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Hamilton spadroneggia in Canada, delude la Ferrari

Rosberg a due secondi da Lewis con Bottas terzo. Vettel arriva alle spalle del deludente Raikkonen

Lewis Hamilton tiene a bada Nico Rosberg e si aggiudica con la Mercedes il Gp del Canada cogliendo la 37esima vittoria in carriera. L'inglese allunga sul compagno di squadra nella classifica iridata e porta a 17 punti il suo vantaggio sul tedesco che ha subito la supremazia nell'arco del week end. Sembrano lontani un secolo i cinque errori, errorini ed erroracci che hanno contraddistinto le prove libere del britannico: quando contava Lewis ha smesso di concedersi degli sbagli e ha mostrato la sua faccia migliore. E' scattato in testa dalla pole position e nessuno l'ha mai messo in difficoltà.

Nico Rosberg ha fatto una gara ad elastico: il tedesco ha accusato dei problemi nella frenata posteriore e il suo box gli ha consigliato di ridurre il passo per abbassare le temperature, nella speranza di provare un attacco nel finale. Il vincitore di Monaco però non ha mai saputo tirare fuori gli artigli e si è accontentato della piazza d'onore. La gara l'ha persa in qualifica...

Le W06 Hybrid hanno potuto controllare il passo della corsa (e i consumi) perché le Ferrari si sono eliminate da sole. Imperdonabile l'errore di Kimi Raikkonen due giri dopo il pit stop: fino alla sosta il finlandese non aveva sfigurato mantenendo a vista le frecce d'argento. Poi un testacoda in accelerazione all'uscita del tornante (proprio come l'anno scorso), nel quale ha "bruciato" le gomme posteriori che lo hanno costretto ad una seconda sosta poco dopo.

Per la prima volta la Ferrari è scesa dal podio in questa stagione: nella gara nella quale doveva sfidare le Mercedes ha mostrato tutti i suoi limiti. Kimi Raikkonen ha chiuso al quarto posto (staccato di 45" da Lewis), seguito dal compagno di squadra Sebastian Vettel. Se la corsa del finlandese è stata deludente (gli rimane il giro più veloce, ma ora il rinnovo del contratto si fa sempre più difficile!), bisogna segnalare la bella rimonta del tedesco.

Il quattro volte campione del mondo i guai li ha fatti in qualifica (sorpasso a Merhi in bandiera rossa) e poi ha subito il problema alla centralina elettronica che ha azzoppato il Cavallino rampante in Q1, mentre c'erano molte aspettative per la terza power unit sulla quale sono stati spesi tre gettoni di sviluppo. Dalle retrovie Sebastian è stato autore di sorpassi molto decisi (ha rischiato un contatto con Hulkenberg che poi si è girato) e non ha esitato a sfiorare i muretti di Montreal per riportare in alto la SF15-T.

La Ferrari ha anticipato la prima sosta per togliere il suo campione dal traffico (la sosta è stata molto lunga -  di 6"6 - per un problema alla posteriore sinistra), e ha puntato la sua tattica sulle due soste: gli strateghi di Maranello possono dire di aver adottato una strategia che ha permesso di tenere dietro la Williams di Felipe Massa, visto che il brasiliano era scattato davanti a Vettel in griglia. Magra consolazione!

La SF15-T ha mostrato che in certe condizioni poteva essere velocissima, ma la monoposto molto "gentile" con le gomme ha dovuto fare una sosta in più. E alla fine le frecce d'argento hanno dato la sensazione di aver allungato sulle Rosse, pur non avendo messo mano ai gettoni. La Mercedes ha piazzato ben sette motori nei primi dieci: la Ferrari non ha agguantato la Mercedes, ma è stata presa dalla Williams. Il presidente Sergio Marchionne non può certo essere soddisfatto: è andato in Canada sperando nella seconda vittoria e non ha visto nemmeno il podio!

Il terzo posto, infatti, è stato colto da un eccellente Valtteri Bottas che ha regalato il primo podio stagionale alla Williams. Va detto che la squadra di Grove ha raccolto il massimo risultato possibile, ma senza l'errore di Raikkonen la FW37 dell'altro finlandese sarebbe rimasta dietro. Il giovane Valtteri è stato costante, preciso e ha capitalizzato una gara nella quale ha comunque preso un distacco di 40 secondi dalle W06 Hybrid.

Positiva la giornata di Pastor Maldonado che regala punti importanti alla Lotus, risultando l'ultimo piloti a pieni giri, mentre il più veloce Romain Grosjean è finito al decimo posto: il francese è finito al margine della zona punti dopo una penalizzazione di 5 secondi che gli è stata comminata dopo un contatto con la Manor di Will Stevens. Romain è rientrato in traiettoria troppo presto, come se l'inglese dovesse scomparire, ed è stato costretto a rientrare ai box per sostituire una gomma forata, rovinando tutto il buono che aveva costruito.

Nella top ten è entrato anche Daniil Kvyiat con la Red Bull Racing: su una pista molto veloce dove conta molto la potenza della power unit, il russo ha sfruttato il potenziale che ci si poteva attendere dall'asfittico V6 Turbo Renault. Kvyat si è confermato davanti a Daniel Ricciardo alle prese con continui problemi: la power unit non sarà il massimo, ma anche la RB11 sembra risentire del distacco di Adrian Newey. Davanti a Daniil è finito Nico Hulkenberg con la Force India: il tedesco poteva guardare più in alto, ma ha pagato un testacoda nel corpo a corpo con Sebastian Vettel.

Il ferrarista lo ha attaccato all'esterno, ma i due hanno percorso appaiati l'ingresso dell'ultima chicane e poi Nico si è girato decollando sul cordolo interno: giusta la decisione dei commissari sportivi che hanno giudicato il fatto come un normale fatto di gara.

Disastroso il week end della McLaren: entrambe le MP4-30 sono state richiamate ai box per i cedimenti sul motore Honda. La Casa giapponese ha speso due gettoni nella speranza di migliorare l'affidabilità, ma il responso è indecoroso. Fernando Alonso, sapendo che avrebbe avuto vita breve, ha disatteso gli ordini del muretto che gli consigliata di risparmiare carburante. Lo spagnolo ha concesso il sorpasso a tutti per l'oggettiva inferiorità tecnica, ma ha cercato di rivaleggiare (finché ha potuto) con Sebastian Vettel. Fernando sta diventando stucchevole nel fare i confronti dell'esperienza a Woking con il recente passato ferrarista, ma non dovremo aspettare molto per vederlo sbottare per le deludenti prestazioni del motore giapponese.

Male anche le Toro Rosso: quella di Montreal non era certo la pista adatta alla STR10. A Carlos Sainz resta la soddisfazione di essersi messo alle spalle una Red Bull Racing (quella dell'impacciato Ricciardo, vincitore l'anno scorso), mentre il penalizzato Max Verstappen ha chiuso il trenino delle monoposto a motore Renault.

Le Sauber è tornata al ruolo della comprimaria: la mancanza di soldi comincia a farsi sentire, visto che tutti gli altri migliorano. Tutti i team Mercedes hanno beneficiato di un boost dalla seconda unità PU106 B, mentre la squadra di Hinwil dovrà aspettare Spa per meritare l'evoluzione del motore Ferrari...

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