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Marchionne: "Il futuro di Raikkonen è nelle sue mani!"

Il presidente Ferrari aspetta l'Audi nei Gp, vuole il freezing dei motori e vorrebbe la nascita di un team affiliato

Sergio Marchionne è arrivato nel paddock di Spielberg per assistere al Gp d’Austria, dopo aver incontrato il Papa a Torino. Il presidente della Ferrari aspetta la seconda vittoria del Cavallino rampante dopo quella della Malesia, ma lavora anche a quello che deve essere il futuro della F.1…
“È una sfida non piccola perché il costo dello sport è arrivato a livelli eccezionali che non possiamo mantenere a queste soglie”.

Qual è il futuro sui piloti?
“Maurizio sta gestendo tutto con una certa calma. Bisognerà vedere come andrà a finire la stagione”.

Raikkonen sta deludendo le aspettative…
“Kimi non va sottovalutato perché è un campione del mondo, non è una persona da prendere alla leggera perché ha fatto tanto e ha dato tanto anche a questa Scuderia, ha fatto punti. Sta passando un momento difficile e noi siamo qui per sostenerlo. Ma in effetti il futuro dipende da lui: deve decidere se vuole portare dei risultati o se si vuole arrendere. La scelta è sua…”.

Ha visto le qualifiche: Raikkonen è solo 14.esimo in griglia: è stata colpa sua?
“Non ci guadagniamo niente nel cercare di assegnare la colpa. La cosa importante è capire quante posizioni è in grado di recuperare in gara, visto che è capace di farlo”.

In Red Bull dicono che ha offerto i motori Ferrari: è vero?
“Certo, se mi paga li offro anche a lei. Non sono tanto pignolo: a chi mi paga i motori li do volentieri. Sarebbe una bella cosa fare correre tutte le monoposto con i motori Ferrari”.

Vettel scatta terzo in griglia: l’ultimo passetto per arrivare a vincere è il più difficile?
“Siamo partiti da una situazione disastrosa come quella dello scorso anno. Il fatto che abbiamo fatto cinque podi nelle prime sei gare è stato quasi un miracolo e sono molto contento dello sviluppo della vettura e di quello che abbiamo visto a Montreal e anche ieri in qualifica: tutto ciò dimostra che la squadra c’è. Il miglioramento è stato incredibile, anche sul motore. Andiamo avanti a passi, ma sentiamo la vicinanza della Mercedes e vedremo in quali gare riusciremo a batterla”.

Si parla di Imola come alternativa a Monza per il Gp d’Italia…
“Capire cosa vuole fare Ecclestone è un miracolo. Lasciamogli fare le cose sue, poi eventualmente interverremo…”.

Alonso e Button pagano 25 posizioni in griglia per un cambio di motore…
“Di Alonso non voglio esprimere opinioni. La penalizzazione per il cambiamento del motore come regola è spiegabile. Dobbiamo stabilire delle regole su cui ci basiamo tutti o no?”.

Ci sono 20 macchine in griglia e si prendono 25 posizioni di penalizzazione: non è assurdo?
“Sì, questo lo abbiamo vissuto anche con Vettel. Sono regole che vengono applicate ma non hanno alcun senso pratico. La regola può anche essere corretta, ma non è detto che debba essere sbagliata”.

L’anno prossimo i motori saranno di nuovo congelati, mentre quest’anno avete ottenuto la possibilità di svilupparli in stagione. Cosa vorreste per il 2016?
“Questa è una domanda difficile. Con l’interpretazione della regola siamo riusciti ad ottenere nel 2015 la possibilità di sviluppare il motore. E’ una regola che ha favorito la Ferrari per cercare di riportare noi in una posizione più competitiva. Sappiamo tutti che la norma del freezing è stata introdotta per evitare la lievitazione dei costi, per cui in una situazione normale è giusto che ci sia. Se lasciamo la libertà ai tecnici della Scuderia non smetteranno mai di lavorare per migliorare la macchina e il motore. Se vogliamo avere questa apertura di costi, lo possiamo fare. Ma se vogliamo ridurre le spese dello sport dobbiamo stare alla regola. Per noi è stato necessario sfruttare i gettoni che abbiamo usato e che ancora useremo per cercare di recuperare un po’ in fase di sviluppo. Ma in linea generale sono d’accordo che bisogna bloccare i costi”.

Sarebbe d’accordo di fornire le monoposto in franchising ai piccoli team?
“Questo è un tema difficile. La vera sfida per noi, anche se dovessimo avere un’altra scuderia che corre, è di averla affiliata a noi. È un discorso molto difficile trovare qual è la relazione che esiste fra questa nuova squadra e la Ferrari. Tecnicamente è possibile dare la nostra macchina ad altri per correre, dando loro certi gradi di libertà nello sviluppo della vettura, ma è un tema molto delicato perché si riapre la questione dei costi su chi si può permettere di correre oppure no. Bisogna trovare una soluzione perché noi siamo le persone ideali per mettere su un’altra Scuderia da portare in pista, come lo è la Mercedes e come lo è la Red Bull. Lasciamo stare chi fornisce i motori: sto parlando di chi sono i veri Costruttori che sarebbero in grado di mettere in pista due team o anche tre, per farli correre. Lo abbiamo fatto con Haas l’anno scorso che correrà con una nuova scuderia alla quale abbiamo dato la macchina di base. La possibilità di svilupparsi in quella direzione c’è. È un discorso molto serio che va fatto per capire quali sono i limiti”.

Non state ritardando la decisione sulle regole del 2017 per evitare che entri l’Audi?
“Glielo dico chiaro: ho chiesto e continuo a chiedere alla Vw e all’Audi di entrare in questo sport. Non vedo l’ora di confrontarmi con loro in pista. Sono bravissimi e avranno un grande futuro in Formula 1. Io sono qui che li aspetto a braccia aperte…”.

L’Audi magari la sfiderete a Le Mans?
“Facciamo una cosa alla volta. Cerchiamo prima di vincere qua e poi possiamo pensare di fare qualcosa di diverso”.

Bisogna cambiare questa Formula 1?
“La Formula 1 è diventata un’alchimia, bisogna riportare il gusto della corsa. E poi non ci capisce più niente nessuno con lo spostamento di un pilota di 25 posizioni in griglia. Dobbiamo diventare più umili per cercare di riportare lo spettacolo in circuito”.

 

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