argomenti persuasivi, tant'è che non è stato ancora trovato il main-sponsor stagionale. Nei piani dei giapponesi ci sarebbe anche la volontà di stra-pagare Fernando Alonso per prendere subito un top driver da affiancare al giovane Magnussen con la complicità dello sponsor Movistar. Per ora si tratta di un'azione debole, se n'è solo parlato, perché lo spagnolo preferisce guadagnare tempo e vedere cosa succederà alla Ferrari. Ci sono un paio di mesi per prendere le decisioni e a Woking sanno che non potranno perdere troppo tempo... DELUSIONE TAPPARELLA Serve una reazione: la miracolosa sospensione posteriore a "tapparella" è utile sulle piste lente dove il carico aerodinamico non si paga troppo in resistenza all'avanzamento. In Spagna ci sarà un pacchetto di novità e, forse, l'abiura della soluzione che non ha dato quello che i tecnici si aspettavano: la McLaren ora deve correre. In fretta...

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