Dietrich Mateschitz quando ha visto i dati di velocità massima di
Daniel Ricciardo e Sebastian Vettel si sarebbe innervosito:
14,8 km/h in qualifica dalla Williams di Felipe Massa sono uno scarto grande, su una pista come quella del Red Bull Ring dove si raggiunge un limite di 327,5 km/h. E, puntualmente, è ripartito il ritornello per mettere pressione alla
Renault Sport F1 che fornisce la power unit alla Red Bull Racing.
La
minaccia è che a Milton Keynes decidano di realizzare un propulsore in proprio: parole gettate al vento, perché è fin troppo chiaro che la
Red Bull Racing l'anno prossimo disporrà ancora della power unit francese riveduta e corretta secondo i desiderata di Adrian Newey e i limiti di sviluppo definiti dai regolamenti FIA, ma per il 2016 tutto è possibile.
"Dopo questo weekend analizzeremo cosa si potrà ottenere dal motore per il prossimo anno - ha detto Marko -
. Se ci renderemo conto che non c'è la possibilità di raggiungere lo stesso livello della Mercedes, allora cercheremo soluzioni alternative".
Helmut Marko non esclude la possibilità di produrre una power unit Red Bull, ma esclude l'opportunità di rivolgersi a Brixworth dopo il 2015...
"Non chiederemo i motori alla Mercedes, ci sono tante altre aziende specializzate in motori. AVL, ad esempio, è ad appena 70 km da Spielberg. Stiamo esaminando tutte le alternative".
Nei giorni scorsi avevano preso corpo le voci che la Red Bull Racing potesse rivolgersi proprio alla AVL, la società austriaca con sede a Graz, che aveva permesso alla Toro Rosso il famoso test segreto (ma perfettamente legale) della STR9 su un tappeto mobile per provare le funzionalità del propulsore. In realtà è sicuro che proseguirà il rapporto con i transalpini e non è casuale che l'atteggiamento degli uomini della squadra sia sempre meno aggressivo di quanto non sia quello dei vertici del gruppo Red Bull.
La sensazione è che si voglia mettere una forte pressione alla Renault, mentre i
rapporti reali sono meno compromessi di quanto si voglia far credere, dando una grande responsabilità al motore V6 Turbo transalpino per la mancanza di competitività della RB10 sulla pista di casa di Dietrich Mateschitz.
Il progetto
Energy F1 Hybrid per voce dei tecnici diretti da Rob White è considerato molto ambizioso, con buone possibilità di sviluppo, ma non sono da escludere le "sirene" di altri marchi: la Honda pare che non sia troppo soddisfatta di come si sta muovendo la McLaren per rinforzarsi in vista della fornitura dei V6 Turbo giapponese per il prossimo anno. E la squadra di Woking avrà solo un anno di esclusiva, poi i nipponici saranno liberi di dare una seconda fornitura a clienti.
La
Red Bull potrebbe essere interessata ad allacciare dei contatti con la
Honda (ma alla seconda fornitura jap punta anche la Lotus), per non dire dei continui e ripetuti pour parler con i Costruttori tedeschi che sono alla finestra per decidere un evetuale ingresso nel Circus.
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