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Hamilton dopo la battaglia con Rosberg a Sakhir

In Bahrein si è visto un grande spettacolo con le Mercedes imprendibili. Molto male la Ferrari

In Bahrein abbiamo visto la vera Formula 1 che nella notte di Sakhir ha gettato la maschera e ha mostrato il suo vero potenziale, regalando spettacolo, sorpassi e anche incidenti. Bernie Ecclestone e Luca di Montezemolo sono stati zittiti da una gara meravigliosa, con la feroce battaglia fra Lewis Hamilton e Nico Rosberg che non è stata sedata da un ordine radio di Paddy Lowe, anche se era chiaro che la Mercedes stesse rischiando di rovinare la seconda doppietta e il terzo successo di fila delle imprendibili W05. Abbiamo scoperto qual è il vero potenziale delle frecce d'argento che se le sono date di santa ragione (ma senza mai sfiorarsi correttamente): in dieci giri dalla ripartenza dopo la safety car gli "altri" hanno preso oltre due secondi al giro, per un totale di 23"9. Il successo nella notte di Sakhir è stato arpionato da Lewis Hamilton: l'inglese coglie la 24esima vittoria e raggiunge Juan Manuel Fangio, ma Nico Rosberg secondo resta in testa alla classifica del mondiale piloti con 61 punti, 11 più del temibile compagno di squadra. Guerra in pista, ma un grande abbraccio fra i due colleghi e rivali prima di salire sul podio a riprova del rispetto che c'è. Oggi abbiamo rivisto una sfida aperta, combattuta fra due piloti che hanno giocato le loro chance con tattiche di gara diverse: eccellente Lewis Hamilton nel finale a difendersi con la gomme Medium, mentre Nico Rosberg poteva fare affidamento sulle Soft meritandosi il giro più veloce dopo la pole position. Chi ha i capelli bianchi ha rivissuto alcune sfide fra Ayrton Senna e Alain Prost con la McLaren MP4-4 imprendibile del 1988. Sul podio riemerge Sergio Perez che regala il secondo podio alla Force India (il precedente era di Fisichella a Spa nel 2009): il messicano è stato molto consistente e questa volta si è rivelato anche più veloce del compagno di squadra, Nico Hulkenberg costretto solo al quinto posto. La squadra di Mallya si erge a seconda forza del mondiale, precedendo la Red Bull Racing dei campioni del mondo. Ma non c'è Sebastian Vettel ai piedi del podio: a spuntare è Daniel Ricciardo che è stato protagonista di una splendida rimonta dalla 13esima piazza di partenza (è stato ingiustamente penalizzato di 10 posiziioni in griglia per il pit poco sicuro del team a Sepang). La RB10 non è una Mercedes, ma la squadra di Milton Keynes riesce a sfruttare il pieno potenziale di una vettura molto critica da guidare per l'aerodinamica scarica. Il "pivello" Ricciardo non ha avuto alcun timore reverenziale a infilare e salutare il "capitano". L'australiano finalmente mette in saccoccia i primi punti, rivelando un potenziale molto interessante con sorpassi spettacolari. Sebastian Vettel, partito decimo, si deve accontentare di un sesto posto che sta stretto al campione del mondo: il tedesco ha avuto problemi con il funzionamento del DRS, ma sembra evidente che fa fatica ad adattarsi al nuovo regolamento. Le Williams, partite a spron battuto, sono scivolate indietro al settimo e ottavo posto con Felipe Massa che consolida il ruolo di leader a Grove, visto che Valtteri Bottas è stato piuttosto nervoso. Erano terza e quarta prima della safety car e sono sparite dopo... La Ferrari è la grande sconfitta del Bahrein: Fernando Alonso nono e Kimi Raikkonen decimo raccolgono il massimo che era concesso ai piloti con la F14 T in grave crisi di potenza con la power unit, ma anche poco competitiva di telaio e di aerodinamica. Luca di Montezemolo ha lasciato la pista prima della fine: il presidente ha potuto vedere con i suoi occhi qual è il livello della Rossa e ha già sferzato i motoristi che dovranno rimboccarsi le maniche. Nei test di martedì si vedranno delle novità tecniche, ma se questa è la Ferrari, i tifosi non possono sperare di vederla lottare per il mondiale. Ci aspettiamo una reazione immediata... Da segnalare il pauroso volo di Esteben Gutierrez speronato lateralmente da Pastor Maldonado: la Sauber è decollata (per fortuna a bassa velocità) e si è capotata più volte senza alcun danno fisico per il pilota messicano. Il venezuelano della Lotus ha fatto una manovra assurda uscendo dai box (a meno che non abbia avuto problemi ai brake by wire) e lo stop and go che gli è stato comminato e ben poca cosa rispetto alla punizione che è stata appioppata a Ricciardo a Sepang. Al traguardo sono mancate le due McLaren: Jenson Button non ha potuto festeggiare il 250esimo Gran Premio, ma le MP4-29 hanno mostrato seri problemi di affidabilità, costringendo i due piloti alla resa anticipata. La nuova Formula 1 ha dimostrato che alla terza gara ha già trovato una buona affidabilità e ha regalato i sorpassi: e del rumore non interessa più niente a nessuno...

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