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Montreal: Ricciardo trionfa, ma Rosberg allunga

La Red Bull rompe l'egemonia della Mercedes e Vettel è terzo. Brutto crash fra Massa e Perez. Ferrari dispersa

Daniel Ricciardo rompe l'egemonia della Mercedes con la Red Bull Racing: l'australiano centra a 24 anni il primo successo in carriera dopo una gara perfetta nel suo 57esimo Gran Premio. Ricciardo è stato fantastico negli ultimi giri quando ha saputo sorprendere Sergio Perez con un sorpasso a sorpresa alla prima staccata e poi ha infilzato Nico Rosberg che era in palese difficoltà con la W05 Hybrid zoppicante. Il pilota di Perth cresciuto nella filiera Red Bull regala il primo successo anche alla power unit della tanto bistrattata Renault e alla settima gara del mondiale la squadra di Milton Keynes mostra i muscoli: Ricciardo era scattato al via dalla sesta posizione ed è stato autore di una rimonta entusiasmente che lo porta al terzo posto nella graduatoria piloti, scavalcando Fernando Alonso. L'ascesa di Daniel è evidente: dopo due terzi posti (Spagna e Monaco, ma gli era gia stato tolto il secondo posto in Australia) centra la prima affermazione, dando ragione a chi ha scommesso su di lui. Ancora una volta è stato davanti al suo capitano: Ricciardo ha beneficiato di un pit stop più veloce rispetto al tedesco ed è riuscito a fare un sorpasso uscendo dalla pit lane che ha cambiato la dinamica della gara fra i due alfieri della Red Bull. Nico Rosberg sorride per il secondo posto: il tedesco ha patito un problema al motore ibrido (MGU-K) sulla sua freccia d'argento nello stesso giro in cui ha avuto un guaio analogo anche Lewis Hamilton che poi è stato costretto al ritiro per il cedimento del freno posteriore destro che si è surriscaldato dopo il pit stop. Nico è stato bravissimo a gestire i problemi, mostrando freddezza nella battaglia con Lewis che si stava facendo molto dura e poi è stato lucido a regolare il passo secondo le potenzialità della sua W05 Hybrid, mostrando una maturità da... campione del mondo. Rosberg ora guida il mondiale con 22 punti sullo sconsolato Lewis Hamilton che somma il suo secondo stop in stagione. La Mercedes per la prima volta non si è rivelata imbattibile, mostrando una serie di difficoltà che non erano mai apparse prima e che devono preoccupare Paddy Lowe e compagni. Sebastian Vettel agguanta il terzo posto, ma in realtà è il primo sconfitto: il quattro volte campione del mondo ha accusato anche lui un calo di potenza con cui ha giustificato l'impossibilità di seguire il compagno di squadra in quella che poteva essere una doppietta della RB10. La Red Bull Racing ancora una volta ha mostrato l'atavica mancanza di velocità massima anche con il DRS aperto. La gara si è conclusa in regime di Safety Car per il Sergio Perez tamponato da Felipe Massa alla prima staccata dell'ultimo giro: il brasiliano ha valutato male la frenata e ha centrato il messicano che, però, si stava spostando di traiettoria per tentare, forse, un attacco a Vettel. Sergio aveva dovuto rallentare il passo per un guaio ai freni mentre i due erano in lotta per la terza posizione. I commissari sportivi hanno deciso, viste le immagini della camera-car, di sanzionare Perez di cinque posizioni nella griglia di parteza del Gp d'Austria, attribuendo al messicano la responsabilità del terribile crash a fine gara... La Williams e la Force India hanno sbattuto contro le barriere ad alta velocità, ma i piloti sono usciti incolumi dalla carambola paurosa, anche se poi sono stati trasferiti all'infermeria della pista per tutti i controlli del caso. Grave l'errore commesso dal brasiliano che ha buttato alle ortiche un risultato importante per la squadra di Grove: forse, Felipe si è innervosito per un pit stop lento del team, piuttosto incline a errori al cambio gomme. Al quarto posto si è arrampicata la McLaren con l'esperto Jenson Button che è riuscito a stare davanti a Nico Hulkenberg che ha fatto una gara con una sosta sola (stessa tattica aveva adottato Sergio Perez che si meritava il podio avendo coperto 35 giri con le SuperSoft). E la Ferrari? Dispersa! Fernando Alonso agguanta un deludente sesto posto, beneficiando dell'incidente che ha tolto Felipe Massa e Sergio Perez, altrimenti avrebbe concluso ottavo. Un disastro, perché a Montreal si aspettava il tanto strombazzato salto di qualità della Rossa che non c'è stato. La F14 T è la quinta forza in pista (dietro a Red Bull, Mercedes, Force India e Williams) e questo basta a giudicare un week end da dimenticare. Del resto la Ferrari non riesce a esprimere una buona velocità massima per cui in bagarre resta imbottigliata nel gruppo. Kimi Raikkonen è solo decimo, dopo un testacoda solitario: il finlandese sembra un corpo estraneo alla squadra e già si parla di sostituirlo di nuovo. Sarebbe l'ennessima pazzia del Cavallino. Il problema non sono i piloti.. Il fatto è che il Reparto Corse non riesce a sviluppare soluzioni grazie alle quali sia possibile tenere il passo della concorrenza. Con la conferma di Adrian Newey alla Red Bull Racing, sfuma anche il sogno di prendere il genio inglese (non ci abbiamo mai creduto, nonostante le voci): la Ferrari è al suo anno zero. Il presidente Luca di MontezemoloMarco Matteacci scegliere gli uomini su cui puntare per il futuro, facendo pulizia dei ruoli doppi (e ce ne sono molti). Magari non faccia di testa sua, ma si consulti con Antonello Coletta. La Ferrari ha gente capace, ma deve essere rimotivata. Manca una vera integrazione fra i reparti: a Montreal si è visto un pacchetto aerodinamico che ha funzionato al venerdì e poi è stato bocciato per l'aumento delle temperature ambientali. Una follia! Colpa degli aerodinamici per i calcoli sbagliati nell'evacuazione dell'aria calda della power unit o dei motoristi che per avere qualche cavallo in più hanno messo in crisi l'affidabilità? Possibile che lo sviluppo non sia integrato? Dov'è il vantaggio di realizzare tutta la macchina nello stesso posto? Tutto il resto è contorno, anche se si deve registrare il settimo posto di Valtteri BottasJean-Eric Vergne che incamera punti importanti per la Toro Rosso. Il francese sente puzza di bruciato perché si dice che possa lasciare il posto l'anno prossimo a Carlos Sainz jr e potrebbe diventare il tester della Red Bull. Un film già visto con Sebastien Buemi... La gara è iniziata con una safety car causata da Max Chilton che è finito in sovrasterzo in staccata alla prima chicane e ha urtato la Marussia del compagno di squadra Jules Bianchi disintegrandogli il retrotreno. Le due monoposto sono rimaste in pista demolite e ci sono voluti 8 giri per liberare il tracciato, anche perché c'è stata una perdita di liquido dalla MR03 del francese. E se questa è la Formula 1 che non piace, forse c'è ancora qualche speranza di salvare la categoria regina...

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